Sound Sommelier vol. 23, il vino si può ascoltare
Il vino? Si può ascoltare. Paolo Scarpellini (classe 1953) si autoproclama Sound Sommelier dopo 20 anni di critica giornalistica musicale e altri 20 come giudice e reporter su varie testate. Il suo credo? Considerare il vino come “musica da bere” e la musica come “vino da ascoltare”. Ecco quattro abbinamenti tra vino e musica suggeriti dal nostro Sound Sommelier. Per info: www.psmusicdesign.it
Canzone d’autore
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008 Ferrari
Con Ornella Vanoni – Amore caro amore bello. Brano (e interprete) di carattere per una bottiglia di carattere: Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2008 Ferrari. L’intro sonora sorvola sul giallo oro del millesimato e sul perlage fine e persistente. Quando appare la voce, l’olfatto riconosce agrumi canditi e miele di zagara, ma anche bergamotto (dal piano). Il ritmo va a tempo col sorso: entrambi freschi, ricchi e vellutati, col piano che estrae sul palato mousse di agrumi e gli archi invece ananas essiccato. Il finale di botto contrasta una chiusura lunga e sapida, con scia di tamarindo.
Etno-Rock
Cartology 2019 Alheit
Con Johnny Clegg & Savuka – Impi. Sudafricano (d’adozione) il musicista, idem il Cartology 2019 Alheit. All’inizio, il coro in lingua Zulu sorprende l’udito e invita la vista sul giallo pallido del blend (Chenin blanc – Semillon). Se l’aggiunta di basso, chitarra e batteria riveste le narici di cera, la voce fa inalare pesca bianca, la chitarra invece zesta di limone. Il potente ritornello col coro avvolge poi il palato in densi strati di sapida china: la chitarra inserisce verbena, le percussioni zenzero. Nel finale che appaia una chiusura monstre, il coro sparge anice stellato.
Bossa Nova
Chassagne-Montrachet Les Chenevottes 2018 Pierre-Yves Colin-Morey
Con Henri Salvador – Vagabond. Il crooner della Guyana e lo Chassagne-Montrachet Les Chenevottes 2018 Pierre-Yves Colin-Morey cantano la stessa lingua: il francese. Le iniziali note di flauto attirano l’occhio sul giallo paglierino dello Chardonnay, poi il ritmo soft apre al naso fiori d’acacia (dalla chitarra), agrumi (archi) e pesche bianche (spazzole di batteria); la voce aggiunge ananas, le percussioni languide spezie. L’elegante ritmo brasileiro strega quindi il palato con fresca e setosa cremosità; il flauto più avanti deposita gocce minerali sulla lunghissima chiusura.
Pop
Aurea Gran Rosé 2020 Frescobaldi
Ascolta Fiorella Mannoia – Il tempo non torna più. L’abbinamento tra la cantante fulva e l’Aurea Gran Rosé 2020 Frescobaldi? Giocato sui toni del rosso. L’inizio strumentale ci fa valutare la tinta buccia di cipolla, un filo scarica. È un attimo: basso e batteria dettano il ritmo e spalancano rispettivamente al naso pesca gialla e pompelmo rosa; intanto, la tastiera manda effluvi di banana. Quando interviene, la voce spalma sulle papille burro salmastro; quando tace, la tastiera si erge a solida spalla acida. Il finale a sfumare si traduce in una lunga persistenza, appena speziata e ammandorlata.
Foto di apertura: J. Kopřiva – Unsplash
Tag: Alheit, Ferrari, Frescobaldi, Pierre-Yves Colin-Morey, sound sommelier© Riproduzione riservata - 21/10/2022