Per legge (canonica) il vino usato nelle liturgie cristiane deve essere prodotto solo con uva (in teoria anche da tavola) e privo di difetti. Bando invece alle aggiunte in cantina: solforosa sì, ma poca, lieviti selezionati no. Altri culti che lo utilizzano.
“Naturale, figlio della vite e non corrotto”: è questa la definizione del vino da Messa.
Esso discende dalla tradizione ebraica del vino kasher, impiegato nelle cerimonie religiose, in particolare della Pasqua, dove è rosso e purissimo. Cristo nell’Ultima Cena ha trasmesso questa tradizione alla religione cristiana. A quei tempi le uve erano prevalentemente nere e quindi il vino bianco non faceva parte della tradizione.
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