In Italia In Italia Jessica Bordoni

Tenuta Luce: le prime quattro annate di Lux Vitis a confronto

Tenuta Luce: le prime quattro annate di Lux Vitis a confronto

Lanciato nel 2015, Lux Vitis è il rosso più prestigioso di Tenuta Luce. Nasce a Montalcino, da un vigneto di soli 3 ettari impiantato a Cabernet Sauvignon. Nel blend anche un saldo di Sangiovese, aggiunto per bilanciare l’acidità. L’assaggio comparato delle vendemmie 2015, 2016, 2017 e 2018.

Se la storia di Tenuta Luce fosse un libro, staremmo leggendo il quarto capitolo. Dopo Luce (prodotto per la prima volta con la vendemmia 1993), Lucente (1995) e Luce Brunello (2003), oggi sotto i riflettori c’è Lux Vitis, il gioiello più prezioso della blasonata Cantina di Montalcino. Lo scorso 27 ottobre a Milano il presidente Lamberto Frescobaldi e l’enologo Alessandro Marini hanno condotto una verticale dei primi quattro millesimi: 2015, 2016, 2017 e 2018, quest’ultimo fresco di lancio sul mercato (il prezzo medio in enoteca si aggira intorno ai 180-190 euro).

La joint-venture con Robert Mondavi

Prima di entrare nel dettaglio del tasting, è d’obbligo un breve inquadramento di Tenuta Luce. La nascita risale ai primi anni Novanta ad opera di Vittorio Frescobaldi, padre di Lamberto, e del produttore americano Robert Mondavi. Forti della loro lunga esperienza enologica, i due imprenditori decidono di dare vita a un progetto visionario, capace di andare oltre la tradizione senza però rinnegarla. Presentate in contemporanea nel 1997, le prime due annate di Luce (1993 e 1994) diventano subito un successo internazionale. Il pubblico dei connaisseurs resta affascinato da questo rosso ilcinese che fonde l’elegante struttura del Sangiovese e la morbida pienezza del Merlot.

Lamberto Frescobaldi (a destra) con l’enologo Alessandro Marini

Tenuta Luce oggi

«Fin da subito io e il figlio di Robert, Tim, fummo coinvolti con grande entusiasmo nel progetto», ricorda oggi Lamberto Frescobaldi. «La joint-venture – assolutamente inedita per l’epoca – proseguì fino ai primi anni Duemila e ci permise di crescere più velocemente, avvalendoci gli uni del know how degli altri». Nel 2004, dopo la cessione a Constellation Brands della quota Mondavi, la famiglia Frescobaldi decide di acquisire l’intera proprietà del marchio. «Fino al 2015 ci siamo appoggiati per le operazioni di vinificazione e affinamento alla vicina Tenuta di CastelGiocondo; poi abbiamo acquistato una cantina. Era arrivato il momento di staccare il cordone ombelicale dal Gruppo Frescobaldi e fare storia a sé».

Da un piccolo vigneto collinare

Il 2015 segna anche la prima vendemmia di Lux Vitis, le cui uve provengono da un vigneto di 3 ettari acquisito tra il 1999 e il 2001 e impiantato a Cabernet Sauvignon insieme al team Mondavi. «Le uve utilizzate si trovano intorno ai 400 metri, in una zona caratterizzata da terreni misto-sabbiosi, dove il Cabernet riesce ad esprimere al meglio le sue caratteristiche varietali, donandoci grande eleganza e finezza», precisa l’enologo Alessandro Marini, in azienda da tre anni.

Come nasce Lux Vitis

Dopo la selezione manuale (la resa per ettaro non supera i 40 quintali), la macerazione si protrae per circa 20 giorni. La fermentazione parte spontaneamente in vasche di cemento con lieviti indigeni per 10-12 giorni. Segue un passaggio in barrique dove il vino svolge la malolattica. «Il blend include anche una quota di Sangiovese, che ci permette di abbassare il pH del Cabernet», continua l’enologo. L’affinamento, di 24 mesi, avviene in barrique di rovere francese nuove.

Il tasting

La verticale delle prime quattro edizioni di Lux Vitis, al netto delle notevoli differenze legate alle annate, ha messo in evidenza alcuni tratti in comune. La potenza è sempre abbinata all’eleganza, in una ricerca di bilanciamento tra struttura, acidità e alcol che non prescinde mai dal terroir e dalle caratteristiche varietali del vitigno di partenza. Ecco le nostre note di degustazione comprensive di qualche indicazione circa l’andamento stagionale.  

Lux Vitis. Toscana Rosso Igt 2015
L’inverno è stato caratterizzato da precipitazioni nella media, a cui ha fatto seguito una primavera asciutta e soleggiata. Il caldo estivo è stato temperato da due piogge a inizio agosto. Nel calice un vino dal bouquet sfumato di ciliegia, ribes nero, anice stellato, tè verde. Al palato imponenza e concentrazione, ingentilite da una buona freschezza e succosità. I tannini, di bella presenza, sono ben definiti e levigati. In chiusura ritornano, potenziate, le note terziarie. Dei quattro vini in assaggio è il più pronto da bere oggi.

Lux Vitis, Toscana Rosso Igt 2016
Inverno mite e soleggiato, con primavera caratterizzata da alcune piogge. A giugno e luglio l’innalzamento delle temperature è stato graduale. Agosto asciutto e senza temperature diurne eccessivamente alte, intervallato da qualche pioggia benefica. Settembre soleggiato, ma con notevoli escursioni termiche. Naso importante che accoglie frutti rossi, cioccolato e ricordi di tostatura. In bocca la potenza dialoga sinergicamente con l’eleganza, grazie anche ad un’acidità spiccata e una trama tannica fine e leggiadra. È il millesimo più equilibrato ed espressivo, complice un’annata eccezionale a Montalcino.

Lux Vitis, Toscana Rosso Igt 2017
La 2017 sarà ricordata come una delle annate più siccitose. Inverno mite con temperature leggermente al di sopra delle medie stagionali, pur in un quadro di buona piovosità. In primavera ed estate clima caldo con poche precipitazioni. Le piogge ad inizio e a metà settembre hanno dato tregua alla canicola. Naso generoso con note di frutta matura, richiami di legno di cedro e tabacco biondo. Il sorso è morbido, con una texture tannica in primo piano. Nel blend è stata aggiunta una quota superiore di Sangiovese per bilanciare la freschezza.

Lux Vitis, Toscana Rosso Igt 2018
Inverno freddo e piovoso con alcuni episodi nevosi a fine febbraio che hanno permesso di compensare il deficit idrico dell’anno precedente. Primavera lievemente instabile, con piogge più frequenti e temperature più miti della media stagionale. Estate con piogge deboli e giornate soleggiate senza eccessi di calore. Il naso vira verso note balsamiche di eucalipto e macchia mediterranea. Poi sentori di frutta a bacca scura e pepe nero. In bocca è ampio e voluminoso, con freschezza vibrante e tannini avvolgenti. Ancora giovane, ha un notevole potenziale di invecchiamento davanti a sé.

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© Riproduzione riservata - 12/12/2021

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