In Italia

In Italia

Annate storiche di vini mitici (15): Toscana II parte

28 Maggio 2012 Roger Sesto
Eccoci di nuovo a parlare di Toscana, nonostante l’ampia selezione da noi effettuata a monte per ragioni di spazio (vedi il post Toscana I parte). Era inevitabile, visto l’immenso panorama di Cantine che in questa regione è in grado di soddisfare i requisiti necessari al nostro servizio: produrre vini identitari e di territorio ma capaci di sfidare i decenni, con l’obbligo per l’azienda di dimostrare di averne accantonato un consistente archivio storico, sia per quantità sia per numero di annate, che devono essere almeno una decina. Riprenderemo in considerazione in questa seconda parte il Chianti Classico, che ci ha rivelato tante sorprese la volta scorsa. La Rùfina con la sua storica realtà simbolo, Marchesi de’ Frescobaldi. Montalcino con l’azienda che ha “inventato” il Brunello, Biondi Santi ovviamente, oltre a una Casa vinicola meno nota, ma altrettanto interessante. Il Bolgherese, raccontando dell’etichetta-icona che lo ha lanciato in tutto il mondo. Oltre a territori che sino a pochi decenni fa mai si sarebbe pensato fossero capaci di produrre vini da invecchiamento: dall’Orcia alla Maremma, dall’Aretino a San Gimignano. Probabilmente dal punto di vista della nostra ricerca la grande forza della Toscana sta proprio in questo: mentre in altre regioni parimenti vocate – si pensi a Piemonte, Friuli o Marche – i territori effettivamente in grado di generare grandi nettari di lungo corso sono ben delineati e concentrati, qui ogni distretto vitivinicolo riesce davvero a produrre vini longevi. Non solo: va anche segnalata da parte dei vignaioli toscani una particolare lungimiranza nell’accantonare una certa quantità della miglior produzione, anziché vendere tutto e subito, sino all’ultima bottiglia, dovuta probabilmente a ragioni storiche, come la matrice prettamente nobiliare piuttosto che contadina, quindi non legata a motivazioni di stretta sussistenza. Marchesi de' Frescobaldi: settecento anni in bottiglia Marchesi Antinori: gli "eretici" della classicità Castellare di Castellina: col Sangioveto unione esplosiva Castello d'Albola: la forza dell'attesa Castello Vicchiomaggio: impossibili i vinelli Fontodi: fiducia cieca nel Sangiovese purosangue Panizzi: volano della rinascita della Vernaccia Tenuta San Guido: un Pauillac nel Livornese Petrolo: convincere le piante a produrre poco Franco Biondi Santi - Tenuta Il Greppo: Cantina "da consultazione" Il Marroneto: mission vitivinicola naturale Podere Forte: etichette d'autore nel Dna Fattoria Le Pupille: paradigma del SuperTuscan

In Italia

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati