Dalle Nostre Rubriche

In Italia

In Italia

La promessa della Lacrima del Valdarno

5 Maggio 2019 Roger Sesto
La promessa della Lacrima del Valdarno

Molto tardiva in tutte le fasi fenologiche, con media vigoria e buona, costante capacità produttiva, la Lacrima del Valdarno tollera bene le muffe e non presenta particolari sensibilità a nessuna patologia. Ha grappolo corto, conico e compatto, con acini dalla buccia scura. Assai raro, è sporadicamente presente nell’Aretino.

Il primo e finora unico produttore che ne sta sperimentando un impiego “consapevole” è il già citato Roberto Droandi, che però non pare esserne entusiasta. «Per quanto concerne questa varietà, appena iscritta al Registro nazionale col ridicolo anagramma di Gralima (per evitare improbabili confusioni con le altre Lacrima), abbiamo ancora scarsa, non incoraggiante esperienza. Dopo averla più volte microvinificata anni fa, mi era parsa interessante, trovandovi un carattere ruvidamente toscano: notevole acidità, piacevolezza gusto-olfattiva, naso fruttato e sorso tannico. Pensavo almeno di poterla usare in assemblaggio come varietà migliorativa».

Roberto Droandi

Per i risultati bisogna aspettare

Ma dopo l’iniziale ottimismo, vinificata in modo più sistematico in purezza ha mostrato diversi limiti organolettici, soprattutto un’eccessiva spigolosità acido-tannica dovuta alla sua difficoltà a maturare in annate men che ottime. Pur avendola sovrainnestata su viti di oltre dieci anni, le sue caratteristiche qualitative non sono ancora ottimali. Per ora Droandi la impiegherà in uvaggio, in attesa di vedere il suo comportamento quando le viti saranno ancora più vecchie.

Per conoscere gli altri autoctoni della Toscana clicca qui

L’articolo sui vitigni autoctoni toscani prosegue su Civiltà del bere 1/2019. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l’ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

In Italia

WOW! The Italian Wine Competition 2025: i 9 Best in Class

Ecco i vini più meritevoli per tipologia, che hanno conquistato la giuria […]

Leggi tutto

Cantina Terlano: l’evoluzione dei grandi bianchi attraverso le annate

Una verticale che abbraccia oltre trent’anni e le etichette di punta aziendali, […]

Leggi tutto

Barolo Serralunga d’Alba: il 2022 è fuori dai canoni

A Serralunga Day, abbiamo assaggiato Barolo con la menzione geografica comunale che […]

Leggi tutto

Livon e i 40 anni della Donna alata di Erté

Era il 1985 quando Valneo Livon si innamorò di una sinuosa illustrazione […]

Leggi tutto

Rottensteiner presenta Trigon e alza l’asticella del Lagrein

A Milano ha debuttato la nuova etichetta dedicata da Judith e Hannes […]

Leggi tutto

Comitato Conegliano e Valdobbiadene: gli intenti in un Manifesto

Nata un anno fa, l’associazione ha messo per iscritto gli impegni di […]

Leggi tutto

Ricordo di Ampelio Bucci, maestro del Verdicchio dei Castelli di Jesi

Il produttore marchigiano si è spento il 21 agosto all’età di 89 […]

Leggi tutto

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati