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Vite Colte: La Luna e i Falò compie 30 anni

Vite Colte: La Luna e i Falò compie 30 anni

Compleanno speciale per questa Barbera d’Asti Docg, etichetta simbolo di un progetto d’eccellenza che vede impegnati 180 viticoltori piemontesi. Prodotta per la prima volta con l’annata 1988, nel 2020 sarà disponibile con il millesimo 2017, frutto di una vendemmia particolarmente favorevole

“Un paese ci vuole. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Questo brano, tratto dal romanzo La luna e i falò di Cesare Pavese, descrive con forza poetica il legame viscerale con il proprio luogo d’origine, quel terroir piemontese così amato anche dai 180 vignaioli di Vite Colte, progetto d’eccellenza di Terre da Vino. Non a caso La Luna e i Falò è proprio il nome scelto per l’etichetta simbolo: la Barbera d’Asti Superiore Docg che oggi, con l’annata 2017 (l’ uscita è prevista a inizio 2020) festeggia 30 anni dalla prima vendemmia, targata 1988.

Amore infinito per la Barbera

L’obiettivo è chiaro fin dagli esordi: valorizzare la varietà Barbera, ancora oggi la più diffusa in Piemonte, mettendo a punto un protocollo vitivinicolo rigoroso sul fronte agronomico ed enologico. Tra i fattori chiave, la selezione dei viticoltori: «Solo coloro che negli anni hanno conferito uve qualitativamente superiori alla media sono entrati a far parte del team», ha precisato il presidente Piero Quadrumolo. «Abbiamo individuato i vigneti più idonei e le migliori esposizioni: 60 ettari tra i comuni di Nizza Monferrato, Calamandrana, Agliano e Rocchetta Tanaro con terreni e microclimi leggermente diversi, le cui uve opportunamente assemblate ci consentono di ottenere un vino con un estremo equilibrio tra struttura e profumi».

La bottiglia per i 30 anni de La Luna e i Falò


Ogni vendemmia è una storia a sé

Un altro elemento determinante è stato la condivisione dei valori con i soci, fortemente incoraggiati a produrre grappoli di grandissima qualità. «Dal 2000, con la nuova Cantina a Barolo, abbiamo potenziato le tecniche di vinificazione, selezionando le migliori barrique e sperimentando diverse tostature. La vera lezione è stata comprendere che ogni anno bisogna reinterpretare tutti i fattori, adattandoli alle diverse vendemmie. Dal 2010 abbiamo realizzato quanto appreso per ogni millesimo; la natura ha voluto che il 2017 ci regalasse una materia prima unica, che ci ha permesso di trasferire in bottiglia un vino dal potenziale straordinario», conclude il presidente Quadrumolo.

Come nasce La Luna e i Falò

Fermentazione in acciaio con 10 giorni di macerazione, poi 12 mesi in barrique (nuove, di secondo e terzo passaggio) e almeno 6 in bottiglia. Rosso rubino intenso, al naso offre intensi profumi di viola, frutta scura, liquirizia e spezie. Al palato ritornano gli aromi di frutti di bosco, spezie e vaniglia. Persistente e morbido, è un vero campione di stile ed eleganza.

Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 6/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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© Riproduzione riservata - 27/01/2020

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