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Il falsario Rudy Kurniawan è tornato. Ma la truffa è in regola

Il falsario Rudy Kurniawan è tornato. Ma la truffa è in regola

Dopo sette anni di prigione, sembra che il noto truffatore sia tornato al suo vecchio mestiere. Tuttavia, secondo la stampa internazionale, questa volta si tratterebbe di “falsi legali” commissionati da facoltosi degustatori per essere bevuti alla cieca accanto alle grandi bottiglie originali.

Per approfondimenti: Wine-Searcher, InsideHook, The drinks business

Rudy Kurniawan è uno dei contraffattori più famosi al mondo e la sua storia è stata raccontata, tra gli altri, anche dal documentario di successo Sour Grapes. Tra il 2004 e il 2012 ha confezionato e venduto vini falsi da collezione per diversi milioni di dollari. Uscito di prigione nel novembre 2020 dopo aver scontato una pena di 7 anni, meno di tre anni più tardi, sembra che il truffatore indonesiano sia già tornato al suo vecchio mestiere. Questa volta, però, lo sta facendo in modo legale.

Pagato per fare il falsario (legalmente)

Le grandi doti di falsario di Rudy Kurniawan sarebbero, infatti, state richieste da alcuni facoltosi degustatori che gli avrebbero commissionato la creazione – in modo legale – di vini contraffatti, così da poterli paragonare alle etichette originali. L’esperta di frodi sul vino Maureen Downey ha scoperto foto e note di degustazione di una cena tenutasi a Singapore nel luglio scorso dove Kurniawan era stato incaricato di portare le sue versioni false del Romanée-Conti 1990 e del Petrus 1990, che sette ospiti hanno assaggiato accanto a quelli veri. La maggior parte dei degustatori avrebbe, tra l’altro, preferito i falsi: lo riporta Wine-Searcher, la cui fonte sarebbe il sito di Maureen Downey winefraud.com.

“Rudy Kurniawan è un genio del vino”

Secondo Downey, l’evento di Singapore non sarebbe stato l’unico a cui Kurniawan ha partecipato in quanto creatore di “falsi legali” anche in altri casi preferiti agli originali. Addirittura, sugli appunti di un degustatore presente a uno di questi eventi si leggerebbe: “Eccoci di nuovo qui (…) a sperimentare la magia della conoscenza enologica, dell’immaginazione e dell’arte di Rudy”. E, in conclusione: “Rudy Kurniawan è un genio del vino”. Intervistata da Wine-Searcher, Maureen Downey ha affermato: «Per me è incredibile, (…) ma a molte persone piace frequentare i criminali». Non si tratta, dunque, di valutare se il truffatore indonesiano sia o meno un genio, ma di capire come possa ancora trarre profitto dal suo passato criminale (InsideHook).

Come funzionano queste insolite cene

L’esperta di falsari del vino ha anche spiegato come funzionano le insolite cene con degustazione dei vini contraffatti da Kurniawan. Si tratta di eventi spesso organizzati da ricchi collezionisti che per l’occasione condividono rare e costose etichette. A questo punto si contatta il falsario che farà quindi la sua versione degli stessi vini. Le due etichette – falsa e originale – si degustano dunque insieme ma alla cieca. L’impressione generale è che gli assaggiatori preferiscano i vini di Rudy perché sono più freschi.

Ma la contraffazione rimane un grande problema

La parabola di Rudy Kurniawan non ha, però, intaccato la crescita mondiale della contraffazione del vino oggi sostenuta anche da una tecnologia sempre più precisa che consente di ricreare anche i sigilli antifrode: distinguere una bottiglia originale da una falsa sta diventando sempre più difficile e sul mercato la quantità di prodotti contraffatti è incalcolabile. Sono, per esempio, ancora moltissime le bottiglie false di Kurniawan ancora nelle cantine dei collezionisti. Basti pensare che, solo nel 2006, ne erano state vendute all’asta ben 12.000 (The drinks business).

Foto di apertura: il celebre falsario Rudy Kurniawan

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© Riproduzione riservata - 09/11/2023

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