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Nebbiolo Prima (2): i nostri migliori assaggi di Barolo 2019 e Barbaresco 2020
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Barolo Docg 2019 e Riserva 2017, più Barbaresco Docg 2020 e Riserva 2018 hanno fatto il loro debutto a Nebbiolo Prima. Ecco la selezione delle 30 etichette (15+15) che ci sono più piaciute per stile e interpretazione delle annate.
Come anticipato, la vendemmia 2019 è considerata più tradizionale; nonostante il lieve calo produttivo (per alcuni produttori anche del -30%) l’alta qualità delle uve Nebbiolo ha garantito Barolo di struttura, atti all’invecchiamento. Giudicata meno longeva è la calda 2017 (Barolo Riserva). Più altalenante la 2020, che nei Roero assaggiati forse necessita di tempi di evoluzione maggiori, ma di grande freschezza gustolfattiva e ottima struttura nei Barbaresco. Non meno interessanti le Riserve 2018, annata giudicata classica.
Ecco gli assaggi (15 Barolo + 15 Barbaresco) che ci hanno maggiormente sorpreso e convinto durante Nebbiolo Prima 2023.
BAROLO
Enzo Boglietti – Barolo Brunate Docg 2019
Interpretazione austera e di grande struttura tipica del celebre e storico cru di Barolo. Notevole complessità olfattiva, con note vivaci di ciliegia, viola, tabacco e liquirizia. Al palato conferma l’esuberanza del naso e offre tannini fitti e un finale fresco e lungo.
Alberto Burzi – Vecchie Viti, Barolo Capalot Docg 2019
Interpretazione della sottozona Capalot, nel comune di La Morra, che sorprende per pulizia, complessità e maturità di frutto. Le vecchie viti – l’impianto risale alla Seconda Guerra mondiale – donano grande ampiezza olfattiva, a cui si aggiunge un bel corredo tannico.
Camparo – Barolo Boiolo Docg 2019
Prodotto con uve da agricoltura biologica, si apre con aromi di ciliegia matura, spezie, tabacco, vaniglia, mentolo e un sentore ematico. In bocca è corposo e diretto, con note di anice e salvia accanto a una spina dorsale di tannini a grana fine. Ottima lunghezza.
Comm. G.B. Burlotto – Barolo Castelletto Docg 2019
La collina di Castelletto condivide con Serralunga la composizione del suolo: marne argillose ricche in calcare e minerali che si alternano a zone più sabbiose. Un vino severo, deciso e rigoroso, con una trama tannica ancora in via di definizione.
Michele Chiarlo – Barolo Cerequio Docg 2019
Ampio, di carattere con note di frutti maturi, menta, eucalipto, genziana e spezie. Al palato molto fresco e di grande struttura, con trama tannica ancora in evoluzione. Classico esempio del cru Cerequio, che si distingue per eleganza e armonia.
Mario Gagliasso – Barolo Torriglione Docg 2019
Da un vigneto di 60 anni nel comune di La Morra, ha saputo affascinare per i suoi profumi di frutta secca, sottobosco e una lieve nota dolce di liquirizia. Al palato si è rivelato di grande balsamicità, che chiude con un lungo finale rinfrescante.
Diego Morra – Barolo Monvigliero Docg 2019
Conferitore di alcune Cantine storiche del Barolo, solo da pochi anni imbottiglia in autonomia. Cru storico del Barolo, che sa di rosa, frutta rossa croccante, spezie fini e leggere; sorso balsamico, con tannino giustamente evidente, nel complesso armonico.
Pio Cesare – Barolo Docg 2019
Da una selezione di diversi vigneti a Serralunga d’Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Novello e Monforte d’Alba. Un Barolo dallo stile classico: frutta matura e spezie, dal tannino molto importante, ma non sovrastante, con buona struttura e concentrazione.
Poderi Colla – Dardi Le Rose, Barolo Bussia Docg 2019
Una sinfonia di aromi floreali con una nota di anice per un Barolo complesso e armonioso dalla sottozona Dardi di Bussia, citata già a fine Ottocento. Tannino integrato, buona acidità e giusta freschezza ne fanno un vino dall’equilibrio esemplare.
Francesco Rinaldi– Barolo Rocche dell’Annunziata Docg 2019
La maggior presenza di sabbia rispetto alla parte superiore del cru conferisce al vino profumi eterei di grande finezza con note floreali di rosa, viola ed erbe medicinali. Sorso suadente, pieno ed equilibrato, tannino fitto e succoso, con finale ematico.
Giuseppe Rinaldi – Barolo Bussia Docg 2019
Frutto di una nuova vigna presa in affitto, è la prima annata in assoluto di questo vino, che profuma di piccoli frutti rossi, potpourri e tabacco. Al palato è concentrato e ha ottima acidità e persistenza. Il tannino è ancora un po’ vivace, ma è già riconoscibile la personalità della Cantina.
Giovanni Rosso – Barolo Cerretta Docg 2019
Un vino completo, tra i migliori assaggiati, dove il frutto, il fiore e la liquirizia donano un naso raffinato. In bocca è saporito, materico, ricco ma teso da un buon nerbo. E sul finale è sapido e lungamente rinfrescante.
Sordo – Barolo Monprivato Docg 2019
Le potenzialità della piccola menzione nel comune di Castiglione Falletto, pienamente espresse. Elegante e fresco, sa di ciliegia nera con nuances floreali. Al palato si offre pieno e profondo, con tannini abbastanza integrati. Finale lungo e saporito.
G.D. Vajra – Barolo Bricco delle Viole Docg 2019
Un Barolo tra il classico e il contemporaneo, caratterizzato da una freschezza che inebria sia il naso sia il sorso e che ben si integra con le note dolci del frutto, della liquirizia e del tabacco biondo. Persistenza dolce anche sul finale, lungo e piacevole.
Brezza – Vigna Bricco, Barolo Sarmassa Riserva Docg 2017
Ha tutta la struttura del Sarmassa, ma anche l’eleganza che gli deriva da una vigna in posizione ed esposizione (a sud) privilegiata, nel “luogo dove la neve si scioglie più rapidamente”. Frutto, fiori, spezie e balsamicità, tutto ben integrato. Lungo.
BARBARESCO
Poderi Gallina – Barbaresco Albesani Docg 2020
Dalla collina di Gallina a quella di Starderi il passo è breve. Anche qui la Cantina dà vita a un Barbaresco convincente, dallo stile equilibrato, senza eccessi, che sa di fiori gialli, agrumi e tabacco. Sorso sapido e minerale, buona persistenza finale.
Cascina Luisin – Barbaresco Rabaja-bas Docg 2020
Vino equilibrato, che gioca su sapidità e freschezza. Erbe aromatiche, finocchietto in primis, e piccoli frutti rossi al naso; sorso bilanciato, capace di coniugare polpa e acidità. Tannini fitti e fini.
Cascina Vano – Barbaresco Canova Docg 2020
Uno degli assaggi che si è distinto per pulizia e nitidezza degli aromi, fruttati, floreali e speziati, con accenni iodati. Sorso vibrante, tannini cesellati e chiusura sapida, ne fanno un Barbaresco esemplare nel suo genere.
Castello di Neive – Vigna Santo Stefano, Barbaresco Albesani Docg 2020
Figlio dello storico cru Santo Stefano, individuato già nel Settecento, è strutturato, intenso, elegante e persistente, animato da sentori di fiori secchi, frutti di bosco ed erbe balsamiche.
Collina Serragrilli – Barbaresco Starderi Docg 2020
Un classico di personalità, che si muove tra la dolcezza del frutto e del tabacco e la delicatezza floreale della viola. Sorso di buon equilibrio fra materia e acidità, con tannino integrato e chiusura sapida.
Giuseppe Cortese – Barbaresco Rabaja Docg 2020
Freschezza e mineralità sono la sua bandiera. Profuma di piccoli frutti rossi e scorza di agrumi. In bocca torna l’effetto balsamico, l’ottima acidità e il tannino equilibrato. Delicato, ma non lezioso.
Fontanabianca – Barbaresco Serraboella Docg 2020
Fine, minerale e croccante. Un vino agile, ma non esile. In bocca è elegante, di buon corpo e acidità, con tannini ben integrati e finale ematico di ottima persistenza.
Carlo Giacosa – Barbaresco Montefico Docg 2020
Dal cru Montefico, un vino armonico, che sa di frutta rossa croccante, agrumato di cedro, rosmarino e tabacco fresco. Fresco e vibrante al palato, con una chiusura saporita.
Luigi Giordano – Barbaresco Cavanna Docg 2020
Primo single vineyard aziendale, prodotto già all’inizio degli anni Settanta. È floreale (rosa) e fruttato (ciliegia) al naso; morbido, fine ed elegante in bocca. Un vino equilibrato.
Ada Nada – Elisa, Barbaresco Rombone Docg 2020
Di buona fattura. Bouquet molto fine, floreale, agrumato e fresco. Sorso balsamico e di buona tonicità, con tannini vivi ma ben integrati e chiusura sanguigna.
Piazzo – Barbaresco Pajorè Docg 2020
Ultimo nato tra i Barbaresco aziendali, si caratterizza per una ricerca estrema di precisione e identità di territorio. Fruttato in apertura poi
balsamico e profondo, è tipicamente tannico, con finale lungo ed appagante.
Albino Rocca – Barbaresco Cottà Docg 2020
Bouquet ampio e complesso. Si distinguono il geranio, la rosa, la viola, ma anche la ciliegia e il lampone. I toni fruttati si ricompongono in bocca insieme alla finezza, all’agilità e alla persistenza.
Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy – Camp Gros, Barbaresco Martinenga Riserva Docg 2018
Grande eleganza, a partire dal colore spettacolare. All’olfatto fiori e mandarino cinese, litchi lasciano spazio alle spezie e al tabacco, su uno sfondo di erbe aromatiche. L’assaggio è strutturato con una fitta ed elegante trama tannica.
Punset – Campo Quadro, Barbaresco San Cristoforo Riserva Docg 2018
L’azienda ha scelto di produrre solo Barbaresco Riserva da uve coltivate biologicamente. Elegante, strutturato e corretto: il bouquet spazia dalle note di scorza d’arancia candita, a sentori floreali e speziati. Nel bicchiere offre una continua piacevolezza gustativa.
Roberto Sarotto – Barbaresco Currà Riserva Docg 2018
Complesso e sfaccettato, prevalgono le erbe aromatiche (finocchietto, menta), agrume e liquirizia. Palato armonico e morbido, fruttato, dove tornano le erbe e la liquirizia. Buon finale fresco.
Foto di apertura: a Nebbiolo Prima si potevano degustare Barolo Docg 2019 e Riserva 2017 e Barbaresco Docg 2020 e Riserva 2018 © M. De Vita
Tag: Alberto Burzi, Brezza, Camparo, Comm. G. B. Burlotto, Diego Morra, Enzo Boglietti, Francesco Rinaldi, G.D. Vajra, Giovanni Rosso, Giuseppe Rinaldi, Mario Gagliasso, Michele Chiarlo, Nebbiolo Prima, Pio Cesare, Poderi Colla, Sordo© Riproduzione riservata - 17/02/2023
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