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I 25 anni di Poggio Valente, cru di Sangiovese firmato Le Pupille

I 25 anni di Poggio Valente, cru di Sangiovese firmato Le Pupille

A Firenze abbiamo partecipato alla verticale quasi completa di questo vino speculare al celebre taglio bordolese Saffredi, proveniente dallo stesso vigneto, ma da una porzione più alta (300 metri di quota), carezzata dai venti e bagnata dal sole. Si nota il cambio di passo con l’ingresso in azienda dei figli di Elisabetta Geppetti, Ettore (direttore tecnico) e Clara (marketing e vendite).

“Là dove la vigna luccica e tira forte il vento…”, potremmo parafrasare il capolavoro di Lucio Dalla, mentre Ettore Rizzi, figlio di Elisabetta Geppetti, racconta la vigna di Poggio Valente. Il terreno è cosparso di schegge d’origine piritica e d’estate luccica davvero, mentre il mare, poco distante in linea d’aria, fa sentire le sue brezze e la vista spazia sino al Monte Amiata. Ettore dal 2019 è il responsabile tecnico dell’azienda, affiancato dal consulente Andrea Lupi, e durante l’evento di celebrazione di 25 vendemmie di questo fortunato Sangiovese, racconta il nuovo corso de Le Pupille con coinvolgimento e competenza.

Le Pupille Poggio Valente
Elisabetta Geppetti con i figli Ettore e Clara

Il vino della consapevolezza di Elisabetta Geppetti

L’appezzamento del Poggio Valente è lo stesso del Saffredi, celebrato taglio bordolese, la cui vigna si trova alcuni metri più in basso. La terra fu acquistata da Elisabetta Geppetti nel 1996: 10 ettari a un’altitudine di 300 metri, esposizione a nord-ovest, suoli sabbiosi con un substrato di arenaria misto ad argilla. Il vino vede dapprima un piccolo apporto di Merlot, ma dall’annata 2012 diventa Sangiovese in purezza. «Poggio Valente è stato per me il vino della consapevolezza, un’intuizione che mi ha confermato le grandi doti del Sangiovese di Maremma», racconta Elisabetta Geppetti. «Il fascino straordinario di questo vigneto e le sue caratteristiche uniche si sono incarnati da subito nel bicchiere in un vino suadente, dai tannini morbidi e dalla grande bevibilità».

Il focus sull’annata 2021, presentata in anteprima

Dopo il reimpianto nel 2000 (tutto a Sangiovese grosso) la vigna esprime tutta la sua personalità con eleganza e carattere maremmano che ben rappresentano la filosofia produttiva di Elisabetta Geppetti e la sua passione par la viticultura in questa terra. Passione oggi condivisa con i figli Ettore, già citato, e Clara, da 12 anni alla guida di marketing e vendite. Durante l’evento, organizzato a Palazzo Portinari Salviati a Firenze, è stata presentata anche l’annata 2021, così descritta da Ettore: «Un millesimo particolare che, nonostante alcune sfide climatiche, come un brusco calo di temperature a inizio aprile, ha dato grandi risultati in cantina a fronte di una minima riduzione della quantità. Le piogge di metà luglio hanno portato sollievo e mantenuto la salute delle viti dopo un periodo di siccità e la vendemmia del Sangiovese, che si è svolta nella seconda metà di settembre, ha portato in cantina uve sane e ricche di aromi». 

Gli assaggi e le note di degustazione dei millesimi più significativi

Conclude Elisabetta Geppetti: «Questo anniversario è stato l’occasione per ri-degustare molte annate del passato, che hanno rivelato grande vitalità e complessità. L’evoluzione dello stile di Poggio Valente va verso una sempre maggiore eleganza del frutto, in coerenza con tutta la nostra collezione». 
È stata una straordinaria opportunità: quasi l’integrale di Poggio Valente, in quel di Firenze il 14 novembre. Ecco le nostre note, con la segnalazione delle preferite, come sempre per eleganza e armonia gustativa, senza nulla togliere ad alcuni millesimi di grande spessore. Andremo a ritroso, come le abbiamo assaggiate, e come è più facile che le incontriate nel vostro cammino.

2021*****

Strizza l’occhio alla 2019, altrettanto buona, ma è ancora presto per dirlo. Comunque, è l’annata dei 25 anni, merita un inchino. Al naso è un vino profumato, intenso, con viola e polvere di gesso, di eleganza floreale, che si ritrova al palato, dove vince un equilibrio tra tannino (setoso e puntuale) e freschezza, con un frutto di giusta maturità. 15% vol. e non sentirli! Il vino è stato affinato in rovere francese da 500 e 600 litri, 20% nuovo, per 15 mesi. I tempi degli affinamenti sono dettati dalle degustazioni e possono variare dai 14 ai 16 mesi. Anticipazione: dalla vendemmia 2022 sono entrate in gioco anche botti da 20/30 ettolitri.

2020***

Qualcosa in comune con la 2018: immediata, elegante. Meno materica rispetto altre, al naso sono intense le note gessose. Il Sangiovese è molto espressivo con foglie di tabacco, prugna, composta di fragole e lampone, prugna. Ingresso molto morbido, largo, succoso, retrogusto di frutti rossi, tabacco, liquirizia, caldo. Finale secco, con un tocco di surmaturazione.

2019*****

L’anno della transizione, prima vendemmia di Ettore (e Andrea), ottimo risultato. È stata una grandissima annata sulla costa toscana, con vini di struttura, freschezza e abbondanza. Il naso è preciso con profumo di mora, fragola, gesso, tabacco dolce, scorza d’arancia. Ingresso al palato setoso, più leggero rispetto alla 2018, molto lungo, tannino elegante, maturo ma piccante, chiusura più minerale che verde. Retrogusto di mandorla, noce, sottobosco con freschezza.

2018***

L’ ultima annata firmata dal precedente consulente Luca D’Attoma. Al naso è molto intenso, con prugna matura, gesso e composta fragole. La bocca è densa, il tannino maturo con finale sorprendentemente erbaceo. Ingresso al palato “maremmano”, largo e maturo.

2017**

Tabacco dolce, prugna cotta, put-pourri, tocco di uva passita, balsamico intenso. Al palato è molto maturo, con un finale di rosa appassita. Caldo, risponde all’annata.

2016****

Palette ampia e completa, equilibrio di calore e freschezza, sin dall’approccio al naso, con note di felce. In bocca ricchezza di frutti rossi, tabacco, polvere cacao, finocchietto. Ricco e profondo nel sorso, con piacevoli tostature.

2015****

Espressione di potenza, con profumo intenso, ricchezza di frutti scuri, prugna matura, macchia mediterranea. Grande maturità al palato, avvolgente: piacere puro e morbidezza.

2014*

Meno intenso e deciso rispetto al prima e al dopo: profumo di felce, mirto, ciliegia matura, caffè. In bocca è elegante, ma un po’ esile ed erbaceo.

2013**

Elegante, specialmente al naso. Il profumo è ampio, intrigante sulle note tostate di cacao e caffè, poi tabacco da Sangiovese, caramello. In bocca è caratterizzato dal calore, con densità e buona persistenza.

2012**

Caramello, mou, liquirizia, nota di corteccia. Morbidezza e freschezza, finale di leggera astringenza. Tannino un po’ verde.

2011***

Colore ancora compatto, intenso, con una leggera ombra aranciata. Profumi gradevolmente terziari, con tabacco e felce. In bocca è maturo, caldo, il tannino morbido e il finale vellutato.

2010****

Ancora bella compattezza di colore rubino. Al naso è complesso ed elegante, con frutti rossi e neri, intensamente balsamico con ricordi di felce, cui seguono liquirizia e idrocarburi. Palato caratterizzato da concentrazione, maturità e freschezza balsamica sul finale, ancora molto potente.

2009****

Bel colore rubino acceso, con nota aranciata. Profumi complessi e affascinanti di sottobosco, felce, spugna e prugne secche. Potente al palato, con calore, concentrazione di succo e lunghezza. Una maturità composta, morbido e goloso sul finale.

2006*

Rubino ancora intenso. Profumo di sottobosco, fresco leggermente mentolato da Merlot, intensità di cioccolato. In bocca il tannino è amaricante, e il finale corto.

2005****

Ancora bel rubino, con venature aranciate ma molto brillante. Naso invitante e complesso: goudron, mandorle, mirtillo, molto balsamico. In bocca è pieno, ricco, succoso. Un grande tessuto, vellutato ma deciso.

2003****

Comincia a vedersi il tempo, il vino si presenta di rubino scarico, con nota aranciata. Il naso è atipico, ma intrigante: prugne secche, fungo, felce, e classica nota balsamica. In bocca è succoso, morbido, setoso, caldo con personalità.

2002*

Il colore ha ceduto, virando al mattonato. Il naso è totalmente terziario, con erbe officinali e liquirizia. Il tannino è secco ed esile, amaricante il finale.

2000***

Il colore è mattonato, il profumo terziario e invitante: cuoio, tabacco, sottobosco con fungo champignon. Il tannino è dolce, sapore di liquirizia, persistente.

1999*****

Colore aranciato, l’aspetto di un Sangiovese di 24 anni. Il profumo è invitante, delicato ed elegante: erbe officinali, prugna California, fungo champignon, mentuccia. L’ingresso al palato è molto morbido, notevole eleganza, con lunghezza e persistenza. Gioia palatale.

1998**

Il colore non è limpidissimo, all’olfatto è ampio, con funghi secchi, succo di fragole, felce e menta, con toni non sempre armonici. Grande tessitura in bocca, ancora vibrante, fresco, balsamico, con concentrazione di frutto.

Foto di apertura: l’azienda Le Pupille ha festeggiato i 25 anni del Poggio Valente con una degustazione di quasi tutte le annate

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© Riproduzione riservata - 20/12/2023

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