Focus Montepulciano d’Abruzzo, i nostri migliori assaggi

Focus Montepulciano d’Abruzzo, i nostri migliori assaggi

All’anteprima dedicata al Montepulciano d’Abruzzo Doc e al Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Docg, buone prestazione per i millesimi 2021 e 2019, ancora in fieri invece il 2022. Difficile, in questo momento, tratteggiare con chiarezza le differenze all’interno delle future sottozone provinciali.

Inizialmente 27 campioni di Montepulciano d’Abruzzo delle Colline Teramane Docg, 12 dei quali nella versione Riserva, a seguire 69 Montepulciano d’Abruzzo Doc, divisi per sottozone provinciali, ancora non presenti in etichetta, ma che almeno sulla carta hanno voluto fornire una chiave di lettura differente rispetto al passato ai degustatori. È stata questa la formula adottata per Focus Montepulciano d’Abruzzo, l’anteprima dedicata al vino più significativo in termini quantitativi della regione, organizzata dal Consorzio Tutela Vini dAbruzzo che, dal 2023, ha assorbito al suo interno quello delle Colline Teramane.

Le annate in degustazione

Dalla 2022 indietro fino alla 2018, per le versioni Docg; tre millesimi, invece, per le versioni Doc, ovvero 2022, 2021 e 2020. Non è facile giudicare con facilità in questo momento soprattutto l’ultima annata, la 2022, per entrambe le denominazioni: il Montepulciano è uva che, soprattutto quando punta sulla longevità e ha estrazioni importanti sia del frutto che della trama tannica, ha bisogno ovviamente di riposo, soprattutto in bottiglia, per donare un quadro che cominci a essere più armonico ed equilibrato. Nei campioni che più ci hanno soddisfatto non manca un’intensità del frutto davvero importante, ricca, “dolce” e matura nella sua definizione.

Indietro fino al millesimo 2019

Il millesimo 2021 ha certamente donato una bella prova soprattutto nelle versioni annata dei campioni delle Colline Teramane Docg: la maturità del frutto è evidente ed è anche figlia di un’annata molto siccitosa con rese inferiori del 10-15% per l’uva Montepulciano, ma che quando ha saputo coniugarsi con un’ottima presenza di acidità e una corretta maturità polifenolica, ha fornito campioni di bella struttura e, pensiamo, di notevole longevità. Stesso discorso, nel caso delle Riserve, per il millesimo 2019, che mostra carattere e personalità.

Distintività territoriale nel bicchiere? Lavori in corso

I 69 vini della Doc Montepulciano d’Abruzzo sono stati divisi, durante la degustazione, in base alle future sottozone provinciali, come abbiamo sottolineato poco sopra. Si tratta certamente di un approccio interessante e coerente anche con il Modello Abruzzo che sta rivoluzionando la piramide dei vini all’interno della regione.
Difficile, però, in questo momento, riuscire a individuare nel bicchiere marcati tratti territoriali, quanto invece differenze che ci sembrano più figlie di interpretazioni stilistiche personali e aziendali.

Limiti e prospettive

Ad esempio, nel caso di Cantine che, per motivazioni commerciali, intendono uscire con versioni molto alleggerite nella trama tannica, spesso smussata dal rovere, e con profili olfattivi molto fruttati e maturi, è pressoché impossibile cercare di interpretare le peculiarità distintive di una sottozona: si tratta di vini tecnicamente corretti e ben eseguiti, senza alcuna sbavatura, che peccano però di un eccesso di standardizzazione.
Insomma, non si può che lodare l’intenzione, per ora, ma rimandare a futuri assaggi, sempre divisi per sottozone provinciali, la ricerca di peculiarità e sfumature legate alle diverse province. Una ricerca che, beninteso, non è mai facile da decifrare neanche in areali che da tanti anni si presentano con questa modalità durante le anteprime.

I nostri migliori assaggi

Focus Montepulciano d'Abruzzo assaggi
© Straccini

COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOCG

Cerulli Spinozzi – Gruè, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg 2021

Forse un po’ timido e in parte avvolto dalla coperta di una lieve riduzione appena versato, mostra poi una buona definizione del frutto, incentrato sulla classica ciliegia. Al palato ha ottima progressione, un tannino gessoso che rivela un’interessante nota ferrosa e sapida nel finale di buona lunghezza.

Velenosi – Versosera, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg 2021

Fitta, anzi, fittissima la trama colorante, esplode letteralmente con note di frutta matura, ma mai stucchevolmente dolci e piacevoli tratti balsamici con sfumature che ricordano la genziana. Al palato ha ricchezza estrattiva, una grana di tannini di bella fattura e un ottimo slancio fresco.

Fattoria Nicodemi – Notari, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg 2021

Note di ciliegie matura e more in evidenza, con una declinazione dolce e viva al tempo stesso. Al palato la ricchezza tannica è levigata e quasi arrotondata, senza perdere però in grinta e nerbo, con un buon allungo finale.

Cioti – Alarius, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Docg 2021

Ha un’austerità e un portamento eleganti, già in questa fase, non così facile da riscontrare in altri campioni della denominazione. Le note fruttate mature di prugna si uniscono a tocchi di erbe aromatiche. Ha un tannino severo, gessoso, un sorso fresco e un finale sapido. Uno degli assaggi più convincenti.

COLLINE TERAMANE MONTEPULCIANO D’ABRUZZO RISERVA DOCG

Tenuta Terraviva – Luì, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Docg 2020

Le note del rovere sono ben integrate e il quadro olfattivo è tutto giocato sulle spezie, dal pepe ai classici chiodi di garofano. Al palato ha una grana del tannino di bella fattura, avvolgente ma viva e un finale sapido e succoso.

Fattoria Giuseppe Savini – Savini, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Docg 2019

Un po’ scorbutico nella fase iniziale, si apre con l’ossigenazione su note di erbe, un frutto di prugne e ciliegie di buona fattura e note terrose. Al palato ha freschezza e trama tannica di buona fattura con un finale di piacevole persistenza.

Cantina Colonnella – Barocco, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Docg 2019

La nota fruttata ha una bella eleganza, giocata più sui piccoli frutti di lamponi e mirtilli che su note più scure e marmellatose. Freschezza viva, tannini molto grintosi e un finale sapido chiudono un quadro complessivo molto piacevole e armonico. 

Montori – Fonte Cupa, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Docg 2019

La trama fruttata, giocata su note di ribes e mirtilli, ha un incedere fresco, articolato, di bella apertura aromatica. Il sorso è importante nella struttura tannica, sorretto da un’ottima freschezza che dona slancio. Già ottimo ora, ma con ottime prospettive sul lungo affinamento.

Cantina Strappelli – Colle Trà, Colline Teramane Montepulciano d’Abruzzo Riserva Docg 2018

Note di liquirizia, di tabacco, sfumature dolci, ma non stucchevoli, di prugna. È un Montepulciano ricco, denso, ma che riesce a mantenere un suo equilibrio anche al palato, nonostante la concentrazione complessiva del frutto e la ricchezza tannica.

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC

Velenosi – Prope, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2022

La dimensione fruttata è ricca, ricorda le more e le amarene, ben amalgamata con le note di tabacco, pepe e liquirizia. Anche la trama tannica ha un’avvolgenza viva, con un finale fresco di bella incisività.

Cataldi Madonna – Malandrino, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2022

Note agrumate di mandarino, una piacevole florealità e un frutto dolce di lamponi e visciole. Al palato ha un tannino docile e vivo, semplice, ma di ottima dinamicità e freschezza complessiva.

Cirelli – Anfora, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2021

Forse uno dei profili più sottili ed eleganti tra quelli presenti in degustazione, con note floreali evidenti e delicate sfumature speziate. I tannini sono ruspanti, vivi, masticabili, ma ben integrati in un sorso fresco e soprattutto sapido.

Inalto – Campo Affamato, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2020

Grande intensità fruttata che si mostra subito con forza con note di piccoli frutti maturi. Le sfumature del rovere sono ben integrate e al palato il tannino ha buona fattura e finale di bella dinamicità fresca.

Tenuta I Fauri – Vigna Santa Cecilia, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2020

La ricchezza fruttata è giocata sui classici sentori di ciliegie e prugne con una maturità e una dolcezza ben gestite. Trama tannica di razza, in fieri, e un finale che ricorda la marmellata di lamponi.

Masciarelli – Marina Cvetic Iskra, Montepulciano d’Abruzzo Doc 2020

Un vino che un tempo si sarebbe definito “moderno” per via dell’uso del rovere che certo non si nasconde. Le note di vaniglia, ben presenti, sono però ben amalgamate con quelle fruttate di prugna. Al palato gioca sulla massiccia avvolgenza della trama tannica, ricca e smussata. Vino che ha una sua stilistica definita ed eseguita con perizia tecnica. 

Foto di apertura: in assaggio a Focus Montepulciano d’Abruzzo c’erano 27 Colline Teramane Docg, 12 dei quali nella versione Riserva e 69 Montepulciano d’Abruzzo Doc © Consorzio Vini Abruzzo

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© Riproduzione riservata - 19/03/2024

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