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Addio ad Enrico Scavino, tra i grandi patriarchi del Barolo

27 Febbraio 2024 Civiltà del bere
Addio ad Enrico Scavino, tra i grandi patriarchi del Barolo
© Azienda agricola Paolo Scavino

Il celebre produttore di Castiglione Falletto, che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta ha gravitato tra le file dei Barolo Boys, si è spento all’età di 82 anni dopo una vita spesa tra le sue vigne. Oggi l’azienda è in mano alle due figlie Enrica ed Elisa: 30 ettari nei cru storici del Re dei vini delle Langhe

Tra i filari e le botti di famiglia dall’età di 10 anni, il grande produttore piemontese Enrico Scavino ci ha lasciato nei giorni scorsi all’età di a 82 anni. Era ricoverato all’ospedale di Verduno (Cuneo), dove si è spento domenica 25 febbraio in seguito alle complicanze di un intervento chirurgico. Titolare della storica azienda Paolo Scavino di Castiglione Falletto, che guidava con le figlie Enrica ed Elisa, è stato uno dei pionieri del Barolo, tra i massimi artefici del successo mondiale dei vini di Langa.

Tra le file dei Barolo Boys

A cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta Enrico Scavino ha partecipato al movimento rivoluzionario dei Barolo Boys, dedicando poi tutta la vita alla valorizzazione delle sue adorate colline, con l’obiettivo della qualità senza compromessi. Un lavoro ispirato dal rispetto per il territorio, volto a perseguire la purezza di espressione, la complessità e l’eleganza dei vini ottenuti dalle tre uve locali Dolcetto, Barbera e naturalmente Nebbiolo. Scrupolosa cura dei vigneti e interventi ridotti al minimo in cantina, per preservare l’identità del terroir. Questa era la filosofia di Enrico Scavino, uomo riservato e insieme determinato, dal piglio appassionato e autorevole. Aperto al progresso, ma rispettoso della tradizione

I cru storici del Barolo

Grazie ad una serie di mirate acquisizioni, la piccola Cantina di famiglia si è ampliata fino agli attuali 30 ettari nel comprensorio del Barolo. In tutto una ventina di MGA di primo piano nei comuni di Castiglione Falletto, Barolo, La Morra, Novello, Serralunga d’Alba, Verduno, Roddi and Monforte d’Alba. Un patrimonio di vigneti dal valore inestimabile, con cru storici del calibro di Bussia, Cannubi, Monvigliero, Ravera, Rocche di Castiglione, senza dimenticare il Bric del Fiasc, a cui Enrico Scavino era particolarmente legato. Dagli anni Duemila al suo fianco c’erano le figlie Elisa, che dopo una laurea in Viticoltura ed enologia si è dedicata alla parte produttiva, ed Enrica, con mansioni legate al comparto del marketing e alle vendite. A loro due e a tutta la famiglia di Enrico Scavino vanno le più sentite condoglianze della redazione di Civiltà del bere.

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