Il nipote di Paolo e Florence Marzotto e il nuovo corso del Baglio di Pianetto

Il nipote di Paolo e Florence Marzotto e il nuovo corso del Baglio di Pianetto

Il giovane Grégoire Desforges vola da Parigi a Santa Cristina di Gela per proteggere e sviluppare il sogno dei nonni. E Graziana Grassini ritorna in Sicilia visibilmente entusiasta. Sotto la regia di Dante Bonacina aspettiamoci un bel film.

Questa storia ne contiene almeno tre: una scoperta, un ritorno, un riscatto. La scoperta è quella di Grégoire Desforges, trentacinquenne, proiettato da Parigi a Santa Cristina di Gela. Nipote del fondatore del Baglio di Pianetto, Paolo Marzotto, e della sua memorabile consorte Florence (una forza della natura, per chi ha avuto la fortuna di conoscerla), Grégoire decide di proseguire la tradizione vitivinicola familiare e di trasferirsi in Contrada Pianetto, rallentando quindi il ritmo del suo viaggiare, ma solo dopo aver timbrato 74 Paesi sul passaporto.

Quelle estati lì

Qui aveva trascorso diverse estati col nonno, qui ha scoperto un equilibrio e una magia rari. «La zona di Pianetto e l’anfiteatro montuoso che abbraccia il comprensorio di Santa Cristina Gela e Piana degli Albanesi sono per me un locus amoenus, culla di un sogno familiare che condivido», ha spiegato. «È qui che respiro l’innata eleganza delle alture, punteggiate di boschi di querce, grotte, flora e fauna autoctone, forgiate dal lento lavoro delle stagioni e da chi le abita da secoli. È questo eco-sistema che, ogni giorno, ci impegniamo a preservare, nutrire e far crescere».

Una grande rentrée

C’è anche un ritorno,ed è quello di Graziana Grassini, enologo di fama internazionale, che dopo aver contribuito allo sviluppo dei vini siciliani, anche come consulente dell’Istituto Vite Vino di Palermo, al fianco e dopo Giacomo Tachis, ritorna sull’isola con un grande obiettivo. «Desideriamo valorizzare questo luogo speciale, con la sua inusuale altimetria, valore essenziale di una Sicilia inedita e autentica», ha dichiarato Grassini. In particolare, con la linea “In Purezza”, sarà esaltata l’espressione del vitigno interpretato in quello specifico territorio «perché credo che il consumatore cerchi in un vino monovarietale la riconoscibilità di quell’uva unita alla personalità del luogo». La linea “ViaFrancia”, invece, tradurrà il territorio in tutte le sue specificità interpretando l’essenza del territorio: dedicati all’omonima via dove è situata la cantina di Baglio di Pianetto, questi vini saranno espressione dell’identità profonda della microzona e della sua vocazione.

Graziana Grassini con Giuseppe Lo Iacono (a sinistra) e Francesco Matesi (a destra)

La squadra fa la differenza

Infine, una parte minore, se vogliamo, ma molto significativa della vicenda. Significativa dello spirito di squadra, animato dal nuovo amministratore delegato Dante Bonacina, e che riguarda un riscatto, quello di un ragazzo che il conte Marzotto chiamava affettuosamente “il fannullone” e che ora è uno dei pilastri in cantina: Giuseppe Lo Iacono, enologo con Francesco Matesi. Entrambi, anche secondo quanto ci ha confidato Grassini, indispensabili per proseguire nella valorizzazione dell’azienda, entrambi professionali e appassionati.

Un bravo fannullone

Giuseppe, però, ci ha raccontato un aneddoto, che desideriamo riportare, perché trasmette il valore e la lungimiranza di Paolo Marzotto, che non solo – dopo una vita nel gruppo di famiglia e in particolare alla Santa Margherita – aveva visto in queste alture siciliane un luogo speciale per la produzione di vini pregiati, ma soprattutto sapeva, da bravo condottiero, capire e valorizzare i suoi collaboratori. Il fannullone, appunto, così chiamava Giuseppe entrato giovanissimo in azienda. Ogniqualvolta che il conte arrivava al Baglio lo cercava, “dov’è il fannullone? Vieni qui, fannullone…” e se lo portava ovunque, a mostrare quello che stava facendo o immaginava di fare. Tanto da lasciare alla fine uno dei più preziosi patrimoni a un’azienda: un collaboratore coinvolto, preparato, esperto di ogni dettaglio e, ma l’avrete capito, tutt’altro che fannullone. 

Foto di apertura: i vigneti della tenuta

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© Riproduzione riservata - 09/07/2024

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