Sound Sommelier vol. 13, il vino si può ascoltare
Il vino? Si può ascoltare. Paolo Scarpellini (classe 1953) si autoproclama Sound Sommelier dopo 20 anni di critica giornalistica musicale e altri 20 come giudice e reporter su varie testate. Il suo credo? Considerare il vino come “musica da bere” e la musica come “vino da ascoltare”. Ecco quattro abbinamenti tra vino e musica suggeriti dal nostro Sound Sommelier. Per info: www.psmusicdesign.it
Soundtrack
Blanc de Blancs 1996 Bruno Paillard
Con Yann Tiersen – Comptine d’un autre été. Un raffinato compositore francese, una memorabile annata di Champagne incarnata dal Blanc de Blancs 1996 di Bruno Paillard.
L’evocativa intro pianistica cattura plasticamente la luce come sa fare il brillante giallo oro nel bicchiere. Quando dalla tastiera parte il refrain, questo accompagna a ritmo il fruscio delle bollicine e l’effluvio aromatico di brezza marina, lime e lemon tart. Il ritmo sale e scende con vivace e armoniosa eleganza, così come il vino rapisce il palato per freschezza, rotondità e tocchi agrumati. Nel finale, il rallenty ritmico lascia una sottile nota minerale con bel ritorno citrico.
Swing
Barthenau Vigna S. Michele 2014 Hofstätter
Con Caterina Valente – Istanbul. Il primo successo (in lingua tedesca) della cantante nostrana sposa l’altoatesino Barthenau Vigna S. Michele 2014 di Hofstätter.
Le esotiche note iniziali, da incantatori di serpenti al suk, tradiscono già l’ambiance olfattivo del bicchiere, all’insegna di frutta a polpa gialla e dolci spezie orientali. Il cantato parte sinuosamente elegante, come la bocca ampia e avvolgente del sorso; quando irrompono i fiati dell’orchestra e il facile ritornello swing si fa mambo, dal solido corpo del Pinot bianco emergono prepotenti le note fruttate e speziate. Finale lungo e persistente, di voce e di vino.
Canzone d’autore
Penfolds Grange 2013
Con Nick Cave & The Bad Seeds – Oh my Lord. Il terroir enomusicale? Australiano: sommo cantautore e sommo Syrah, il Penfolds Grange 2013. All’inizio, voce dark e un lontano pianoforte pennellano appieno la tinta nel bicchiere: profondo rosso. Col ritmo che accelera, udito e olfatto seguono in sync l’esplosivo bouquet aromatico (prugna, liquirizia, tizzone spento). Al gusto, sgraziati vocalizzi e lancinanti assoli di chitarra contrastano bene eleganza e finezza del vino, mentre i pieni strumentali ritraggono fedelmente la densa, sontuosa trama tannica. Il lungo e struggente finale, poi, scorta a dovere l’infinita chiusura sul palato.
Ambient
San Marzano Sessantanni 2014
Con Mirko Signorile – Clessidra. Abbinamento tutto pugliese: un apprezzato jazzista e il San Marzano Sessantanni 2014. Gli iniziali, delicati tocchi pianistici ammaliano in souplesse, alla pari del colore rosso rubino nel bicchiere. L’ingresso soft di batteria e contrabbasso evoca poi a orecchie e naso una tavolozza di note pastello: mora, prugna, pepe e tabacco. Di seguito, l’insistito refrain al piano s’insinua e s’insedia inesorabile nel lobo frontale, come fanno gusto cremoso e vellutati tannini del vino. E mentre la melodia rima con l’armonia (enologica), la sfumata coda del brano rimanda ai retrogusti tostati del Primitivo.
Tag: Barthenau Vigna San Michele, Blanc de Blancs Paillard, Bruno Paillard, Hofstätter, Penfolds Grange, San Marzano, Sessantanni, sound sommelier© Riproduzione riservata - 25/10/2020