
Sicilia en Primeur, i nostri migliori assaggi

Oltre 300 etichette di 59 Cantine, tra cui 14 spumanti, 126 bianchi, 18 rosati, 151 rossi e 12 vini dolci, che i partecipanti alla manifestazione hanno potuto degustare in anteprima. La vera sorpresa della vendemmia 2023? Il Syrah, che ha regalato etichette dall’interessante equilibrio acido-zuccherino. Mentre l’Etna si conferma un terroir di grandezza mondiale.
Il format di Sicilia en primeur prevede due momenti: un tour alla scoperta di una zona di produzione con visita e degustazioni in cantina (quest’anno sono stati organizzati dieci tour che hanno coinvolto oltre 100 giornalisti provenienti da tutto il mondo) e gli assaggi dei vini in anteprima, sia con servizio sommelier sia presso i banchetti dei produttori sia con masterclass che presentano anche vecchie annate accanto alle nuove. Di anno in anno, cresce il numero dei vini presentati. Per il 2024 sono stati 14 spumanti, 126 bianchi, 18 rosati, 151 rossi e 12 vini dolci.
Il report dell’annata 2023
Il report di Mattia Filippi, co-fondatore di Uva Sapiens, presentato a Cefalù, ha descritto l’annata 2023 come performante, sul profilo qualitativo e organolettico, ma non su quello quantitativo, dato che la regione ha visto un calo del -34,48% della produzione, a causa della situazione climatica e dei problemi dovuti alla peronospora.
«Da questa annata 2023 berremo vini rossi con una forte identità, bianchi con un profilo aromatico complesso, vini da vitigni autoctoni sempre più fedeli al territorio e da internazionali dal nuovo e interessante profilo». Sono vini puliti, ben definiti, ha sottolineato Filippi, con il Grillo che ha dato bianchi di più ampio spectrum, caratterizzati da note tropicali e i rossi, come Nero d’Avola, Frappato, Nerello Mascalese e Perricone che si stanno affermando come vini del futuro, puntando su uno stile che unisce eleganza, versatilità e freschezza. La vera sorpresa della vendemmia 2023 è stato però il Syrah, che ha dimostrato resilienza alle condizioni meteo-climatiche e ha restituito uve con una maturazione eccellente e vini caratterizzati dall’equilibrio acido-zuccherino.
I nostri migliori assaggi
Questa selezione presenta i migliori assaggi fatti durante il tour (ho preso parte a quello dedicato a Vittoria e Noto) e alcuni vini particolarmente emozionanti e/o significativi per comprendere al meglio la produzione siciliana. In linea generale, la produzione dell’Etna spicca per l’eccellente livello qualitativo raggiunto e conferma che la zona gioca ormai un ruolo di spicco tra i grandi terroir mondiali. Oltre ai vini recensiti, segnaliamo che si sono particolarmente distinti anche: l’Etna Rosé Metodo Classico Chiuse 2018 di Torre Mora; l’Etna Rosso Riserva Contrada Zottorinoto 2019 di Cottanera; l’Etna Rosso Contrada Pianodario 2020 di Tenuta Tascante, Tasca d’Almerita; l’Etna Rosso Santo Spirito 2020 di Pietradolce; l’Etna Rosso Musmeci Prefillossera 2022 di Tenuta di Fessina; l’Etna Bianco Zottorinoto 2021 di Tornatore.
Benanti – Etna Bianco Superiore Contrada Rinazzo Doc 2022
La Contrada Rinazzo è sul versante est dell’Etna, a un’altitudine di 800 metri ed è esposta verso il mare. Il vino, da uve carricante in purezza allevate ad alberelli in una vigna terrazzata, si apre con intensi profumi floreali, che ricordano la ginestra e la camomilla, i fiori di zagara e poi la frutta gialla matura. Il sorso è fresco, delicato, elegante e minerale, il finale è sapidissimo.
Barone di Villagrande – Etna Bianco Superiore Doc 2022
Carricante con un saldo di altri vitigni autoctoni etnei, arriva dalla contrada Villagrande di Milo, da una vigna a 700 metri. L’affinamento in acciaio restituisce un bianco di grande pulizia, vibrante di mineralità con intriganti aromi di frutta a polpa bianca, fiori, ed erbe mediterranee. All’assaggio è fresco, diretto, di bella sapidità e allungo.
Zisola – Contrada Zisola, Terre Siciliane Catarratto Igt 2022
Alla seconda annata prodotta, è un Catarratto in purezza, allevato su suoli calcarei e minerali. La vinificazione avviene per il 50% della massa sulle bucce, in anfore di cocciopesto per tre mesi, e per il 50% in acciaio, sulle fecce fini. È un bianco succoso e articolato, che si apre su intriganti profumi di frutta gialla matura e tanti agrumi, tra cui spicca il limone dolce. La bocca è corrispondente, con un finale lungo e dinamico. Per apprezzarlo al meglio va servito sui 12-14 °C; il potenziale di invecchiamento è alto.
I Custodi delle Vigne dell’Etna – Ante, Etna Bianco Doc 2021
Arriva da una vigna di 1,3 ettari di Carricante, posta a Mascali, sul versante est dell’Etna, in contrada La Taverna, a 700 metri di quota. Affina solo in acciaio, sulle fecce fini per 18 mesi, e poi 12 mesi in bottiglia. È un bianco da lungo invecchiamento, complesso e cangiante nelle delicate note floreali e agrumate. Al naso seducono anche i profumi erbacei e leggermente speziati, mentre in bocca colpisce per la disarmante purezza, sapidità ed eleganza.
Vinding Montecarrubo – Vigna Grande, Terre Siciliane Igt 2023
È un Syrah in purezza da cloni dell’Hermitage, piantati ad alberello a Montecarrubo, su suoli vulcanici, ricchi di minerali. Entusiasma per finezza e per i suoi profumi speziati, pepati e balsamici a contorno di un frutto freschissimo e croccante e di tannini ben cesellati. Il sorso riesce a coniugare profondità e grande piacevolezza di beva. Come l’ha definito il suo produttore, il danese Peter Vinding-Diers, sbarcato in Sicilia dopo essersi confrontato con alcuni dei più importanti terroir del mondo, è un vino “too easy to drink”. Sicuramente è il Syrah siciliano più elegante di sempre.
Santa Tresa – Frappato Rina Russa, Terre Siciliane Igt 2022
Di media intensità e struttura, è un rosso moderno, giocato tutto sulla freschezza della vinificazione in acciaio e cemento, che esalta i profumi di fragolina, tipici del Frappato. In bocca è succoso, caratterizzato da un frutto croccante e da un bello slancio acido-sapido. Versatile in tavola, si può servire anche molto fresco per accompagnare piatti di pesce.
Girolamo Russo – Piano delle Colombe, Etna Rosso San Lorenzo Doc 2021
Nerello Mascalese in purezza, da piante di oltre 80 anni allevate in contrada San Lorenzo, nel comune di Randazzo, il Piano delle Colombe 2021 sfoggia profumi di piccoli frutti rossi, erbe mediterranee e spezie dolci. In bocca è delicato e profondo, con tannini setosi e un finale lungo e cristallino, capace di restituire tutta l’eleganza dei vini dell’Etna.
Vivera – Etna Rosso Doc 2021
Nerello Mascalese in purezza da una vigna piantata nel 2002 in contrada Martinella. Affina in acciaio, sulle fecce fini per 18 mesi e rappresenta il volto più facile e immediato dell’Etna. I profumi sono quelli della frutta rossa fresca, mentre l’assaggio restituisce un vino agile e succoso, luminoso e sfaccettato di grande piacevolezza e facilità di beva.
Feudo Maccari – Vigna Sultana, Sicilia Nero d’Avola Doc 2021
Al suo debutto, è un Nero d’Avola in purezza, allevato ad alberello su suoli calcarei. Sfoggia i tipici profumi del vitigno con ricordi di mora e di foglia di cappero. La bocca è succosa, di beva e freschissima, grazie a un’acidità che slancia la materia e “nasconde” i 15% del vino.
Tenuta di Castellaro – Nero Ossidiana, Terre Siciliane Rosso Igt 2021
Un rosso che, con i suoi toni salmastri e speziati, è un vero e proprio inno al mare Mediterraneo e alla viticoltura delle piccole isole. Le uve di Corinto nero, con un saldo del 10% di Nero d’Avola crescono ad alberello, su suoli sabbiosi di origine vulcanica. I profumi sono quelli della frutta rossa matura, con qualche ricordo di agrume dolce, la bocca è elegante, molto equilibrata, con le varie componenti del vino armoniosamente fuse. Il finale è fresco, slanciato, pulito e persistente.
Feudo Montoni – Vrucara Prephylloxera, Sicilia Nero d’Avola Doc 2020
È un Nero d’Avola diverso da tutti gli altri quello che cresce nella zona di Montoni, da piante ad alberello, a un’altitudine di circa 500 metri. Dopo la fermentazione in cemento con lunga macerazione sulle bucce e parte dei raspi, precedentemente posti in appassimento, la pigiatura è fatta con un antico torchio in legno. Dopo la svinatura, affina ancora in cemento, poi per qualche mese in botte e quindi in bottiglia. Ha profumi di ciliegia e prugna rossa, di erbe come la menta e liquerizia, con sottili note di incenso e di spezie dolci. All’assaggio è corrispondente, molto persistente, morbido e austero al tempo stesso.
Arianna Occhipinti – Grotte Alte, Cerasuolo di Vittoria 2019
Ex enfant prodige e signora del Frappato, Arianna Occhipinti in vent’anni di attività ha contribuito in modo rilevante a fare conoscere i vini siciliani di nuova generazione nel mondo. Il fondamentale lavoro condotto sui suoli della sua azienda ha dato alla luce i tre Frappato di contrada, PT (Pettineo), FL (Fossa di Lupo) e BB (Bombardieri), presentati nel millesimo 2021 e tutti meritevoli di assaggio. Tuttavia il suo vino più completo ci è parso il Cerasuolo di Vittoria Grotte Alte, che esce dalla cantina dopo un affinamento superiore alla media: 50% Frappato e 50% Nero d’Avola, è un rosso dal carattere mediterraneo, che si fa ricordare per i profumi balsamici e il sorso succoso, di grande impatto gustativo.
Donnafugata – Ben Ryè, Passito di Pantelleria Doc 2022
Tra i vini più iconoci della Sicilia, è uno Zibibbo in purezza da vigne ad alberello allevate a Pantelleria, tra i 40 e i quasi 500 metri di altitudine. I profumi sono articolati e intensi e spaziano dagli aromi fruttati di albicocca, pesca gialla, dattero fresco, fico e frutta tropicale, alle note agrumate della scorza d’arancia, fino ai sentori di macchia mediterranea. In bocca è grasso e di persistenza infinita. I 200 g di zucchero sono ben bilanciati dalla spiana acido-sapida.
Giasira – Passito Aurantium, Terre Siciliane Igt 2021
L’azienda dell’imprenditore piemontese Giovanni Boroli, è tra le poche a portare avanti la tradizione del Moscato di Noto Passito; l’uva, raccolta a metà agosto, viene fatta appassire all’aria per circa una settimana, la vinificazione e l’affinamento si svolgono in barrique. I profumi sono tipici e intensi, con ricordi di frutta gialla, agrumi dolci, erbe aromatiche e dattero fresco. La bocca è corrispondente, lunga, con un finale caratterizzato dalla mandorla tostata. L’assaggio della prima annata prodotta, la 2012, ha mostrato un’evoluzione all’insegna della freschezza con note di miele, foglie di tè ed erbe balsamiche.
Florio – Marsala Vergine Riserva Doc 2010
Il Grillo, vendemmiato nel 2009 nella fascia costiera del comune di Marsala e nell’entroterra della provincia di Trapani è stato fortificato nel 2010 e poi invecchiato per 13 anni in un fusto di rovere all’interno delle cantine Garibaldi, a una distanza di 38 metri dal mare (la posizione esatta della botte in cantina è riportata in etichetta). Secco, di persistenza infinita, è sapidissimo, con profumi di ginestra e salmastri e ha tutto il fascino dei vini ossidativi. Menzione speciale va all’abbinamento tra il Marsala 2010 Vergine Riserva e il tipico “pane ca’ meusa”: provare per credere.
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