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L’Uiv presenta a Milano l’Osservatorio del Vino

11 Marzo 2013 Jessica Bordoni
Le aziende vinicole hanno oggi più che mai l’esigenza di conoscere le effettive richieste dei singoli mercati, sia quelli storici e consolidati, sia i cosiddetti “emergenti”. Partendo da questo assunto, l’Unione Italiana Vini ha sviluppato il progetto di un Osservatorio del Vino, che dopo due anni di studi e ricerche sulle modalità attraverso cui operare, è stato presentato ufficialmente il 6 marzo a Milano. LA COLLABORAZIONE TRA UIV, CONSORZIO ITALIA DEL VINO E SYMPHONYIRI - «L’Uiv ha lavorato con impegno per stilare una casistica dei punti più critici nella raccolta e diffusione di dati di mercato aggiornati e dettagliati», ha spiegato durante l’incontro il neopresidente dell’ente Domenico Zonin (leggi l’articolo Domenico Zonin presidente dell’Unione Italiana Vini), «trovando una sintonia con il Consorzio Italia del Vino, il primo ad avere espresso la necessità di uno strumento di questo tipo, con cui si è avviato un lungo e articolato confronto». Partner tecnico, scelto per garantire la massima tutela della privacy dei dati trattati e l’accuratezza delle elaborazioni offerte, è l’azienda leader di settore SymphonyIRI Group. IL COMMENTO DEL DIRETTORE PAVANELLO - «L’Osservatorio», ha spiegato il direttore generale dell’Uiv Francesco Pavanello, «si occuperà di raccogliere i dati delle Cantine aderenti all’iniziativa relativamente alla produzione e ai mercati in cui operano, restituendone un’analisi dettagliata. Inoltre l’Unione Italiana Vini – 500 aziende associate che esprimono il 70% del valore dell’export vitivinicolo italiano –  ha messo a disposizione i propri contenuti sui dati dei mercati internazionali, rendendo disponibili le sue strutture per sviluppare un servizio coerente con il suo ruolo di garante nella fase di commercializzazione del vino in Italia e all’estero». L’OTTIMISMO DI NICOLETTO, A CAPO DI ITALIA DEL VINO - «Attraverso la messa in comune delle proprie performance sui mercati (cosa vendiamo, quanto, a chi, dove e a quanto)», ha commentato Ettore Nicoletto, a capo di Italia del Vino, «potremo conoscere in tempo reale, ovvero con uno scarto temporale di soli 15 giorni, non soltanto l’esatta realtà del momento economico, ma anche prevedere le possibili variazioni nelle scelte del pubblico legate alla trasformazione dei gusti e alle politiche dei nostri principali competitor».

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