Studio Agronomico Sata: la “case history” di Ronco Calino
Grazie a Sata, l’azienda di Franciacorta ha partecipato a un vasto studio pluriennale che analizza le interazioni tra i suoi terreni, i modelli gestionali e l’apparato radicale delle viti. Da questo processo è derivato un contributo alla consapevolezza di quanto le piante producano con più equilibrio se si crea per loro un ambiente-suolo più confortevole.
Ronco Calino è una realtà esclusiva in ambito franciacortino, in quanto quasi del tutto accorpata in un particolare aspetto pedoclimatico: un suolo essenzialmente fluvioglaciale con posizione in diretta continuità con il flusso d’aria prevalente generato dall’alta Valle Camonica e condizionato e mitigato dal lago d’Iseo. In questa situazione l’azienda è stata tra le prime realtà che si siano rivolte, in collaborazione con lo Studio Agronomico Sata, alla determinazione di una vera zonazione aziendale sul tema della biodiversità, fertilità biologica e qualità funzionale dei propri suoli, esaminando nello specifico ogni vigneto in gestione e diverse tecniche colturali a confronto.
Franciacorta e Oltrepò insieme per F.A.Re.Su.Bio
Ne è derivato un sapere utile a conservare e migliorare il substrato produttivo. Grazie a questa sensibilità Ronco Calino ha partecipato da sempre alle attività di ricerca promosse da Sata sulle caratteristiche vitali dei suoli.
In particolare, con il recente progetto F.A.Re.Su.Bio, uno studio sostenuto dalla misura 16.1.1 del programma del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, gestito attraverso il PSR di Regione Lombardia, insieme a Ronco Calino, Sata ha così riunito una ventina di realtà produttive tra Franciacorta e Oltrepò Pavese, con il Consorzio Franciacorta come capofila e le facoltà di Agraria di Milano e AgriFoodLab – Tecniche agricole sostenibili dell’Università di Brescia come responsabili del piano sperimentale. Il suolo, diversamente gestito ma sempre con l’attenzione rivolta alla tutela della sostanza organica, viene così esplorato nel corso di più anni per identificare la relazione tra pianta e terreno attraverso l’apparato radicale e la mediazione delle varie forme viventi indicatrici di fertilità e salute.
L’analisi VSA (Visual soil assesment)
«A Ronco Calino l’analisi del terreno è stata impegnativa a causa della variabilità dei suoli», spiega Marco Tonni di Sata. «La chiave di interpretazione è legata anche a un’esperienza. Avendo coinvolto molte aziende abbiamo più riscontri su tante situazioni diverse e gestite con metodi colturali analoghi come pure differenziati. Terreni con componente di scheletro importante, tra ghiaia, sassi e ciottoli, mescolati con sabbia, limo e argilla, determinano ad esempio vantaggi e svantaggi. Per comprenderne a fondo le dinamiche lo esploriamo da diversi punti di vista. Tra questi è fondamentale l’analisi VSA (Visual Soil Assessment), secondo un metodo originato dalla Fao, poi implementato e adattato da Sata e recentemente certificato ISO9001 nella sua nuova versione: il terreno si osserva nei suoi diversi strati, si annusa, si manipola, si impasta anche con l’acqua».
Una casa confortevole
Quando ci si trova di fronte a viti in sofferenza, a causa di cattive condizioni del suolo, è nostro compito rendere la sua casa più confortevole e ospitale.
SATA STUDIO AGRONOMICO
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Foto di apertura: secondo gli agronomi Sata, l’analisi chimico fisica del terreno di Ronco Calinio è stata difficile perché molto variabile
Tag: Franciacorta, Ronco Calino, SataLeggi anche Sata, i missionari della biodiversità, Studio agronomico Sata: stringiamo alleanze, con la natura, Studio Agronomico Sata: la “case history” di Barone Pizzini e Studio Agronomico Sata: la “case history” di Mosnel
© Riproduzione riservata - 16/11/2021