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Ca’ dei Frati: Lugana da aspettare

La Cantina di Sirmione (Brescia) è tra le migliori interpreti del Lugana, tanto che a partire dall’annata 2003 si è deciso di accantonare una particolare selezione di Lugana I Frati, per immetterla sul mercato 5 anni dopo, assieme all’edizione corrente: pochi mesi fa è uscita la 2008, con la 2003. Inoltre da quest’anno si offrirà l’opportunità a dei clienti selezionati di acquistare le migliori bottiglie de I Frati dell’ultima annata, con l’impegno di conservarle al meglio per un lustro; terminato il periodo, i vini saranno degustati, si attribuirà loro un prezzo di mercato, Ca’ dei Frati rilascerà una fascetta identificativa e le bottiglie verranno commercializzate. Igino Dal Cero, co-patron ed enologo della Cantina, ci svela i segreti della longevità dei suoi Lugana. «Tutto sta nel Dna della Turbiana e nella sua interazione ideale col territorio del basso Garda, da cui estrae gli elementi che consentono di ottenere vini dotati di struttura, ma anche freschi e perciò capaci di lunghe maturazioni: il Lugana in giovane età evidenzia note fermentative, tropicali e vegetali, dopo oltre 3 anni di affinamento esce il minerale e l’acidità, dovuti a terroir e microclima. Ritengo che la Turbiana, come la Garganega, sia un’uva capace di dar vini che con il tempo Bottiglia I Fratipossono solo migliorare, modello Riesling. Da un punto di vista collezionistico, il Lugana potrebbe rivelarsi un investimento. Non a caso crediamo in questa operazione dei 5 anni di invecchiamento». Ci parli delle annate che rientreranno in questo progetto. «Il 2003 è un vino molto minerale, con ricordi di idrocarburi, pompelmo e camomilla. In bocca, nonostante l’annata torrida, è fresco e bevibile, oltre che strutturato. Il 2004 è un’annata opposta alla precedente; emergono note più balsamiche di salvia, erbe officinali e anche minerali. In bocca non ha tutta la forza del 2003, è più fresca e immediata. Il 2005 è un’annata di buon

La famiglia Dal Cero

La famiglia Dal Cero

equilibrio, dal naso ancora giovane e vegetale, ma anche speziato di zafferano; gradevolmente acido e sapido al gusto. Il 2006 è un bel millesimo, equilibrato, dal naso fresco e dalla beva succosa, con acidità e sapidità in armonia fra loro. Un vino che sfiderà gli anni. Il 2007 ha sentori ancora quasi fermentativi, è fresco e beverino. In bocca entra molto sapido e fresco; con una progressione snella, gustosa, armonica e persistente. Il 2008 ha un naso fermentativo, fresco, giovane con note vegetali e agrumate; al palato deflagra il frutto della passione».

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© Riproduzione riservata - 15/11/2009

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