Annate storiche di vini mitici (15): Toscana II parte
Eccoci di nuovo a parlare di Toscana, nonostante l’ampia selezione da noi effettuata a monte per ragioni di spazio (vedi il post Toscana I parte). Era inevitabile, visto l’immenso panorama di Cantine che in questa regione è in grado di soddisfare i requisiti necessari al nostro servizio: produrre vini identitari e di territorio ma capaci di sfidare i decenni, con l’obbligo per l’azienda di dimostrare di averne accantonato un consistente archivio storico, sia per quantità sia per numero di annate, che devono essere almeno una decina.
Riprenderemo in considerazione in questa seconda parte il Chianti Classico, che ci ha rivelato tante sorprese la volta scorsa. La Rùfina con la sua storica realtà simbolo, Marchesi de’ Frescobaldi. Montalcino con l’azienda che ha “inventato” il Brunello, Biondi Santi ovviamente, oltre a una Casa vinicola meno nota, ma altrettanto interessante. Il Bolgherese, raccontando dell’etichetta-icona che lo ha lanciato in tutto il mondo. Oltre a territori che sino a pochi decenni fa mai si sarebbe pensato fossero capaci di produrre vini da invecchiamento: dall’Orcia alla Maremma, dall’Aretino a San Gimignano. Probabilmente dal punto di vista della nostra ricerca la grande forza della Toscana sta proprio in questo: mentre in altre regioni parimenti vocate – si pensi a Piemonte, Friuli o Marche – i territori effettivamente in grado di generare grandi nettari di lungo corso sono ben delineati e concentrati, qui ogni distretto vitivinicolo riesce davvero a produrre vini longevi. Non solo: va anche segnalata da parte dei vignaioli toscani una particolare lungimiranza nell’accantonare una certa quantità della miglior produzione, anziché vendere tutto e subito, sino all’ultima bottiglia, dovuta probabilmente a ragioni storiche, come la matrice prettamente nobiliare piuttosto che contadina, quindi non legata a motivazioni di stretta sussistenza.
Marchesi de’ Frescobaldi: settecento anni in bottiglia
Marchesi Antinori: gli “eretici” della classicità
Castellare di Castellina: col Sangioveto unione esplosiva
Castello d’Albola: la forza dell’attesa
Castello Vicchiomaggio: impossibili i vinelli
Fontodi: fiducia cieca nel Sangiovese purosangue
Panizzi: volano della rinascita della Vernaccia
Tenuta San Guido: un Pauillac nel Livornese
Petrolo: convincere le piante a produrre poco
Franco Biondi Santi – Tenuta Il Greppo: Cantina “da consultazione”
Il Marroneto: mission vitivinicola naturale
Podere Forte: etichette d’autore nel Dna
Fattoria Le Pupille: paradigma del SuperTuscan
Tag: Bolgheri, Brunello, Brunello di Montalcino, Castellare di Castellina, Castello d'Albola, Castello Vicchiomaggio, Chianti Classico, Fattoria Le Pupille, Fontodi, Franco Biondi Santi - Tenuta Il Greppo, Il Marroneto, Marchesi Antinori, Marchesi de' Frescobaldi, Maremma, Orcia, Panizzi, Petrolo, Podere Forte, San Gimignano, Tenuta San Guido© Riproduzione riservata - 28/05/2012