Sound Sommelier vol. 24, il vino si può ascoltare
Il vino? Si può ascoltare. Paolo Scarpellini (classe 1953) si autoproclama Sound Sommelier dopo 20 anni di critica giornalistica musicale e altri 20 come giudice e reporter su varie testate. Il suo credo? Considerare il vino come “musica da bere” e la musica come “vino da ascoltare”. Ecco quattro abbinamenti tra vino e musica suggeriti dal nostro Sound Sommelier. Per info: www.psmusicdesign.it
Pop-jazz
La Grande Dame 2012 Veuve Clicquot
Con La Mer – Chantal Chamberland. È un dialogo in francese, quello fra la vocalist del Canada e La Grande Dame 2012 Veuve Clicquot. L’apertura con chitarra, basso e batteria rivela nel calice tinta dorata e perlage elegantemente fine. Insieme alla voce, ecco i primi effluvi alle narici: un ventaglio che parte dal gelsomino, prosegue con nocciola, chiude con mandorla e pietra focaia. Al ritornello, la voce presenta in bocca un gusto morbido e rotondo di mandarino: dal piano giungono ritorni tostati. Il veloce finale bilancia una chiusura persistente agli echi di frutti surmaturi.
Pop
Ribolla gialla 2010 Damijan Podversic.
Con Elisa – Heaven Out of Hell. Siamo in Friuli: triestina la cantautrice, goriziana la Ribolla gialla 2010 Damijan Podversic. Le lievi note di tastiere illuminano nel calice il giallo ambrato del liquido, poi la sezione ritmica batte il tempo: al naso salgono albicocca secca e uva passa, la voce distilla gocce di resina. All’arioso ritornello, la sottile trama sonora appaia in bocca un pallido intreccio tannico: la vocalità sa di salmastro, le tastiere spalmano cremosi strati di zafferano e frutta secca. Durante il lungo finale, le tastiere schizzano in gola sprazzi minerali.
Canzone d’autore
Ciabot Mentin Ginestra 2001 Domenico Clerico
Con Paolo Conte- Sparring partner. Abbinata piemontese, quella fra il cantautore astigiano e il Ciabot Mentin Ginestra 2001 Domenico Clerico. Al via, chitarra e vocalizzi portano subito la vista sul denso granato nel calice. Spetta a un pigro pianoforte ossigenare con pochi accordi il Barolo, scuotendolo dal sonno e aprendo all’olfatto viola e prugna, goudron e tabacco. La voce sorniona avvolge quindi nel velluto l’iniziale durezza sul palato, mentre dal piano piove liquirizia e la sezione ritmica cementa la solida base tannica. Chiusura lunga e lenta, sonora come pure enoica.
Jazz
Millesimato 1987 – 18 anni Villa Zarri
Con Sarah Vaughan – Lullaby of Birdland. Brano d’annata (interprete idem) per un superalcolico d’annata, il Millesimato 1987 – 18 anni Villa Zarri. Alle prime note di sax e tromba, sondiamo la luminosa tinta ambrata del brandy. Scatta quindi la voce, profonda, e scattano subito al naso aromi di cuoio, pepe nero, tabacco affumicato. Dopo il ritornello, gli strumenti stuzzicano il palato: il contrabbasso lo scalda, il flauto lo rinfresca, il piano lo riveste di spezie dolciastre. L’improvviso stop sonoro bilancia un finale persistente, dove sax e vocalizzi rilasciano scie di liquirizia.
Foto di apertura: © C. Bair – Unsplash
Tag: Damijan Podversic, Domenico Clerico, sound sommelier, Veuve Clicquot, Villa Zarri© Riproduzione riservata - 05/02/2023