In Italia In Italia Jessica Bordoni

A Soave inaugurata la nuova Cantina Leonildo Pieropan

A Soave inaugurata la nuova Cantina Leonildo Pieropan

La famiglia Pieropan omaggia così il pioniere Leonildo, mancato nel 2018. La struttura, ipogea, combina esigenze produttive e sostenibilità ambientale. Per l’occasione è stato lanciato il Calvarino 5, prima etichetta della Collezione Vini dell’Anima che vedrà la luce nei prossimi anni.

Nei giorni scorsi è stata inaugurata la Cantina Leonildo Pieropan. Una struttura architettonica di 10 mila quadrati armoniosamente integrata tra le colline di Soave (neoeletto “Borgo dei borghi” d’Italia 2022) che la circondano. Il progetto, partito cinque anni fa, nasce dalla volontà della famiglia Pieropan di ricordare il pioniere Leonildo, figura chiave del territorio veronese e di tutto il panorama vinicolo italiano (è stato tra i fondatori della Fivi), mancato nel 2018.

Un edificio in armonia con il paesaggio

La realizzazione è opera dell’architetto Moreno Zurlo dello studio Ac.me di Verona, con il coinvolgimento di una quarantina di maestranze del Nord Italia. Il risultato è una cantina ipogea che “si nasconde” sinuosamente sotto un lembo di collina. Efficienza e sostenibilità: questi i pilastri portanti della costruzione, in un dialogo costante tra le esigenze produttive aziendali e il desiderio di trasformare la struttura in uno spazio aperto all’enoturismo, all’arte e alla cultura.

I materiali utilizzati per la costruzione sono in prevalenza di provenienza locale

Per ridurre al minimo l’utilizzo di mezzi di trasporto inquinanti sono stati scelti materiali di provenienza locale, come ottone, pietra naturale di Vicenza, trachite euganea e calce del Brenta. Il sistema di raccolta delle acque piovane, attraverso un verde pensile, permette il risparmio idrico e il reimpiego delle acque metereologiche. La scelta di un ambiente interrato consente una maggiore stabilità dal punto di vista termico, riducendo i costi energetici di refrigerazione. L’organizzazione degli spazi interni segue il ciclo produttivo e le necessità funzionali ed igienico-sanitarie dei vari ambienti. In particolare tutti i locali destinati alla lavorazione (appassimento, vinificazione, imbottigliamento, laboratorio, confezionamento, vendita e amministrazione) si aprono sull’unico prospetto verso valle. Completamente ipogei sono invece gli spazi destinati all’affinamento e all’invecchiamento delle bottiglie, così come i depositi e i magazzini.

Pieropan

Il lancio del Calvarino 5

Per celebrare l’inaugurazione della Cantina Leonildo Pieropan, i figli Andrea e Dario con la madre Teresita, oggi alla guida aziendale, hanno lanciato Calvarino 5, un bianco in edizione limitata, frutto dell’assemblaggio di cinque annate del celebre Calvarino. È l’unione di cinque millesimi–  2008, 2009, 2010, 2011 e 2012 –  che hanno sostato in media dieci anni in cantina in vasche in cemento. Calvarino 5 è il primo vino della Collezione Vini dell’Anima, una linea di etichette uniche che saranno presentate nei prossimi anni.

Il ricordo di Teresita Pieropan

«La nuova cantina e i grandi progetti che la mia famiglia sta portando avanti sono, di giorno in giorno, il nostro modo di ricordare Leonildo» sottolinea Teresita Pieropan. «Per questo abbiamo scelto il Calvarino per l’inaugurazione; era infatti nel vigneto Calvarino che Leonildo ha appreso l’amore e il rispetto per la terra, trasmesso ai figli che continuano oggi la sua opera. La cantina è un omaggio a ciò che lui ha rappresentato, non solo per lo stile inconfondibile dei suoi vini, ma anche per l’esempio di coerenza e dedizione che ci ha lasciato. La sua grande attenzione per il dettaglio, la meticolosità e l’amore per il bello vivono oggi nella nuova realtà e ciò rimarrà un lascito indelebile per le generazioni future».

Foto di apertura: la nuova cantina ipogea “si nasconde” sinuosamente sotto un lembo di collina

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© Riproduzione riservata - 20/04/2022

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