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Tal 1908 e Tal 1930, i nuovi Superior di Cantina Bolzano

Tal 1908 e Tal 1930, i nuovi Superior di Cantina Bolzano

La cooperativa presenta i suoi inediti top di gamma: un bianco e un rosso pensati per quasi 10 anni e prodotti in pochissime bottiglie. Sono cuvée ambiziose che parlano di “tradizione, autenticità e longevità”.

Tal non sta per vino qualunque. È anzi un’espressione di eccellenza, o meglio due, che Kellerei Bozen (Cantina Bolzano) si è dedicata «dopo anni di ricerca, assaggi e sperimentazioni» per dirla con le parole dello storico enologo Stephan Filippi. Una linea Superior con due anime in cuvée. Il rosso TAL 1908 e il bianco Tal 1930 sono un acronimo che parla di “tradizione, autenticità, longevità” ma anche semplicemente la traduzione tedesca della parola “valle”. Le date, invece, ricordano le fondazioni delle Cantine da cui nasce la cooperativa bolzanina: 1908 Gries e 1930 Santa Maddalena.
Ambiziosi nel posizionamento e centellinati in produzione (appena 2999 bottiglie di rosso, 1888 di bianco) imboccano il sentiero stilistico dei SuperSudtiroler e ambiscono ad occupare caselle d’eccellenza nel panorama della produzione regionale. «Sono la nostra visione di vini top, la nostra idea di futuro», dice Philipp Plattner, presidente della Cantina.

Comparazione alla cieca

Celate da una coltre di mistero, quasi a richiamare i declivi dolomitici nascosti dalle lattiginose foschie novembrine, le etichette sono state svelate a ridosso del Merano Wine Festival. Una scenografica cena-evento, con tanto di prestigiatore in sala e le alchimie stellate dello chef Jörg Trafoier del ristorante Kuppelrain nei piatti, ha richiamato 80 tra giornalisti e addetti ai lavori nella cornice della nuova sede aziendale: una ragnatela metallica che mima le venature di una foglia di vite.
Première con effetti speciali anche nei calici, dove non c’erano solo da assaggiare le due anteprime. Accanto ai Tal, che debuttano con l’annata 2020, sono comparsi quattro blasonati vini nazionali e francesi (per par condicio tutti coetanei) per dar vita ad un’ardita degustazione alla cieca condotta dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro. Saint Romain Sous le Château di Olivier Leflaive e il Cervaro della Sala di Antinori hanno accompagnato Tal 1930; Château LynchBages Pauillac e Le Pergole Torte di Montevertine sono stati accostati al Tal 1908. E nel gioco delle emozioni, lasciando fuori dalla porta il termometro d’ambizioni e indovinello di potenzialità, le etichette altoatesine non hanno affatto sfigurato.

Quasi dieci anni di sperimentazioni

«L’idea, la visione di dar vita a vini speciali va avanti da tempo», ha sottolineato Stephan Filippi. «Un metro speciale e un percorso visionario che ha preso corpo dal 2014 quando abbiamo iniziato esperimenti sulle vinificazioni separate dei vitigni coltivati nelle zone più vocate. Ora, dopo quasi 10 anni di tentativi, siamo soddisfatti del risultato». L’annata d’esordio dei due vini, «ha visto temperature un po’ più alte della media in valle, con ottimi risultati per le uve a bacca rossa», ha aggiunto l’enologo. «In collina si sono registrati picchi di escursione termica che sono andati a beneficio delle uve a bacca bianca. Non mi sbilancio dicendo che la 2020 è una grande annata per tutta la zona dell’Alto Adige e quindi anche per Kellerei Bozen. Sono sicuro: resterà impressa nella storia dell’enologia del territorio».

Ambiziosi per status

Le uve che danno vita a Tal 1908 Alto Adige Doc 2020 provengono da un’attenta selezione di singoli siti della conca di Bolzano. Per l’80 % Lagrein, con un saldo di Cabernet Sauvignon (17%) e una punta di Merlot (3%), l’ambizioso rosso matura 12 mesi in piccole botti di rovere e barrique francesi e affina per altri 15 mesi in fusti di cemento. Il risultato è un Lagrein all’ennesima potenza, scultoreo eppure intrigante, coi vigorosi tratti tipici del varietale altoatesino bilanciati dalle virtù delle bacche rosse bordolesi. Certamente da poter aspettare a lungo.
Tal 1930 Alto Adige Doc 2020 è una cuvée bianca di potenza ed eleganza: 69 % Chardonnay, 21 % Sauvignon e 10 % Pinot grigio. Le viti, con più di 30 anni di età, sono incastrate sui pendii porfirici da Bolzano al Renon, ad altitudini che variano da 400 a 700 metri con elevate differenze di temperatura. I 12 mesi in piccole botti di rovere e barrique francesi (più altri 14 mesi in fusti di acciaio) lasciano un tocco leggero al cospetto della freschezza dolomitica che salta dal calice. Diretto, salino, dall’esoticheggiante aromaticità, coi galloni del fuoriclasse di montagna.

Foto di apertura: Tal 1908 e Tal 1930 nascono nella conca di Bolzano – © Kellerei Bozen

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© Riproduzione riservata - 04/01/2024

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