Speciale Toscana: Fontodi
Ecco il nono dei 22 ritratti aziendali dedicati alla regione Toscana: Fontodi di Panzano in Chianti (Firenze). Sull’argomento sono già on line anche la panoramica regionale delle Doc e Docg I nostri report: Toscana e i dossier sulla Cantina Banfi di Montalcino (Siena), Carpineto di Greve in Chianti (Firenze), Casale Falchini di San Gimignano (Siena) Castello di Bolgheri (Castagneto Carducci, Livorno), Castello di Querceto di Greve in Chianti (Firenze), Castello d’Albola di Radda in Chianti (Siena), Fattoria di Grignano di Pontassieve (Firenze) e Fattoria di Magliano (Magliano in Toscana, Grosseto)
Nella conca d’oro diamo voce alla natura
LA CANTINA SI TROVA IN UN’AREA PARTICOLARMENTE VOCATA DEL CHIANTI CLASSICO. SONO BEN 80 GLI ETTARI VITATI COLTIVATI SECONDO I PRINCIPI CARDINE DELLA SOSTENIBILITA’
Fontodi è certamente tra le aziende che hanno contribuito alla valorizzazione della vitivinicoltura chiantigiana già a partire dai primi anni Ottanta, grazie al miglioramento qualitativo dei vini Chianti Classico e alla partecipazione, con il pregevole Flaccianello della Pieve, al ristretto gruppo dei pionieri che dettero vita in quel periodo ai Supertuscan. Già l’ubicazione dell’azienda è un biglietto da visita invidiabile. Fontodi, di proprietà della famiglia Manetti, rinomati produttori del “cotto fiorentino”, si trova infatti nel cuore del Chianti Classico, più precisamente nella vallata che si apre a sud del paese di Panzano che viene denominata “Conca d’oro”. Un terroir noto da secoli per la sua vocazione alla viticoltura di qualità dovuta alla combinazione unica di elevata altitudine, terreni galestrosi, grande luminosità e un microclima fantastico, caldo, asciutto e d’ampia escursione termica.
IL VIGNETO ECOSOSTENIBILE – Azienda biologica certificata, Fontodi si estende per 150 ettari di cui circa 80 coltivati a vigneto e 20 a oliveto. Le vigne, allevate a Guyot con una densità d’impianto di 5.500-6 mila ceppi per ettaro, si trovano su terreni galestrosi a circa 380-460 metri sul livello del mare. L’agricoltura praticata si ispira ai principi di naturalità e di sostenibilità: non solo non sono utilizzati prodotti chimici di sintesi, ma si cerca di valorizzare al meglio le risorse interne all’azienda riducendo gli input esterni. Ad esempio, i vigneti sono concimati utilizzando un compost prodotto dall’unione dei residui di potatura e dal letame proveniente dall’allevamento di chianine presenti in azienda. Rispettando l’ambiente si producono vini più buoni, più puliti e con una migliore espressione del territorio.
TUTTE LE ETICHETTE PRODOTTE – Tutti i vini di Fontodi sono realizzati con uve provenienti dai propri vigneti, raccolte a mano e selezionate accuratamente. I processi di vinificazione e maturazione in legno avvengono nella moderna cantina disposta su livelli discendenti in modo da operare per gravità, con un approccio il più rispettoso possibile dell’integrità naturale delle uve. La produzione totale è di circa 300 mila bottiglie all’anno, di cui 170 mila di Chianti Classico Docg. Ottenuto da sole uve Sangiovese coltivate su impianti ad alta densità (6 mila ceppi per ettaro), questo vino matura per circa 18 mesi in barrique di Tronçais e Allier, cui segue un breve affinamento in bottiglia. Una seconda etichetta di Chianti Classico è il cru Vigna del Sorbo. Giovanni Manetti, responsabile dell’azienda di famiglia, produce anche altri vini di pregio, tra cui il citato Flaccianello della Pieve (Sangiovese in purezza), i monovarietali Pinot nero e Syrah, il bianco Meriggio da uve Sauvignon e il Vinsanto del Chianti Classico.
Tag: Chianti Classico, Conca d'oro, Flaccianello della Pieve, Fontodi, Giovanni Manetti, Vigna del Sorbo© Riproduzione riservata - 25/10/2012