In Italia

In Italia

Cascina La Barbatella: espressione monferrina

15 Luglio 2009 Roger Sesto
A Nizza Monferrato, Cascina La Barbatella di Angelo Sonvico è un’altra azienda che sin dalla nascita ha prestato particolare attenzione alla qualità dei suoi vini, di matrice rigorosamente monferrina, e alla loro longevità. Con l’aiuto di Giuliano Noè, grande enologo locale, sono nati in particolare due vini che da subito si sono distinti per la loro virtuosa capacità di evolvere nel tempo. Il Monferrato Rosso Sonvico e la Barbera d’Asti La Vigna dell’Angelo. Parlando del primo, un blend di Barbera e Cabernet Sauvignon, un vino potente, alcolico e ricco di estratti, ma anche dotato di grande eleganza e armonia, frutto di rese bassissime (45hl/ha) ed elevato in barrique, è lo stesso patron a raccontarci di alcune fra le sue migliori performance. Le annate prese in considerazione sono: 1998, 1999, 2001, 2003 e 2004. Nel primo caso, il vino presenta oggi un profumo fruttato di buona intensità, con tocchi vegetali, note di frutta sciroppata e ricordi vanigliati. In bocca il vino è asciutto, caldo, strutturato e persistente, armonico e dalla progressione piacevolmente mandorlata. Nella versione 1999, annata giudicata eccezionale per la tipologia, il bouquet è decisamente austero, con sentori goudron, terrosi e speziati. In bocca è viceversa morbido, strutturato e persistente, dalla fitta trama tannica. L’ottima annata 2001 offre un Monferrato Rosso che oggi si presenta fruttato e boisé, arricchito da un tocco di vaniglia e sentori erbacei e floreali. In bocca spicca per la sua armonia, per la composta presenza tannica e soprattutto per il lungo finale alla frutta sciroppata. Il Monferrato della difficile annata 2003 ha evidenti profumi morbido-evoluti, che ricordano la confettura, la crema, la mostarda e la frutta cotta. In bocca è asciutto, caldo, dai gradevoli e morbidi tannini, ricco: sicuramente il più pronto e maturo del lotto. Infine, altra grande annata, la 2004 offre oggi un vino che sa di frutta sciroppata, spezie, erbe officinali e genziane, con un boisé ben presente ma già armonizzato. In bocca colpisce per la sapidità e la freschezza, ancora ben evidenti i tannini, con gradevole nota mandorlata sul finale.
Tag

In Italia

Addio a Luigi Cataldi Madonna, il professore e filosofo del vino abruzzese

Grande promotore delle varietà autoctone regionali, che ha contribuito a rilanciare, il […]

Leggi tutto

Cinzia Merli è la nuova presidente del Consorzio di tutela Bolgheri e Bolgheri Sassicaia

Passaggio di testimone tutto al femminile per il Consorzio di tutela Bolgheri […]

Leggi tutto

Doc Monreale, la nuova vita del “vigneto di Palermo”

Il disciplinare, in vigore dal gennaio 2024, valorizza gli autoctoni storici Catarratto […]

Leggi tutto

Il ritorno di Fonzone all’Enoluogo. Alla scoperta dei molti volti del Fiano

In soli 20 anni, la Cantina irpina ha conquistato il pubblico e […]

Leggi tutto

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati