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La Consulta nazionale del vino a scuola

30 Aprile 2016 Elena Erlicher
Convi è la Consulta nazionale del vino italiano che riunisce ben 15 associazioni di tutta la filiera del vino, con l’obiettivo di rilanciare i valori e la cultura enologica del nostro Paese. Costituitasi ad aprile dello scorso anno e presentata ufficialmente a Expo, comprende Agivi, Ais, Aspi, Le Donne del Vino, Cervim (Centro di ricerca per la viticoltura montana), Conaf (il Consiglio dell’ordine degli Agronomi e Forestali), Donne della Vite, Fisar, Fivi, Movimento turismo del vino, Oicce (Organizzazione interprofessionale per la comunicazione delle conoscenze in enologia), Slow Food, Sive (Società italiana di viticultura ed enologia), Onav, Vinarius, e a breve è previsto l’ingresso di altre 4 o 5 associazioni. A Vinitaly 2016 Convi ha presentato i primi risultati del suo progetto pilota “Il Bere consapevole: il vino fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura” per promuovere l’educazione al consumo di alcol consapevole nelle nuove generazioni.

Bere consapevole: il vino a scuola

«Il primo obiettivo della Convi si concentra sui giovani», ha detto Vito Intini, presidente Onav e coordinatore del gruppo di associazioni. «Convi nasce da un’idea portata avanti da me con Walter Massa, vignaiolo-enologo tortonese, che mira a intervenire sul consumo procapite italiano che da parecchi anni ha imboccato una parabola discendente. E pensiamo, attraverso i giovani, di aver imboccato la strada giusta».

Il progetto pilota della Consulta del vino a Brescia

Il progetto pilota è stato realizzato, in sinergia con il Provveditorato agli Studi di Brescia, nell’Istituto alberghiero Mantegna della città ed era articolato in quattro lezioni di storia del vino: da 6000 anni a.C. in Mesopotamia, passando per Fenici, Cartaginesi, Egizi, Greci, Romani, Longobardi, Carlo Magno, fino al Rinascimento, poi all’Ottocento e al ruolo del vino da protagonista nella musica, dove il vino si propone come messaggero di cultura e comunicazione. Il progetto che continuerà in altri istituti bresciani anche nell’anno scolastico 2016-2017. Inoltre tutto il materiale realizzato per le lezioni, comprese le registrazioni video degli incontri, concorrerà alla creazione di un archivio sul tema “vino e cultura”, che sarà messo a disposizione di tutte le scuole italiane.

I disegni di legge in Parlamento

«Oltre a questo primo progetto», ha concluso Intini, «abbiamo anche altri obiettivi, come quello di dare il nostro contributo alle due proposte di legge sulla cultura del vino nelle scuole. Mi riferisco al disegno di legge firmato dal senatore Dario Stefàno (ddl 2254/16), che propone l’insegnamento obbligatorio nelle scuole sia primarie sia secondarie, e che si affianca a quello alla Camera di Luca Sani e Massimo Fiorio, che prevede l’insegnamento di un’autonoma disciplina denominata “storia e cultura del vino” nelle scuole secondarie di secondo grado a indirizzo agrario, agroalimentare ed agroindustriale, e negli istituti professionali alberghieri».

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