Sound Sommelier vol. 18, il vino si può ascoltare
Il vino? Si può ascoltare. Paolo Scarpellini (classe 1953) si autoproclama Sound Sommelier dopo 20 anni di critica giornalistica musicale e altri 20 come giudice e reporter su varie testate. Il suo credo? Considerare il vino come “musica da bere” e la musica come “vino da ascoltare”. Ecco quattro abbinamenti tra vino e musica suggeriti dal nostro Sound Sommelier. Per info: www.psmusicdesign.it
Cha Cha Cha
Grande Cuvée Alma Brut Bellavista
Con Pink Martini – No Ay Problema. La lounge band americana si fa bolla nella Grande Cuvée Alma Brut Bellavista. L’apertura del contrabbasso fa scintillare il paglierino del Franciacorta e il fine perlage. Tocca alle percussioni però aprire ritmo e narici scoperchiando fiori bianchi e agrumi maturi, mentre il piano entra in scena tra effluvi di vaniglia e pasticceria. L’assolo di chitarra svela poi al palato un profilo gustativo coerente col naso, reso più fresco e vibrante da congas e timbales in duetto. Il finale a sfumare e in sordina fa il paio con la chiusura armoniosa e raffinata.
Slow
Vintage Tunina 2018 Jermann
Con Teddy Reno – Quando vien la sera. Siamo friulani e vintage: il triestino Teddy Reno rallegra il Vintage Tunina 2018 Jermann. Se i primi vocalizzi atterrano sul brillante paglierino nel calice, è il ficcante ritornello a scatenare al naso zagara e fiori di campo, mentre sax e percussioni ispirano miele e zafferano. All’esplodere del cantato (“La la la la la, la la la la la”), la bocca si riempie di carattere e personalità vinosa: la voce spande vibrante freschezza, il coro sprizza sapidità, i flauti spremono agrumi. Il finale improvviso contrasta una chiusura lunga, fruttata e suadente.
Canzone d’autore
Nebbiolo Bernardina 2016 Ceretto
Con Paolo Conte – Max. Langarolo il cantautore, idem il Nebbiolo Bernardina 2016 Ceretto. Prima, gli svogliati vocalizzi illustrano la tinta granata, poi i vaghi accordi di piano aprono al naso sentori di viola. La sinuosa melodia in arrivo dal clarinetto inebria quindi le narici con amarena e lamponi, la voce assonnata insinua tabacco e sottobosco. La solenne orchestrazione, quasi un bolero, svela al palato lo sciccoso corpo vinoso: il violoncello incita tannicità, la fisarmonica persistenza. In coda, l’onirico refrain a spirale strega la gola con un retrogusto speziato.
Musica Classica
Château d’Yquem 2011
Con Philharmonia Orchestra – Pavane op. 50 (Gabriel Fauré). La coppia compositore occitano/Château d’Yquem 2011? Squisitamente francese. Il pizzicato iniziale di violini scorta l’occhio sulla tinta giallo intenso. Poi la rapinosa melodia al flauto svela all’olfatto miele d’acacia e albicocca secca, più (grazie ai clarinetti) caramello e Tarte Tatin. Solo oboe e violoncelli riescono a squarciare il denso Sauternes: sul palato affiorano zesta di lime e mela al forno, viola e violini impilano strati di frutti tropicali. Nel finale a sfumare à côté dell’infinita chiusura, il flauto emana zafferano.
Foto di apertura: © Bruno – Pixabay
© Riproduzione riservata - 12/07/2021