In Italia In Italia Anna Rainoldi

I tuoi vini per l’estate 2016

I tuoi vini per l’estate 2016

C’è chi approfitta delle vacanze per stappare tutte le bottiglie che avrebbe voluto assaggiare durante l’anno. Chi si prende una pausa in compagnia di tre o quattro etichette fidate. Chi beve qualsiasi cosa, basta che sia ghiacciata. E poi ci sono gli indecisi… come noi.

Abbiamo scelto tre vini per l’estate per ciascuno di noi, selezionandoli dalle tasting notes pubblicate durante l’anno su civiltadelbere.com. Ne sono usciti 6 diversi profili di wine lover in vacanza: il festaiolo, il giramondo, il siciliano Doc, quello che “io bevo solo rosso”, il tipo da spiaggia e il bevitore zen.

Scegli il tuo profilo e scopri quali vini portarti in valigia!

N.B. Per conoscere i dettagli di ogni vino (area viticola, tipologia, uve, note tecniche, voto) basta cliccare sulla tasting note corrispondente.

 

Il festaiolo

Il re della movida? Non necessariamente. La festa per te comincia quando senti saltare il tappo dello spumante appena ordinato (ti consigliamo di non lanciarlo tra la folla). Se solo il perlage delle bollicine sul palato ti fa tornare il sorriso, ecco tre proposte originali per questa estate:

Zoe, Vino Spumante Tenute Pacelli

Questo Riesling in purezza (24 mesi sui lieviti) è il primo spumante dell’azienda calabrese Tenute Pacelli, piccola realtà a gestione familiare a schiacciante maggioranza femminile. Il perlage fine e persistente accompagna un profilo aromatico caratteristico. Deciso e piacevole anche al palato, di buona beva. Per scoprire un’altra Calabria.
In due parole: la Calabria che non ti aspetti
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Seitremenda, Metodo Classico 2010 Marco Capra

Prodotto tra Langhe e Monferrato e dedicato alla figlia, a cui Marco Capra insegna il vino attraverso un gioco dell’oca enologico. Almeno 36 mesi sui lieviti. Crosta di pane al naso, mela, pompelmo e fiori a bacca bianca avvolgono il naso, mentre il sapore equilibrato, fresco e morbido intriga il palato. Per non dare mai nulla per scontato.
In due parole: conoscere il vino giocando
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Eretiq, Franciacorta Docg 2010 Quadra

Un Franciacorta insolito, metà Pinot bianco e metà Pinot nero. Sur lies per 38-48 mesi. Ha naso intenso e complesso, austero e armonico di mela cotogna, salvia, anice, con sentori speziati e minerali. Sorso intenso e polposo, straordinaria freschezza agrumata, con un finale pulito, minerale e quasi salino. Persistenza da antologia!
In due parole: il Franciacorta eretico. Sobrio, di “altezzosa” eleganza
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Il giramondo

Sei un viaggiatore nato. Ami esplorare il mondo per scoprire nuovi orizzonti. Che tu sia in Sudamerica o nel Mediterraneo, sei irrimediabilmente attratto da tutto quel che è “diverso”. Se quest’estate ti senti un giramondo, prendi il volo con questi tre vini:

Sauvignon blanc Pequeñas Producciones 2015 Casas del Bosque

Dal Cile un elegante Sauvignon in purezza, frutto di una vendemmia notturna e molteplici selezioni delle uve in cantina. Al naso emergono note di ginepro, pepe bianco e mela, in bocca pescanoce e mela cotogna. Per chi nel Nuovo Mondo cerca un bianco fine, dagli ampi profumi.
In due parole: la massima espressione dei vini della Valle di Casablanca
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L’Extra par Langlois, Crémant de Loire Langlois

Tipico “blanc de blancs” della Loira, sui lieviti 12 mesi. L’approccio al naso è fresco, citrino, di mela verde, pesca. Lo Chardonnay dona un tocco tropicale, mentre i ricordi di cera d’api sono tipici della varietà Chenin. In bocca è fresco, di buona persistenza e media complessità. Per non bere solo Champagne.
In due parole: extra-vagante di Loira
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Sigalas Mavrotragano Pgi Cyclades 2010 Domaine Sigalas

Questo rosso delle Cicladi riscopre un’antica varietà autoctona di Santorini, quasi estinta. Un tempo il Mavrotragano era utilizzato per esaltare gli aromi dei rossi dolci, mentre ora è stato riscoperto per la vinificazione in purezza a secco. Al naso colpisce una nota ferrosa e di frutta rossa sottospirito. Per gli archeologi della vigna.
In due parole: la rinascita di uno spirito antico
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Il siciliano Doc

“Per quest’anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare” per te vale solo se si parla di Sicilia. D’altronde la Trinacria assomiglia molto al paradiso: cucina strepitosa, città e siti archeologici unici al mondo, mare incantevole e vini di primo livello. Puoi partire da questi tre:

Altavilla della Corte, Grillo Sicilia Doc 2013 Firriato

Questo Grillo in purezza prodotto nell’agro di Trapani si apre nel calice con note di agrumi e fiori, come lavanda e ginestra. Al palato l’entrata è morbida, in equilibrio tra freschezza e sapidità, per poi presentarsi ricco ed elegante. Per conoscere il lato suadente di questo autoctono.
In due parole: interpretazione più morbida che fresca del Grillo
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San Lorenzo, Etna Rosso Doc 2014 Girolamo Russo

La vigna vecchia più alta dell’azienda Girolamo Russo (780 metri s.l.m) sorge su colate laviche che hanno formato suoli giovani e porosi. Dà vita a un Nerello Mascalese di grande finezza e persistenza, dai tannini setosi.
In due parole: l’Etna Rosso per definizione
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Kalùri, Sicilia Igt 2007 Barone Sergio

Gli acini di Moscato appassiti al sole generano un nettare color giallo oro carico, dove le note di uva passa, fichi secchi e spezie – cannella, chiodi di garofano, eccetera – si accompagnano al palato a una dolcezza elegante ed intrigante. Il mondo dei passiti siciliani oltre Pantelleria.
In due parole: tra i migliori esempi di Moscato della Sicilia orientale
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Quello che “io bevo solo rosso”

Metteresti un Barolo in frigorifero, piuttosto che stapparti una bottiglia di bianco o di bollicine. Ma se durante l’anno la tua monocromia enologica può passare inosservata, d’estate tutti ti tormentano: “Con questo caldo non puoi bere un rosso!”. E invece sì, e hai ragione. Ecco i tre vini per te:

Vaiolet, Bonarda dell’Oltrepò Pavese Doc Frizzante 2015 Monsupello

Una bella spuma introduce all’intenso bouquet di frutti rossi, con ricordi di corteccia, sottobosco, note balsamiche. Rotondo ma per nulla stucchevole, assai ampio per una Bonarda frizzante. In bocca entra morbido, giustamente snello, con una carbonica ben dosata. Per saggiare la perfetta armonia tra sensazioni fresche/dolci/amaricanti.
In due parole: il prototipo della Bonarda
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Otto, Puglia Igt 2014 Carvinea

Dal vitigno autoctono Ottavianello (o Ottaviano) originario del Vesuvio, ma presente nel Salento. Ricorda un nobile Pinot noir rinvigorito dal sole di Puglia. Il colore è rubino chiaro e brillante, il naso fine, lievemente aromatico, di prugna e rosa. In bocca è generoso, avvolgente, caldo, con un piacevole finale di mandorle. Per far ricredere chi guarda con sospetto i “nuovi” autoctoni.
In due parole: carattere e promettente eleganza
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Capatosta, Morellino di Scansano Docg 2013 Poggio Argentiera

Sangiovese con una piccola percentuale di Alicante (5%) prodotto nella Maremma Scansanese. Nel calice le note di ciliegia matura e i sentori floreali si accompagnano a lievi accenni di legno, seguiti da note più terziarie di terra e cuoio con il passare degli anni. Per accompagnare la migliore cucina toscana.
In due parole: il Morellino più ambizioso dell’azienda
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Il tipo da spiaggia

Per te non esiste estate senza mare. Si vede dalla tua pelle, che dal bianco carta del primo giorno di vacanza sta arrivando pericolosamente a lambire le tonalità più accese degli orange wines. Ma non per questo sei un tipo sedentario. La nostra proposta? Un vitigno – il Vermentino – per tre diverse spiagge, pardon, coste (sarda, toscana, ligure):

Sussinku, Romangia Igt 2013 Nuraghe Crabioni

Vermentino in purezza dalla Romangia sarda. Frutto di una selezione in vigna dei grappoli migliori, lasciati maturare sulla pianta. Limpido e brillante, dai profumi inebrianti di agrumi, miele e frutta tropicale. In bocca è suadente, morbido e pieno. Equilibrato e di struttura, dimostra una bella potenzialità di invecchiamento.
In due parole: avvolgenza e carattere sardo
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Tuscanio Bianco, Vermentino Toscana Igt 2015 Bulichella

Vermentino toscano in purezza prodotto nella zona di Suvereto. Il profumo è pulito e nitido, le note di frutta fresca e floreali, così come quelle di macchia mediterranea, lasciano presto il posto a un tocco esotico. In bocca acidità e morbidezza si passano la palla giocando sul palato, complesso e armonico.
In due parole: la personalità della costa toscana
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Petraie, Pigato Riviera Ligure di Ponente Doc 2014 Casa Lupi

Pigato in purezza (geneticamente gemello al Vermentino) della Riviera di Ponente. Il calice giallo paglierino carico offre intensi aromi floreali e fruttati; il corpo è pieno e strutturato, avvolgente e di carattere. Un bianco armonico ed equilibrato, estremamente persistente.
In due parole: eleganza e intensità dalla Liguria
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Il bevitore zen

Vacanza uguale relax. Tranquillità assoluta. Riposo. L’unico lusso che ti concedi è la lentezza. Finalmente hai tutto il tempo necessario per degustare con soddisfazione qualche bianco complesso e strutturato, misurarne l’ampiezza, seguirne l’evoluzione, giocare a riconoscere tutti gli aromi. Queste tre etichette fanno al caso tuo:

Gavi Docg 2013 Villa Sparina

Un vino inconfondibile, proprio come la forma “a birillo” della sua bottiglia. Questo Gavi mostra subito al naso la stoffa da bianco piemontese. Dominano delicate note di pesca e mandorla e balsamiche. In bocca rivela freschezza, una bella struttura e morbidezza, con un caratteristico retrogusto fruttato. Per finire la bottiglia.
In due parole: bottiglia e vino inconfondibili
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Vigneti di Foscarino, Soave Classico Docg 2014 Inama

Bianco intenso nel colore e negli aromi, che richiamano l’origine vulcanica del territorio. Alle note minerali si accompagna un ampio spettro di sentori erbacei e floreali, con una nota dolce e piacevole. Al palato pieno, ampio, domina il minerale, con la giusta persistenza. Da degustare leggendo la monografia di Civiltà del bere 4/2016 (in edicola).
In due parole: l’impronta del vulcano
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Le Oche, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Doc 2012 Fattoria San Lorenzo

Nel calice predominano note di fiori di campo, pera matura, acacia, albicocca e frutta secca. Colpisce per la sua bella struttura, accompagnata da un’avvincente sapidità. È un vino di grande equilibrio e morbidezza, con un finale assai avvolgente, dalla lunghezza fuori dal comune.
In due parole: un Verdicchio di Jesi esemplare
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© Riproduzione riservata - 18/08/2016

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