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Cantina Kaltern: a Milano il debutto delle nuove annate della linea Selezioni

Cantina Kaltern: a Milano il debutto delle nuove annate della linea Selezioni

La collezione premium unisce il racconto del terroir alla bevibilità del calice, la migliore tradizione a un’interpretazione passepartout. In tutto 15 bianchi e rossi tra autoctoni e internazionali, inclusi il Pinot bianco Vial e le Riserve di Schiava (Leuchtenberg) e Pinot nero (Salter).

Quindici referenze e un unico obiettivo: fotografare il territorio di Caldaro da tutte le angolature possibili, restituendo una visione completa della produzione di questo importante centro vitivinicolo altoatesino. Parliamo della linea Selezioni di Cantina Kaltern, storica cooperativa locale che oggi riunisce 590 soci e 440 ettari vitati, per la maggior parte entro i confini comunali.
I vigneti spaziano dai 230 metri di altezza intorno al lago, dove trovano posto soprattutto le varietà rosse, fino a quasi 700 metri, che accolgono perlopiù i vitigni bianchi. Si tratta di un territorio molto eterogeneo e ogni zona ha la sua cultivar di riferimento, in relazione alla variabilità dei terreni e delle esposizioni.

I punti di forza della linea Selezioni secondo il presidente e il kellermeister

«I vini delle Selezioni sono nati per leggere in profondità il nostro territorio e portare nel bicchiere tutte le sfumature dei vigneti del lago di Caldaro», spiega il presidente Christian Sinn, che insieme al kellermeister Thomas Scarizuola ha presentato in anteprima le nuove annate nello spazio Moebius di Milano. «La collezione comprende autoctoni e internazionali ed è il frutto di tanta cura in campo, una scelta accurata dei migliori appezzamenti e grappoli, a cui segue un lento riposo in cantina. Selezioniamo solo le uve più adatte ad esaltare le potenzialità espressive e i caratteri peculiari del terroir».
Come racconta l’enologo Thomas Scarizuola: «Alle Selezioni sono destinate le partite delle nostre vigne storiche con vecchi impianti e basse rese. Negli anni abbiamo imparato a conoscerle e a trattarle con grande delicatezza, dedicando loro tutto il tempo necessario prima in vigna, poi in cantina e infine con un opportuno affinamento. L’obiettivo è raggiungere il massimo in termini di equilibrio, armonia e ampiezza olfattiva».

Accessibilità e immediatezza, senza rinunciare alla complessità

Rispetto alla linea Quintessenz, si punta ad una maggiore immediatezza, accessibilità e bevibilità, sempre nel quadro di vini strutturati e complessi. «Le Selezioni coniugano alta qualità e tiratura e per questo sono preziosi ambasciatori di Cantina Kaltern presso la ristorazione e le enoteche di tutto lo Stivale». La buona notizia è che non serve aspettarli per molti anni: si lasciano scoprire senza troppa ritrosia, donandosi con intensità e freschezza già in gioventù.
La panoramica comincia dal Brut Nature Alto Adige Doc 2018, fresco e minerale blend di Chardonnay e Pinot nero con note di fiori bianchi, crosta di pane e frutta gialla. Bella definizione e pulizia al sorso. La linea dei bianchi fermi include il Pinot bianco Vial, il Gewürztraminer Campaner, il Sauvignon blanc Stern, il Kerner Carned e lo Chardonnay Saleit. La gamma dei rossi spazia dalla Schiava Leuchtenberg, Kalterersee Classico Superiore Doc, alle Riserve di Pinot nero Saltner e di Lagrein Lareith, solo per citarne alcuni.

Kaltern selezioni
Il lago di Caldaro in veste autunnale

L’elegante sapidità del Pinot bianco Vial 2022

Al kellermeister Scarizuola chiediamo di raccontarci la genesi delle tre etichette più emblematiche. «Tra i bianchi punto sul Pinot bianco Vial, in uscita con la vendemmia 2022. Prende nome dalla località sopra a Caldaro, un’area collinare esposta a sud-ovest da cui provengono buona parte delle uve. Oggi il Pinot bianco rappresenta il 13% dei nostri vigneti, circa 50 ettari soprattutto in altitudine, fra i 400 e i 600 metri, così da garantire acidità e freschezza in abbondanza».
La maggior parte delle viti che si usano per il Vial superano i 30 anni e sono allevate a pergola. In cantina si prolunga la sosta sulle fecce fini e si cerca di non spingere troppo con il legno (solo il 30% in botti grandi) per non coprire il varietale. Il risultato è un bianco elegante, fresco e fruttato, con richiami di fieno, pera, accenni agrumati e minerali. In bocca l’acidità è ben integrata e la sapidità guizzante.

Ode alla Schiava Leuchtenberg 2022

Tra i vini simbolo delle Selezioni un posto d’onore spetta alla Schiava Leuchtenberg 2022. «Siamo molto legati a questo vitigno, che ha nella sua facilità di beva la sua cifra stilistica. Questa versione è nel segno della classicità e della tradizione, con vigne che raggiungono anche i 100 anni di età e oltre. Il 99% dei quali a pergola. Fermentazione con macerazione di una settimana a 24 °C; malolattica e affinamento di 4 mesi sulle fecce fini in vasche d’acciaio e botti di cemento per un rosso versatile e dinamico, fruttato e floreale, con un finale piacevolmente ammandorlato.

La sfida vinta sul Pinot noir con la Riserva Saltner 2021

E poi c’è il Pinot nero, un’uva importante e sfidante, che trova il suo culmine qualitativo nella Riserva Saltner 2021, commercializzata a partire dal 29 ottobre. Tutto parte dalla selezione delle vigne più vocate, tra i 400 e i 550 metri con esposizioni da sud-est a nord-est e suoli minerali-calcarei di medio impasto. «Si tratta di zone molto arieggiate, con una forte escursione termica giorno-notte soprattutto durante il periodo di maturazione delle uve».
In tutto 6-7 ettari, su un totale di 15-18 impiantati a Pinot noir, che garantiscono una speciale acidità e freschezza. La fermentazione avviene in tini di rovere con macerazione di due settimane a 25 °C. Poi malolattica e maturazione per 12 mesi in barrique e tonneaux. Il profilo olfattivo richiama la ciliegia, le more e i piccoli frutti neri. Stesse sensazioni in bocca, seguite da note di sottobosco, resina, tabacco biondo e incenso. Bella progressione, ampiezza e morbidezza. Il tannino c’è, ma non scalpita e il finale è lungo e disteso.

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© Riproduzione riservata - 07/11/2023

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