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Sei Cantine per sei protagoniste. L’Alto Adige in un racconto tutto al femminile

Sei Cantine per sei protagoniste. L’Alto Adige in un racconto tutto al femminile

L’assaggio dei vini più esclusivi di Tenuta Falkenstein, Cantina Andriano, Colterenzio, Castel Sallegg, Elena Walch e Ritterof. E le storie di sei donne che ogni giorno contribuiscono a produrli e proporli sul mercato.

Donne e vino. Un binomio che si dimostra vincente sia se si guarda ai consumi sia se si pensa alla compagine aziendale, con tanti esempi italiani e internazionali di imprenditrici caparbie, appassionate e di grande professionalità. L’incontro “La vite è donna”, organizzato dal Consorzio Vini Alto Adige lo scorso 7 marzo al ristorante Viva di Milano, nasce proprio con questo intento: mettere in luce le competenze delle tante figure femminili che lavorano nel comparto enologico altoatesino, spesso con ruoli apicali e di massima responsabilità.

Magdalena Pratzner e Tenuta Falkenstein

A guidare la degustazione c’era la wine educator Cristina Mercuri, che ha coinvolto sei donne protagoniste con i loro vini aziendali. Il compito di aprire le danze è stato affidato al Riesling Alto Adige Doc 2022 di Tenuta Falkenstein in Val Venosta. Che si è subito distinto per la sua acidità citrica, ma anche per la purezza del frutto e lo slancio del sorso. L’attività aziendale è affidata alla titolare Magdalena Pratzner, che dopo gli studi in Viticoltura ed enologia all’Università of Natural Resources and Life Sciences di Vienna, ha approfondito le sue conoscenze in Italia, Australia, Austria e Stati Uniti. Tornata a casa, ha deciso di affiancare il padre nella gestione della Cantina di famiglia.

Alexandra Erlacher e Cantina Andriano

Dalla brillantezza del Riesling alla croccante concentrazione del Sauvingon Blanc Andrius Alto Adige Doc 2022 di Cantina Andriano, frutto di una maturazione sui lieviti per 6 mesi per il 70% della massa in fusti di acciaio inox e per il 30% in legno grande. Un bianco senza fronzoli, assertivo e dinamico. Proprio come Alexandra Erlacher, direttrice vendite e marketing di Kellerei Andrian, che è entrata nel mondo del vino nel 2016, lavorando prima in una Cantina etnea e poi in Alto Adige come brand ambassador per un’altra realtà fino ad approdare, nel marzo 2021, alla Cantina Andriano.

Letizia Pasini e Cantina Colterenzio

Passiamo ad un’altra importante cooperativa impegnata nella produzione di qualità: Cantina Colterenzio. In degustazione c’è lo Chardonnay Alto Adige Doc 2020 della storica linea premium Lafóa, dall’omonimo cru di Appiano. L’uso del legno è ben bilanciato, al servizio di una complessità aromatica resa ancora più evidente dalla scelta di una bottiglia con qualche anno sulle spalle. Un bianco molto gastronomico e suadente, raccontato dall’export manager Letizia Pasini. Cresciuta sul lago di Garda tra gli ulivi e le vigne del nonno materno, si è laureata in Lingue e letterature straniere ed è entrata nel mondo del vino circa 20 anni fa; ricopre questo ruolo in Colterenzio dal 2010. Diplomata AIS e WSET, di recente ha iniziato anche ad insegnare ai corsi WSET.

Ulrike Platter Bramante e Tenuta Castel Sallegg

La tappa successiva è alla tenuta Castel Sallegg in compagnia della direttrice Ulrike Platter Bramante, che ha un passato come direttrice della Strada del Vino dell’Alto Adige e ha lavorato in altre aziende nel settore marketing e vendite prima di approdare nel 2021 in questa storica tenuta di Caldaro, inizialmente con la carica di sales manager. Nel calice c’è il Pinot bianco Leopoldine, Alto Adige Doc 2020, che Cristina Mercuri non ha esitato a definire “un vino di grazia”. Naso sottile e intrigante, palato stratificato con ricordi di pesca e mimosa.

Karoline Walch e Elena Walch

Classe 1988, la bolzanina Karoline Walch è una delle figlie di Elena Walch e dal 2015 la affianca, insieme alla sorella Julia, nella gestione della Tenuta di famiglia con sede a Termeno. Dopo aver completato il percorso di studi in Business administration presso l’Università di Graz in Austria, ha frequentato il Master in Wine Business all’Università di Adelaide in Australia. Nel 2018 ha ottenuto il Diploma WSET, conseguito nella sede di Rust, in Austria, dove le è stato riconosciuto anche il titolo di Weinakademiker. Il vino scelto per l’incontro è il Gewürztraminer Vigna Kastelaz, Alto Adige Doc 2021, cru aziendale di notevole intensità e pienezza. Sapido, brillante, frutto di una vinificazione esclusivamente in acciaio (con lungo affinamento sul lie) per esaltarne la purezza aromatica.

Eva Kaneppele e Tenuta Ritterhof

Chiude il sestetto un altro Gewürztraminer d’eccezione: l’Auratus Alto Adige Doc 2022 di Ritterhof, immersa tra i vigneti di Caldaro. Nel 1999 la Cantina è stata acquisita dalla famiglia Roner, già titolare dell’omonima distilleria. Eva Kaneppele è amministratrice delegata di Ritterhof erappresenta la quarta generazione Roner, portando avanti con grande passione e serietà l’attività aziendale. Il Gewürztraminer Auratus si chiama così per richiamare il suo caratteristico colore dorato. Naso intenso di rosa, cannella, garofano e litchi; bocca armonica e piena. Tutto quello che si può chiedere a questa varietà così emblematica della produzione altoatesina.

Foto di apertura: Ie etichette degustate durante l’evento “La vite è donna”. Prima dei sei bianchi, è stato offerto un calice di Athesis, Metodo Classico Brut Rosé di Kettmeir

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© Riproduzione riservata - 14/05/2024

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