Speciale Toscana: Fattoria di Grignano
Ecco il settimo dei 22 ritratti aziendali dedicati alla regione Toscana: Fattoria di Grignano di Pontassieve (Firenze). Sull’argomento sono già on line anche la panoramica regionale delle Doc e Docg I nostri report: Toscana e i dossier sulla Cantina Banfi di Montalcino (Siena), Carpineto di Greve in Chianti (Firenze), Casale Falchini di San Gimignano (Siena) Castello di Bolgheri (Castagneto Carducci, Livorno), Castello di Querceto di Greve in Chianti (Firenze) e Castello d’Albola di Radda in Chianti (Siena).
La casa dove la luce ha scelto di abitare
LA FAMIGLIA INGHIRAMI IMPEGNATA NEL SETTORE DELLA MODA, HA SCELTO NEL 1971 DI ACQUISTARE QUESTA TENUTA. LE ECCELLENZE: POGGIO GUALTIERI IL CHIANTI RUFINA RISERVA E SALICARIA. LA CONSULENZA DI BARBARA TAMBURINI
«Percorrere la strada che porta verso la sommità della collina dove si trova la Fattoria di Grignano è sempre una grande emozione». E con queste parole Barbara Tamburini, enologa alle prese con la terza vendemmia nella Tenuta della famiglia Inghirami (uno dei nomi più noti della moda italiana), descrive il fascino di questo luogo. «Ciò che colpisce di più è la luce», continua la Tamburini. «Pulita, vitrea, si riflette sul frutto e sull’eleganza olfattiva dei vini che qui nascono. Rossi sì, ma nonostante questo freschissimi grazie a una buona acidità e comunque di grande personalità».
POGGIO GUALTIERI E SALICARIA – Parliamo in particolare di due etichette. La prima, bottiglia portabandiera dell’azienda, è figlia del Chianti Rufina, una delle sette specificazioni geografiche del Chianti ed è il longevo Poggio Gualtieri, Chianti Rufina Riserva Docg. Le viti crescono in terreni argillosi e calcarei e regalano un vino Sangiovese al 90 per cento che invecchia 15 mesi in carati di rovere e, successivamente, sosta almeno sei mesi in bottiglia. Il secondo capolavoro di questa Cantina è Salicaria. «Si tratta di un blend di Sangiovese e Merlot, che sta però progressivamente cambiando volto. Poco alla volta ho scelto, in accordo con la visione della famiglia, di diminuire la percentuale di Sangiovese e di aumentare quella di Merlot fino a farlo arrivare al 60 per cento», ci ha spiegato Barbara Tamburini convinta che questo Supertuscan possa riuscire a divenire sorprendente se si riuscisse a spingersi sempre più verso il Merlot. Il vino invecchia 18-20 mesi in barrique di rovere francese nuove e al secondo passaggio, e anche lui sosta almeno sei mesi in bottiglia.
IN VIGNETO – Le piante di uva sono le protagoniste su di un palcoscenico naturale che si estende per 600 ettari comprendendo seminativi, frutteti e boschi oltre che 47 poderi, ciascuno caratterizzato architettonicamente e storicamente. Le vigne più vecchie, a bassa densità e con forme di allevamento che richiedono potature lunghe, sono state impiantate a metà degli anni Settanta. La base ampelografica è costituita da Sangiovese e Canaiolo, affiancati da Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah. Tra le uve bianche spiccano Chardonnay, Malvasia del Chianti e Trebbiano toscano. La storia che la Fattoria di Grignano ha alle spalle è antichissima, tanto che le prime notizie si questo sito risalgono addirittura all’età del bronzo. Ne era consapevole la famiglia Inghirami che acquistò questo patrimonio nel 1972 e che nel 1999 aggiunse anche quello della seicentesca Fattoria di Pievecchia. E proprio con la solidità di questa tradizione si guarda al futuro e si lavora per rinnovare parte del vigneto e progettare la nascita di altre etichette. Gli anni futuri, quindi, saranno ricchi di sorprese. Attendiamo fiduciosi.
Tag: Alfredo Massetti, Barbara Tamburini, famiglia Inghirami, Fattoria di Grignano, Fattoria di Pievecchia, Poggio Gualtieri Chianti Rufina, Salicaria, SuperTuscan© Riproduzione riservata - 22/10/2012