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Mormoreto compie 25 anni e invita alla festa altri grand cru

26 Ottobre 2010 Civiltà del bere
Sembra un gioco di parole, ma non lo è. Al Marchesino di Milano, il Marchese Leonardo Frescobaldi ha festeggiato i 25 anni del Mormoreto Grand Cru del Castello di Nipozzano. Lo scorso 20 ottobre, accanto a questo grande nome dell’enologia italiana, hanno sfilato altre esclusive etichette che nascono da cru eccellenti: Haut Brion, Cos d’Estournel e Opus One, tutte accompagnate dalle creazioni di Gualtiero Marchesi. «Sono particolarmente contento di celebrare i 25 anni di Mormoreto», ha dichiaro Leonardo Frescobaldi, presidente dell’omonima Casa vinicola toscana. «Con questa iniziativa si vuole rendere omaggio ai magici terroir da cui provengono i protagonisti della degustazione. Mormoreto è il cru da anni rispettato e apprezzato dagli esperti e dai collezionisti di tutto il mondo che gratificano così la nostra passione». Il Mormoreto è nato con la vendemmia 1983 da vigneti di 25 ettari esposti a sudovest a un’altezza di 280-330 metri sul livello del mare: argillosi per quanto riguarda il Merlot, sabbiosi e calcarei per il Cabernet Sauvignon e argillosi e calcarei per il Cabernet Franc. Si tratta di un prodotto d’eccellenza apprezzato in Italia e all’estero anche come bene d’investimento. È quanto è emerso da un’indagine sulla percezione dei vini e dei prodotti d’alta gamma condotta dall’Istituto Piepoli e promossa dalla Marchesi de’Frescobaldi, presentata in occasione dei festeggiamenti del Mormoreto. Sono state intervistate 300 persone tra i 25 e i 54 anni. Sono emersi alcuni dati interessanti: il 64% degli interpellati ha detto che per essere percepito come di qualità, un vino d’alta gamma deve essere apprezzato dagli intenditori; dei vini d’eccellenza vengono considerati pregi l’appartenere a un territorio ristretto e l’avere una produzione limitata. Il consumo di vini d’alta gamma avviene per il 60% degli intervistati solo in occasione di eventi speciali. Gran parte degli italiani, il 60%, dichiara di comprare un cru per il gusto di berlo, per regalarlo il 48%, per collezionarlo il 17% e il 4% lo usa come bene d’investimento. Stupiscono i dati relativi alla spesa che gli italiani sarebbero disposti ad affrontare per una bottiglia di cru speciale: il 24% non avrebbe problemi a investire oltre 100 euro; solo il 5% ha ammesso di poter salire oltre i 200 euro. In tempi di crisi, non male.

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