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La enogioventù: Léon Femfert, nuovo volto di Nittardi

La enogioventù: Léon Femfert, nuovo volto di Nittardi

Alla guida di Nittardi, Léon Femfert valorizza le due grandi passioni di famiglia – arte e vino – selezionando un artista diverso per interpretare ogni vendemmia del suo Chianti Classico Casanuova.

Classe 1983, nato e cresciuto a Francoforte, Léon Femfert ha trascorso le sue prime estati a Castellina in Chianti, dove i genitori – veneziana lei, tedesco lui – hanno investito risparmi ed energie per acquistare la tenuta che fu di Michelangelo Buonarroti.

Una formazione internazionale

Il vino diventa scelta di vita qualche anno più tardi. È il 2006, Léon studia Filosofia a Berlino, ma per amore si trasferisce a Firenze. La sua relazione ha durata breve, ma da quel momento la Toscana e il vino entrano stabilmente nella sua esistenza. «Durante gli studi ho lavorato in diverse cantine, anche all’estero: in Napa Valley, Germania, Borgogna, Cile», racconta. Dopo la laurea a Firenze, segue un master in Wine Business in Borgogna. Infine è il momento di tornare a Nittardi.

Nittardi, a Castellina in Chianti, annovera fra i suoi proprietari Michelangelo Buonarroti
La storica Tenuta Nittardi annovera fra i suoi proprietari anche Michelangelo Buonarroti

Léon Femfert alla guida di Nittardi

A partire dal 2013, Léon affianca i genitori alla guida della Cantina, per poi prenderne progressivamente le redini. «Nella nostra piccola realtà familiare», spiega il giovane produttore, «la mia è una gestione a 360 gradi. Mi occupo degli aspetti commerciali, ma anche di scelte produttive, degli investimenti tecnici da fare». Come le tessere di un mosaico, ogni piccola scelta del ciclo produttivo contribuisce a definire l’opera compiuta. «È importante prendere parte attiva anche alle decisioni più tecniche, da affrontare in squadra. Ad esempio, quando iniziare la vendemmia. Non esiste una verità ultima sul vino. Credo che sia un prodotto molto soggettivo».

Alcune etichette d'artista del Casanuova di Nittardi
Alcune etichette d’artista del Casanuova di Nittardi (da sinistra, 2017 – velina ed etichetta – 2007 e 1997)

Il legame con l’arte contemporanea

Fra le responsabilità di Léon c’è la selezione dell’artista a cui affidare la veste del Chianti Classico Casanuova, vino emblematico dell’azienda. Il padre Peter Femfert, gallerista d’arte a Francoforte, e la madre Stefania Canali, storica di origine veneziana, hanno deciso fin da subito di valorizzare il legame tra Nittardi e Michelangelo Buonarroti con il contributo di grandi interpreti dell’arte contemporanea. «Dal 1981 a oggi, ogni vendemmia del Casanuova ha un’etichetta personalizzata, come anche la velina che incarta la bottiglia; il disegno è affidato di volta in volta a un artista diverso, che comprende e interpreta il nostro progetto», precisa il produttore.

Léon Femfert con la madre Stefania Canali e il padre Peter Femfert
Léon Femfert con la madre Stefania Canali e il padre Peter Femfert

Dal 2012 il Casanuova è single vineyard

Fino a qualche anno fa, l’etichetta d’artista era destinata solo a una parte della produzione di Casanuova di Nittardi. Ma Léon desiderava dare un’identità più definita al vino simbolo della Tenuta. «Dal 2012 ho deciso di limitare la produzione a una sola vigna – la Doghessa – e vestire l’intera tiratura (ridotta a circa 30 mila bottiglie) con l’etichetta e la carta d’artista», racconta Léon. «La produzione rimanente di Sangiovese ha dato vita a un nuovo vino, Belcanto. Un Chianti Classico più semplice e immediato, che insieme al Chianti Classico Riserva completa la gamma dei nostri vini».

La collezione di etichette e veline d'artista è custodita nella Tenuta
La collezione di etichette e veline d’artista è custodita nella Tenuta

Dove visitare la collezione di etichette e veline d’artista

Insieme alla raccolta di opere contemporanee che impreziosiscono gli ambienti e il giardino di Nittardi, tutta la serie d’artista del Casanuova (74 opere, 37 etichette e 37 veline) è esposta in azienda. Fra gli autori internazionali coinvolti nel progetto, spiccano i nomi di Hundertwasser, Corneille, Mitoraj, Yoko Ono, Günter Grass, Dario Fo, Kim Tschang Yeul, da ultimo il poeta e compositore greco Mikis Theodorakis (per l’annata 2017). Ci auguriamo che presto la collezione arrivi in mostra anche a Milano; l’esposizione temporanea nel capoluogo lombardo, programmata per la primavera del 2020, è stata rimandata a causa della pandemia.

Scopri le storie di altri giovani produttori nella nostra serie Enogioventù. Leggi qui+

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© Riproduzione riservata - 13/12/2020

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