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Al Merano WineFestival vecchie annate e vini turchi

16 Settembre 2011 Maria Cristina Beretta
Saranno vini mito, rimasti in cantina per decenni, a inserirsi, tra una degustazione e l’altra,  nel carnet degli operatori e dei visitatori del Merano WineFestival che si svolgerà dal 5 al 7 novembre nei saloni del Kurhaus, nel cuore della città altoatesina. Il tema dei grandi vini che reggono bene gli anni è una delle tante iniziative che accompagneranno la manifestazione, giunta alla 20ª edizione. «Merano si è presentato da subito con un carattere internazionale», ha precisato Helmuth Köcher, responsabile e presidente della kermesse, «pur mantenendo uno sguardo ampio sulle aziende italiane. Quest’anno ne avremo 290, a cui si aggiungono 30 produttori new entry e 150 stranieri». Nel suo intervento a Milano, alla presentazione dell’evento alla Feltrinelli Express della Stazione centrale, Köcher ha sottolineato come a scegliere le aziende siano state dieci commissioni di degustazione che hanno selezionato i vini con i punteggi maggiori. Uno dei motivi del successo è stato puntare su prodotti di alto livello, dal vino alla gastronomia, altro settore  ben rappresentato. Le novità di quest’anno sono diverse: si è ampliata la presenza della birra, con ben 12 aziende artigianali oltre al marchio Forst; mentre gli chef si cimenteranno sul tema shock cuisine. Saranno inoltre coinvolti i blogger dell’enogastronomia in un incontro a loro dedicato, ed infine il festival sarà aperto un giorno prima con bio&dynamica che raccoglie 50 aziende specializzate nel settore. Per l’estero, oltre a 16 aree vitivinicole tra le più note, ci sarà il Sudafrica ed è prevista una selezione di vini dalla Turchia. In futuro sarà possibile trovare gli organizzatori del Merano Winefestival in altre manifestazioni, magari a Identità golose e nella provincia di Trapani.

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