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Un segnale di speranza per il rilancio dell’Oltrepò Pavese

18 Marzo 2020 Civiltà del bere
Un segnale di speranza per il rilancio dell’Oltrepò Pavese

A quasi due anni dalla “clamorosa fuga di cervelli” dal Consorzio Vini Oltrepò, diverse aziende vinicole hanno chiesto di aderire nuovamente all’ente di tutela. Un primo passo per il rilancio dell’Oltrepò Pavese vinicolo?

Tenuta Bellcolle, Cà Montebello, Calatroni, Finigeto, Frecciarossa, Il Molino di Roverscala, La Travaglina, Manuelina, Fattoria Fratelli Massara, Cantine Monterosso, Piccolo Bacco dei Quaroni, Quaquarini Francesco, Scabini Davide, Travaglino, Bruno Verdi e Vitivinicola Fratelli Verdi, Vistarino. Sono le aziende che hanno fatto domanda di ammissione al Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese; in larga parte, queste realtà fanno parte del Distretto del Vino di Qualità Oltrepò Pavese. Il loro ingresso nel Consorzio evidenzia la necessità, oggi più che mai impellente, di unità territoriale e di importanti riforme volte al rilancio della denominazione.

Il ritorno delle aziende nel Consorzio per “senso di responsabilità”

“L’Oltrepò Pavese è il primo territorio vitivinicolo della Lombardia, con un enorme potenziale sia sotto il profilo produttivo che turistico. Se il mondo del vino parla con una voce sola è più forte e può essere più autorevole nel rapporto istituzionale con le altre realtà, ed anche al proprio interno per le decisioni non indolori che dovranno essere prese per il rilancio del comparto”. È il commento soddisfatto di Fabio Rolfi, assessore regionale all’agricoltura e promotore dell’incontro fra il Consorzio e le aziende. “Stiamo attraversando un periodo di forte difficoltà per tutta la regione. L’unico modo per uscirne è quello di avere un obiettivo comune e di unire le forze per raggiungerlo. Ringrazio dunque il Consorzio e le aziende, che stanno dimostrando senso di responsabilità proprio nel momento di maggior necessità”.

Ora pensiamo a un progetto di rilancio dell’Oltrepò Pavese

“Questa notizia non può che essere accolta con particolare entusiasmo in un periodo così difficile per il mondo del vino in generale e per il nostro in particolare”, conferma Luigi Gatti, presidente del Consorzio Vini Oltrepò Pavese. “È un segno di serietà da parte di tante aziende che hanno compreso il senso di un lavoro collegiale e programmatico, costruito attraverso le relazioni istituzionali e di territorio, quello che il nuovo Consorzio ha intrapreso e vuole portare avanti con determinazione. Dal punto di vista numerico e di rappresentanza è anche una notizia importante per la tutela delle Denominazioni, quando il CdA nelle prossime settimane approverà queste domande di ammissione i soci potranno pensare ad un progetto di rilancio davvero importante”.

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