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Pasqua e i cru della Valpolicella orientale

Pasqua e i cru della Valpolicella orientale

Anteprima dei single vineyard Cascina San Vincenzo (Ripasso e Amarone) alla Milano Wine Week. I vini frutto del nuovo progetto bio della Cantina veronese si sono confrontati con i “confratelli” della linea Famiglia Pasqua, che nascono invece da una selezione delle uve migliori dei cru aziendali.

Due solisti incontrano un’orchestra sul palcoscenico di Milano. I solisti sono i due nuovi cru di Pasqua Vigneti e Cantine, presentati in anteprima: Valpolicella Ripasso e Amarone Cascina San Vincenzo biologici. L’orchestra è quella ben accordata dei fuoriclasse della linea Famiglia Pasqua, lanciata nel 2003; il confronto è stato con Ripasso Superiore e Amarone. Occasione dell’incontro la masterclass internazionale “L’opera del suolo e lo stile del vino nei progetti delle Cantine Pasqua”, che si è svolta mercoledì scorso durante la Milano Wine Week a Palazzo Bovara e in collegamento in diretta streaming con New York.

I solisti e l’orchestra

Tutti e quattro i vini sono espressioni diverse del progetto Famiglia Pasqua, che mira a interpretare in modo innovativo la Valpolicella. Le uve dei due “solisti” provengono dall’unico vigneto di Cascina San Vincenzo, sul crinale di Mizzole, a 350 metri d’altezza, all’imbocco della Valpantena. La vigna di 4,5 ettari a corpo unico è stata impiantata e coltivata in regime biologico fin da subito (cioè 20 anni fa). I vini “dell’orchestra” sono il frutto della selezione dei migliori cru di famiglia delle valli della Valpolicella orientale.
«Avere un’orchestra a disposizione», spiega Riccardo Pasqua, amministratore delegato della Cantina veronese, «permette di selezionare il meglio anche nel caso in cui occorrano eventi avversi, sempre più probabili a causa del riscaldamento globale».

La diversità dei suoli

I suoli da cui provengono le uve dei quattro vini sono molto diversi. «Argilloso-calcarei quelli di Cascina San Vincenzo», dice Carlo Olivari, direttore tecnico, «la migliore combinazione per dare origine a prodotti di grande eleganza e finezza. Compositi quelli dei cru selezionati per Famiglia Pasqua».
Ricchi di calcare e scheletro quelli di Montevegro, con piante di 40 anni d’età; calcarei quelli di Mizzole, con viti di 30-40 anni; calcarei quelli di San Felice, con piante di 30 anni; argilloso-calcarea la zona collinare e alluvionale l’area pianeggiante di Tregnago, con viti di 20-25 anni.

Approccio biologico vs convenzionale

Anche l’approccio in vigna e in cantina è differente. Biologico quello di Cascina San Vincenzo, che prevede tra le altre cose assenza di concimazione in vigna e dosaggi di solforosa ridotti della metà in cantina; convenzionale quello di Famiglia Pasqua. Per quanto riguarda la vinificazione, entrambi i Ripasso hanno seguito il tradizionale metodo di rifermentazione sulle bucce appassite dell’Amarone, più alcuni mesi di affinamento in barrique e tonneau di varie capacità. Per gli Amarone, 3 mesi di appassimento delle uve, fermentazione in acciaio, malolattica in barrique e successivo affinamento di 18-20 mesi.

Riccardo Pasqua, amministratore delegato della Cantina veronese, Carlo Olivari, direttore tecnico, e, tra di loro, Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, alla presentazione in anteprima del progetto Famiglia Pasqua – Cascina San Vincenzo

La degustazione dei Ripasso

Nel Cascina San Vincenzo, Valpolicella Ripasso Doc 2019 al naso si distinguono in modo più squillante i caratteri di brillantezza, frutto, croccantezza e luminosità rispetto al Famiglia Pasqua, Valpolicella Ripasso Superiore Doc 2019, che risulta invece più introverso e chiuso, necessitando di una maggior ossigenazione. In bocca nel primo ritorna il frutto croccante, con la dolcezza del tannino e un’avvolgenza immediata, diretta, semplice. Il secondo al palato risulta più muscoloso e potente. «Potremmo osservare che il Ripasso Cascina San Vincenzo indossa un abito più brillante», osserva Alessandro Torcoli, direttore di Civiltà del bere, che ha moderato l’evento, «mentre il Ripasso Superiore Famiglia Pasqua uno più serio». Il primo è prodotto in 20.000 bottiglie l’anno e il secondo in 80.000.

L’assaggio degli Amarone

Nel Cascina San Vincenzo Amarone della Valpolicella Docg 2017 al naso emergono le note tipiche di ciliegia e piccoli frutti di bosco, mentre nel Famiglia Pasqua, Amarone della Valpolicella Docg 2017 si sentono anche i piccoli frutti neri, note di sottobosco più terrose. Ma è al palato che si evidenzia la differenza maggiore tra i due vini: più nobile, setoso ed elegante il primo, più intenso e austero il secondo. L’Amarone Cascina San Vincenzo è prodotto in 10.000 esemplari e il Famiglia Pasqua in 40.000.

Foto di apertura: la mappa dei cru della Valpolicella

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© Riproduzione riservata - 16/10/2021

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