I primi 500 anni di Villa Calcinaia
L’azienda vitivinicola di Greve in Chianti è stata acquisita dall’antica famiglia fiorentina dei conti Capponi esattamente 5 secoli fa. Un convegno ripercorre le tappe più salienti della loro storia in abbinamento alle etichette più rappresentative.
«Il desiderio della nostra famiglia è sempre stato quello di mantenere la memoria storica», dichiara Sebastiano Capponi, che con i fratelli Tessa e Niccolò rappresenta la 37a generazione dell’antica famiglia fiorentina e conduce l’azienda vitivinicola Villa Calcinaia. Ottimo modello del Sistema delle Ville Fattorie del Chianti Classico, candidato a Patrimonio Unesco, l’azienda quest’anno compie ben 500 anni. Era infatti il 23 maggio 1524 quando Niccola di Andrea Capponi acquistò “quattro poderi con casa da signore, nella località detta la Calcinaia” in Valdigreve. Per festeggiare l’anniversario, il 23 maggio 2024, i conti Capponi hanno organizzato un convegno-degustazione che ha raccontato la storia del Chianti Classico e della famiglia nel corso dei secoli in abbinamento alle loro etichette più rappresentative.
Tra ieri e oggi
Villa Calcinaia si estende oggi su 200 ettari, di cui 31,5 a vigneto a conduzione biologica impiantati prevalentemente a Sangiovese, più le altre varietà tipiche toscane (Canaiolo, Trebbiano, Mammolo…). Dal 1996 Sebastiano Capponi porta avanti con l’ampelografo Roberto Bandinelli un lavoro di conservazione del patrimonio genetico aziendale per il miglioramento della produzione. Questo ha condotto alla selezione di oltre 150 biotipi di Sangiovese e al recupero di vecchie varietà. Ma l’attività vitivinicola della famiglia è antichissima e il primo documento che parla di una vendita di una loro vigna risale addirittura al 1052. Tra gli altri scritti storici più interessanti, c’è il trattato di Niccola Capponi del 1613 sul Modo di fare il vino alla Franzese, secondo l’uso de migliori paesi di Francia. Uno dei primi a parlare di vino moderno nel senso più stretto del termine: vi si descrivono la necessità della selezione dei grappoli, la fermentazione in tini e l’affinamento in botti.
La degustazione
Mauvais Chapon Metodo Classico 2018
«La prima annata prodotta è stata la 2014 da vendemmia verde di uve Sangiovese che non ce la sentivamo di buttare», spiega Sebastiano Capponi, «con l’idea di dar vita a una bollicina piacevole». Riposa 57 mesi sui lieviti e si distingue per note intensamente citrine, pur avendo comunque una buona corposità e cremosità.
AD 1613, Toscana Rosso Igt 2011
La ricetta è simile a quella del 1613, di cui abbiamo parlato sopra. Sangiovese 33%, Mammolo 33%, Malvasia bianca 33%, fermentazione in tonneau ricolmato per 10 giorni e affinamento sempre in tonneau. Scarico di colore, sa di incenso e agrumi, saporito e armonico al palato. Prodotto in 300 magnum e battuto all’asta solo per beneficenza.
Villa Calcinaia, Chianti Classico Doc 1969
Ancora in condizioni strepitose, nonostante la ragguardevole età. Vinificato in tini di castagno e ancora con il 15% di Malvasia bianca (le uve bianche si abbandonano nel 1996) e una probabile “iniezione” di mosto meridionale (è dal 1994 cheè vietato l’uso di vino fuori zona) e zucchero. Stupisce per la sua grande freschezza, sia al naso, dove emergono anche foglia di alloro, tè al bergamotto e scorza d’arancia, sia al palato, a cui si accompagna anche il goudron, che denuncia l’età, e note saline, spia di territorio.
Vigna Bastignano, Colli Toscana Centrale Rosso Igt 2006
Oggi Gran Selezione, dal suolo di alberese di Montefioralle con esposizione a est e piante da biotipi aziendali. 100% Sangiovese. Bouquet complesso di bacca di ginepro, macchia mediterranea, prugna, agrume, cuoio e tabacco; dolce al sorso con note di erba essiccata, cacao e frutta scura, finale balsamico.
Villa Calcinaia, Chianti Classico Riserva Docg 2010
«Vinifichiamo tutto separatamente, poi assaggiamo alla cieca e decidiamo gli assemblaggi», spiega Sebastiano Capponi, «per la Riserva privilegiamo uve da suoli più argillosi». Al naso sentori floreali di viola, fruttati di ribes essiccato e sottobosco; in bocca è dolce ma reattivo e scattante.
Foto di apertura: Villa Calcinaia, a Greve in Chianti, è stata acquisita dalla famiglia Capponi 500 anni fa
Tag: Sebastiano Capponi, Villa Calcinaia© Riproduzione riservata - 16/07/2024