La Cina del vino cresce ancora. Gli ultimi dati Oiv 2018

La Cina del vino cresce ancora. Gli ultimi dati Oiv 2018

La fotografia del mondo vitivinicolo secondo l’Oiv, di cui avevamo già offerto le primissime anticipazioni, diventa più nitida e completa per il 2017, con qualche primo piano sul 2018, alla luce del bilancio presentato dal suo direttore generale Jean-Marie Aurand il 19 novembre scorso a Punta del Este, in Uruguay.

La produzione mondiale di uva continua a crescere a un ritmo del +9%. Nonostante la generale riduzione della superficie a vigneto si è arrivati a 73 milioni di tonnellate di uva, di cui 32,9 pressati per ottenere vino. La produzione di vino nel 2018 assesta le previsioni a 279 milioni di ettolitri, esclusi succhi e mosti, Mentre il consumo mondiale è di 244 milioni di ettolitri.

Cina leader per la produzione di uva

Ad aumentare le quantità hanno contribuito una tendenza all’aumento delle rese e il continuo miglioramento delle tecniche viticole. La Cina, con 13,7 milioni di tonnellate, è il primo produttore al mondo di uva, con un’ampia quota di uva da tavola. Totalizza il 19% della produzione. Seguono l’Italia con 6,9 milioni di tonnellate, gli Stati Uniti d’America con 6,7 milioni di tonnellate e lla Francia con 5,5 milioni di tonnellate.

Italia quarta per superficie vitata, ma la Cina scala la classifica

A fronte di una superficie vitivinicola mondiale di 7.534 milioni di ettari, in leggero calo di 24 milioni rispetto all’anno precedente, è importante la crescita della Cina. Anche qui il Paese registra un incremento, pari a 6 milioni di ettari vitati tra il 2016 e il 2017, e balza al secondo posto dei Paesi a maggior superficie vitata con 870 milioni di ettari. In testa spicca la Spagna con 967 milioni di ettari, al terzo posto si piazza la Francia con 786 milioni di ettari e l’Italia con 699 milioni di ettari. Cinque Paesi rappresentano il 50% della produzione vitata su scala mondiale: Spagna (13%), Cina (12%), Francia (10%), Italia (9%) e Turchia.

Stati Uniti d’America ancora in testa per il consumo di vino

I Paesi tradizionalmente consumatori proseguono la loro recessione (o stagnazione), a favore dei nuovi poli di consumo. Nel periodo compreso tra il 2000 e il 2017 c’è stato  uno spostamento del consumo. Da notare che il vino viene bevuto sempre più spesso al di fuori del Paese di produzione. Gli Stati Uniti d’America, con 32,6 milioni di hl, si confermano i maggiori consumatori mondiali dal 2011, seguiti da Francia (27,0 milioni di hl), Italia (22,6 milioni di hl), Germania (20,1 milioni di hl) e Cina (17,9 milioni di hl). Nel 2017, gli scambi mondiali di vino sono cresciuti del 3,4% in volume (108 milioni di ettolitri) e del 4,8% in valore rispetto al 2016, attestandosi a 30 miliardi di euro.

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© Riproduzione riservata - 21/11/2018

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