Millesimato Trentodoc completa la linea 1673 di Cesarini Sforza
La nuova etichetta di Metodo Classico Brut, annata 2020, si aggiunge alla gamma di punta della Casa spumantistica trentina. Nata dal connubio di Chardonnay e Pinot nero di vigneti selezionati della Valle di Cembra, è una cuvée ricca e strutturata che riposa 36 mesi sui lieviti. Il lancio del 1673 Riserva vendemmia 2017.
Il Metodo Classico 1673 Millesimato Trentodoc amplia l’omonima linea di primo piano di Cesarini Sforza – che porta il nome dell’anno di fondazione della nobile casata – e riflette con eleganza l’essenza del suo territorio d’origine, le colline della Valle di Cembra. Il Millesimato si aggiunge alle altre referenze 1673 Riserva, Rosé e Noir Nature, già presenti in gamma e presentate qui. Lanciato con l’annata 2020 in versione Brut, il Millesimato ha riposato 36 mesi sui lieviti prima dell’uscita. È l’unica referenza della linea della Casa spumantistica trentina frutto di un uvaggio, quello fra Chardonnay e Pinot nero, ed è prodotto in 30.000 bottiglie al prezzo di 30 euro l’una.
Dove e come nasce
Le uve che danno vita al 1673 Millesimato Trentodoc sono state selezionate nella zona medio-alta della valle, «tra i 450 e i 670 metri d’altitudine, in un’area ad altissima vocazione vinicola, su terreni porfirici», spiega Andrea Buccella, enologo e responsabile della produzione. «La pressatura delle uve intere avviene nel torchio verticale Marmonier, che permette di ottenere mosti chiari senza note astringenti». La fermentazione in acciaio inox e la successiva sosta sui lieviti in bottiglia prolungata per 36 mesi contribuiscono a dar vita a una cuvée ricca ed equilibrata, dove lo Chardonnay dona carica aromatica e finezza e il Pinot nero corpo e struttura.
Millesimato Trentodoc nel calice
Di colore giallo paglierino tenue con delicati riflessi ramati, nel calice sviluppa un perlage fine e cremoso. Le note fruttate (mela Golden e pesca bianca) e fragranti dello Chardonnay sono preludio a sentori complessi e avvolgenti (piccoli frutti maturi) tipici del Pinot nero. Il lungo affinamento sui lieviti rivela delicate note di crosta di pane. Al palato si offre ricco e strutturato, con un finale elegante e armonico. La piacevole acidità supporta ed eleva la lunghezza del sorso.
La nuova annata 1673 Riserva Extra Brut
Alla presentazione del 1673 Millesimato abbiamo avuto anche l’occasione di assaggiare la nuova annata 2017 del Riserva Extra Brut (15.000 bottiglie a 35 euro l’una), etichetta che insieme con Rosé e Noir Nature compone la linea 1673 e che ha trascorso 72 mesi sui lieviti prima dell’uscita sul mercato. «Il 2017 è stato caratterizzato da un germogliamento tardivo e una raccolta delle uve lievemente anticipata a fine agosto», ricorda l’enologo Andrea Buccella. «Il giusto livello di struttura e l’acidità sostenuta gli hanno consentito una lunga sosta sui lieviti e un maggiore dosaggio (4-5 g/l) rispetto alle annate precedenti (2-3 g/l)». Per un risultato al calice di grande finezza, eleganza ed equilibrio.
Foto di apertura: 1673 Millesimato Trentodoc 2020, la novità dell’omonima linea di Cesarini Sforza e la nuova annata 2017 del 1673 Riserva Extra Brut
Tag: Andrea Buccella, Cesarini Sforza, Millesimato Trentodoc© Riproduzione riservata - 09/01/2025