Tenute Gregu, una nuova Cantina in Gallura

Tenute Gregu, una nuova Cantina in Gallura

L’azienda è gestita dai fratelli Raffaele e Federico Gregu e si estende su 30 ettari di vigne in prevalenza allevate a Vermentino. Ed è proprio da questa varietà che nascono i vini migliori, con due declinazioni diverse ma complementari.

Onore ai giovani che decidono di dedicarsi alla viticoltura e al vino. Un plauso quindi a Raffaele e Federico Gregu, rispettivamente classe 1991 e 1997, che abbiamo conosciuto a Milano al ristorante Frades di Roberto Paddeu, una versione metro-contemporanea del locale a Porto Cervo.  Il padre dei fratelli Gregu non è estraneo all’agricoltura e alla terra, con allevamenti e produzione di formaggio pecorino sulla costa occidentale della Sardegna. La famiglia si è poi trasferita in Gallura, dove gestisce anche un bar tabacchi a Olbia.
Poi la virata nelle vigne e un primo acquisto, nel 2011, dei vigneti che erano appartenuti all’azienda Mancini, che aveva avuto un momento di notorietà negli anni Ottanta. Quindi, il diploma aeronautico di Raffaele finisce nel cassetto, quello da ragioniere di Federico un po’ meno, ma i due finiscono tra i filari e in cantina. Oggi sono assistiti dall’enologo Angelo Angioi, con cui nel 2014 hanno attrezzato la cantina.

Di sole e di vento

I 30 ettari della famiglia Gregu sono in collina, tra Monti e Telti, per l’85% piantati a Vermentino, da cui nascono due etichette (Rias, 45 mila bottiglie – e Selenu, 10 mila). Vi sono allevati anche Cannonau, Muristellu (Bovale), Merlot e Syrah. La forza di questo territorio, a parte i ben conosciuti suoli della Gallura, sono l’escursione termica e il vento. «Cerchiamo un vino territoriale, lavoriamo per parcelle, alla ricerca delle più espressive», ci dicono.

Come sono i vini

Per essere una azienda in fasce, per così dire, con poco storico in cantina, i vini si presentano con un buon livello di tipicità. Specialmente i Vermentino, con due stili differenti ma complementari ed entrambi gradevoli. Il Cannonau è in cerca di identità; l’annata 2018 che abbiamo assaggiato è potente, densa, sopra le righe, ma attendiamo curiosi l’imminente nuova annata, sulla quale Raffaele e Federico hanno introdotto alcune varianti di alleggerimento, con macerazioni più brevi, legno grande e cemento per l’affinamento.

Il Vermentino Rias 2021 regala il senso di mare, la nota di conchiglia gessosa che è un marchio di Gallura, e delicati fiori bianchi.
Il Vermentino Selenu 2020 fa lunga permanenza sulle fecce fini e frequenti battonage, con un tocco di botrytis (capita in alcune annate, quando attendono la piena maturazione) che aggiunge complessità alla tavolozza. Intensità olfattiva, spettro di frutti maturi, agrume, glicine e il tocco iodato.L’annata 2021 è più fresca, più intensa ma meno complessa (e meno botrytis). Si parte dalla mela rossa matura, mandorla, gesso e iodio; al palato acidità e maturità dei frutti si compensano brillantemente, con una lunga sapida persistenza.

Foto di apertura: Raffaele, Antioco e Federico Gregu

Tag: , , ,

© Riproduzione riservata - 15/03/2023

Leggi anche ...

Derthona Due.Zero 2024, i nostri migliori assaggi
Degustazioni
Derthona Due.Zero 2024, i nostri migliori assaggi

Leggi tutto

Oltre le Doc: a Vinitaly la degustazione di Civiltà del bere dedicata al valore delle sottozone
Degustazioni
Oltre le Doc: a Vinitaly la degustazione di Civiltà del bere dedicata al valore delle sottozone

Leggi tutto

Le Fornaci: la quintessenza del Lugana secondo Tommasi
Degustazioni
Le Fornaci: la quintessenza del Lugana secondo Tommasi

Leggi tutto