Dati Uiv: nel primo trimestre l’export segna +18,3% in valore. Exploit delle bollicine

Dati Uiv: nel primo trimestre l’export segna +18,3% in valore. Exploit delle bollicine

Unione Italiana Vini ha diffuso i dati relativi all’andamento delle esportazioni del primo trimestre 2022 elaborati dall’Istat. I numeri sono decisamente confortanti, con un +18,3% in valore pari a 1,7 miliardi di euro. Ma è ancora presto per fare previsioni per i mesi a venire, considerando il quadro politico ed economico-finanziario in cui ci troviamo.

La crescita dell’export italiano, che può essere in parte ascrivibile al dollaro forte e soprattutto ai lockdown registrati su scala mondiale nello stesso periodo 2021, è trainata da un nuovo record della spumantistica italiana. Nei primi tre mesi del 2022 le bollicine registrano un +35,6%, mentre i vini fermi si fermano ad un +14,8%, che è comunque una crescita a due cifre. Da ricordare anche l’aumento del prezzo medio del vino (+12,2%) e della domanda in generale, ad eccezione di Germania e Cina; mentre nel mese di marzo Russia (complessivamente -30% nel trimestre) e Ucraina fanno segnare crolli rispettivamente del -65% e del -98%.

L’invito alla prudenza del segretario generale Uiv Paolo Castelletti

«I numeri messi a segno dal vino italiano, ma anche da quello francese che chiude a +24%, sono sorprendenti, ancor più se si tiene conto di un 2021 in doppia cifra», precisa il segretario generale di Unione italiana vini Paolo Castelletti. «È però troppo presto per capire che direzione prenderà il mercato nei prossimi mesi, con una domanda potenziale sempre più afflitta da una congiuntura negativa e dall’escalation della spirale inflattiva. Se a ciò si aggiunge l’aumento dei costi delle materie prime secche, che per le aziende si traduce in un surplus medio di spesa di oltre il +30%, è importante mantenere cautela ed evitare trionfalismi che potrebbero essere confutati nei prossimi mesi».

La crescita inarrestabile del Prosecco

Il successo degli sparkling italiani riguarda tutte le piazze più importanti, a cominciare dagli Usa (+18%), dal Regno Unito (+87%) e dalla Germania (+20%). Ancora una volta è il Prosecco a trainare il comparto, con un boom su scala internazionale che vale +40% in valore con +11,7% di prezzo medio. Gli ordini registrano +93% in UK, +85% in Polonia e +76% in Canada, con crescite ben oltre il 30% in Paesi strategici come Germania, Francia, Belgio, Giappone, Repubblica Ceca e Norvegia.

1,1 miliardi di bottiglie di spumanti entro il 2022

L’esplosione della domanda post-pandemia (+26% nel 2021, 7 bottiglie su 10 destinate all’estero) ha bruciato una tabella di marcia che prevedeva entro il prossimo biennio il superamento della soglia psicologica di 1 miliardo di bottiglie di spumanti prodotte. Tale rimbalzo porta a stimare un contingente di 1,1 miliardi di bottiglie entro la fine del 2022, destinate a salire a 1,25 miliardi entro la fine del 2023. Non c’è più alcun dubbio che la domanda di bollicine sia oggi sempre più trasversale e finalmente destagionalizzata ovvero slegata alle tipiche occasioni di consumo legate alle feste comandate e alle celebrazioni.

Foto di apertura: i dati presentati dalla Uiv sul’export e elaborati dall’Istat segnalano un incremento del +35,6% delle bollicine © Skitterphoto – Pixabay

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© Riproduzione riservata - 17/06/2022

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