In Italia In Italia Elena Erlicher

Redimore, Aglianico da cloni dedicati ad “Antonio Mastroberardino”

Redimore, Aglianico da cloni dedicati ad “Antonio Mastroberardino”

Il Redimore di Mastroberardino è un Aglianico Irpinia Doc che ha una particolarità: nasce da due biotipi selezionati che finalmente oggi, dopo anni di sperimentazioni, sono stati avviati all’omologazione. I cloni si chiameranno  “Antonio Mastroberardino VCR 418” e “Antonio Mastroberardino VCR 421”, in onore dell’esponente della famiglia che più si è impegnato nel recupero, nella tutela e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni campani, generando un movimento di rilancio della viticoltura nativa nel Mezzogiorno d’Italia.

In collaborazione con i Vivai Cooperativi Rauscedo è stata condotta una ricerca in una vigna centenaria, a piede franco

LA SPERIMENTAZIONE SU VIGNETI CENTENARI – La sperimentazione è partita nel 2000 ed è stata condotta in collaborazione con i Vivai Cooperativi Rauscedo con obiettivo di individuare, classificare e, infine, registrare antichi cloni di Aglianico di Taurasinel Catalogo nazionale delle varietà di vite. La ricerca è stata effettuata all’interno di una vigna centenaria, a piede franco, sopravvissuta alla fillossera, situata su terreno sciolto, sabbioso e circondata da boschi di querce e castagni. Dopo due anni di osservazione, sono stati individuati i biotipi con le caratteristiche migliori all’interno dell’antica vigna. Nel periodo della potatura invernale si sono prelevate le marze adatte per l’innesto su talea e il lavoro è poi proseguito in vivaio. Nel 2004, le barbatelle sono state piantate nella tenuta di Mirabella Eclano. Tra il 2007 e il 2008 l’azienda ha avviato le microvinificazioni.

Le caratteristiche del grappolo dei biotipi selezionati sono: medio-piccolo, cilindrico, spesso alato, spargolo

SOLO DUE BIOTIPI HANNO SUPERATO TUTTI I TEST – Durante il lavoro di selezione l’aspetto fitosanitario ha assunto un ruolo fondamentale. Infatti, già nella fase di preselezione, ossia nella prima individuazione dei biotipi, si è proceduto a un controllo visivo sanitario nei confronti delle principali malattie da virus. Successivamente, e in parallelo con la selezione genetica, sono state effettuate diagnosi con test ELISA e PCR, che hanno consentito uno screening per alcune specifiche virosi, come l’arricciamento e l’accartocciamento fogliare. Tra tutti, hanno pienamente superato il test di selezione solo due biotipi. Le caratteristiche agronomiche distintive dei biotipi selezionati sono: grappolo medio-piccolo, cilindrico, spesso alato, spargolo; acino medio; buccia spessa; fertilità contenuta. In fase di maturazione si raggiunge un elevato grado zuccherino, buon tenore in acidità totale e ottima resistenza alla botrite.

ANALISI ORGANOLETTICHE – E nel 2008, finalmente si è avuta la prima piccola raccolta destinata alla produzione di un vino, l’Aglianico Redimore. Si tratta di un rosso dal bouquet complesso e intenso con aromi di frutti rossi (in particolare fragole e lampone), vaniglia, tabacco, cacao e caffè, che in bocca si rivela caldo, avvolgente e di grande struttura.

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© Riproduzione riservata - 07/03/2013

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