Speciale Toscana: Carpineto
Ecco il secondo dei 22 ritratti aziendali dedicati alla regione Toscana: Carpineto di Greve in Chianti (Firenze). Sull’argomento sono già on line anche la panoramica regionale delle Doc e Docg I nostri report: Toscana e il dossier relativo alla Cantina Banfi di Montalcino (Siena).
Per i più esigenti arrivano gli Appodiati
UNA LINEA DEDICATA AI ROSSI DA GRANDI ANNATE E QUASI SOLO A BASE SANGIOVESE. CREDERE FERMAMENTE NELLE VIRTU’ DELL’AREA DEL MONTEPULCIANO. INNOVARE CON INTELLIGENZA E RISPETTO
Appartengono alla linea dei cosiddetti Appodiati (un nome che anticamente indicava un territorio aggregato a un dominio feudale) i prestigiosi rossi che Carpineto produce solo nelle grandi annate nei vigneti di Montepulciano. Vini provenienti da singoli vigneti con caratteristiche eccezionali che esaltano le peculiarità di ogni microzona. Tra le tante caratteristiche, quella di essere imbottigliati senza subire alcun trattamento e licenziati dalla cantina dopo almeno cinque anni di affinamento in bottiglia. Solo come esempio, l’annata che sta andando in commercio quest’ autunno è la 2004, imbottigliata alla fine dell’inverno 2006.
I CRU DEGLI APPODIATI – Poggio Sant’Enrico, Sant’Ercolano, Molin Vecchio, La Fornace (i primi due classificati Vino Nobile di Montepulciano Docg e gli altri Igt Toscana): sono questi i nomi dei grandi cru che Carpineto ha voluto creare per soddisfare i palati esigenti dei consumatori più raffinati. A eccezione de La Fornace, ottenuto da uve Cabernet Sauvignon 100% di un vigneto vicino Chianciano, gli altri tre hanno come base il Sangiovese, chi addirittura in purezza (come Poggio Sant’Enrico) e chi in abbinamento con Cabernet e Merlot (Sant’Ercolano) o con Cabernet e Syrah (Molin Vecchio). La linea Vigne degli Appodiati comprende una quinta etichetta, Sillano, Igt Toscana, che è però prodotto da vigneti collinari tra il Chianti e il Valdarno.
LA PRODUZIONE DI MONTEPULCIANO – Già da tempo conosciuti e, soprattutto, apprezzati per i loro vini Chianti Classico che nascono a Carpineto, Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo hanno voluto iniziare, nei primi anni Ottanta, una nuova avventura in un’altra storica area vinicola toscana, quella di Montepulciano, il cui Vino Nobile aveva appena ricevuto, insieme al Brunello di Montalcino, la Docg. Zona di antica tradizione e di grandi potenzialità, che però tardavano a emergere. «Francamente», ricorda oggi Antonio Zaccheo, «in quel periodo a Montepulciano non c’era ancora la cultura del vino che regnava già a Montalcino. Ebbene, noi avemmo il coraggio di immaginare un prodotto migliore seguendo il nostro istinto e la nostra esperienza e inoltre, per distanziarci dalle altre aziende, decidemmo di dar vita solo al Riserva». Ancora oggi, a distanza di tanti anni, Carpineto ottiene dai vigneti di Montepulciano (86 ettari) il Vino Nobile Docg nella sola versione Riserva, oltre al Rosso di Montepulciano Doc e ai prestigiosi cru Appodiati. Vini che esporta, insieme a quelli dei vigneti chiantigiani, in oltre 70 Paesi. Sacchet e Zaccheo pongono anche la massima attenzione a tutti gli aspetti relativi al miglioramento agricolo e ambientale, come dimostrano le modernissime strutture realizzate nella cantina ben inserita nella cornice della Valdichiana. Tra queste, il tetto lamellare ventilato integrato con un sistema di pannelli solari e l’introduzione del codice QR (Quick Response), che li rende la prima azienda in Italia ad aver adottato questa tecnologia e ad verla introdotta sui più importanti mercati.
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© Riproduzione riservata - 15/10/2012