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Nelle enoteche italiane sempre più bollicine

9 Marzo 2012 Civiltà del bere
L’inchiesta “Il vino in enoteca” ci conduce all’analisi delle tipologie spumanti, rosati e dolci per valutare la loro presenza sugli scaffali delle enoteche italiane (leggi anche i post Inchiesta: le enoteche italiane hanno in media 1.112 vini, Inchiesta: in enoteca vincono i rossi e Rossi in enoteca: 29 locali su 100 hanno tra le 400 e le 699 etichette . Ricordiamo i dati generali emersi dalle risposte dei 103 gestori intervistati, con esercizi in tutta Italia. Il numero medio di spumanti in carta è pari a 92; quello di dolci raggiunge le 64 referenze mentre i rosati si fermano a quota 17. Ora i dettagli. SPUMANTI IN ENOTECA - Le bollicine sono un trend in crescita e 16 esercizi scelgono di investirci proponendo oltre 200 bottiglie; 19 sono le enoteche con un numero di referenze compreso tra le 100 e le 199, 31 (ed è il gruppo più nutrito) da 50 a 99; 22 da 20 a 49; e 12 meno di 20. DOLCI - Passiamo alla categoria dei vini dolci e liquorosi. L’appassionato del genere può scegliere in media tra 64 nomi, ma sono solo 20 le insegne che gli garantiscono oltre 100 proposte. Ventidue gli permettono, tuttavia, di selezionarne poche di meno: tra le 60 e le 99; 23 tra le 40 e le 59 e 21 tra le 20 e le 39. Scendendo ancora: 14 enoteche possiedono meno di 20 vino dolci. ROSATI - La preferenza per i rosati, ben evidente in altri mercati europei, primo su tutti la Francia, in Italia non è ancora esplosa, almeno questo è quanto ci dicono i dati relativi alla disponibilità delle nostre enoteche. Il numero medio nazionale di referenze per ciascun locale è pari a 17.  Solo 9 gestori tengono oltre 50 rosé; 13 fra i 25 e i 49; 19 tra i 15 e i 24; 46 tra i 5 e i 14; e infine 13 meno di 15. Vi ricordiamo che l’inchiesta Il vino in enoteca è stata pubblicata sul numero di marzo-aprile della rivista, da lunedì scorso in edicola (vedi il post aggiornato È in edicola in numero marzo-aprile di Civiltà del bere)

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