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PuntoZero, diamo la nostra voce al Tai Rosso

1 Dicembre 2018 Civiltà del bere
La nuova etichetta, messa a punto dalla famiglia de’ Besi con l’enologo Celestino Gaspari, è un omaggio all’uva più emblematica dei Colli Berici: il Tai Rosso. L’annata 2016 affina in barrique nuove e di secondo passaggio, e si distingue per eleganza e complessità.
Ogni uva racconta una storia. Tra le più affascinanti (e ancora poco note) c’è quella del Tai rosso, vitigno simbolo dei Colli Berici che ormai può essere considerato autoctono: la sua presenza nel Vicentino è attestata, infatti, già dal XVII secolo. Alcuni studiosi collegano la diffusione all’epoca della Cattività avignonese (1309-1377). Dalla nuova sede provenzale, i pontefici continuarono a tessere la loro rete di relazioni diplomatiche ed economiche, servendosi dei vescovi vicentini come loro emissari. È assai probabile che, di ritorno da una visita papale, uno di loro abbia portato con sé una barbatella di Grenache - cultivar del Centrosud della Francia con cui il Tai rosso, così come il Cannonau di Sardegna, manifesta una stretta parentela genetica - piantandola con successo sulle colline intorno a Vicenza.

La scommessa di PuntoZero

Oggi il Tai rosso rappresenta la varietà più identitaria dei Colli Berici e tutte le aziende locali offrono la loro personale interpretazione. Anche PuntoZero, giovane ma già affermata realtà di Lonigo che si avvale della consulenza dell’enologo Celestino Gaspari, ha deciso di misurarsi con questa intrigante uva rossa. «Abbiamo cercato di dar vita a un vino elegante, essenziale, capace di esprimere le potenzialità del territorio, in linea con la nostra filosofia produttiva», spiega Marcella Toffano, che guida la Cantina con il marito Andrea de’ Besi e le figlie Anna Paola e Carolina.    

Vendemmia manuale e affinamento di 15 mesi

Le vigne, di 10 anni, sono allevate a Guyot con una densità di 5.000 piante per ettaro e resa di soli 60 quintali. Dopo la vendemmia manuale, il 50% della massa viene sottoposta a pigiatura, mentre l’altra metà è lasciata appassire in plateaux per 20 giorni. Si procede con la pigiadiraspatura e l’inoculo dei lieviti selezionati. La macerazione dura 20 giorni con movimento della vinaccia e délestage. L’affinamento di 15 mesi avviene in barrique nuove e di secondo passaggio.    

Il debutto a Vinitaly

«Lo scorso aprile al Vinitaly, il nostro Tai Rosso ha debuttato con l’annata 2016, subito accolta con favore sia dalla critica che dal pubblico», conclude la produttrice. «È un vino immediato, ma dotato di lunghezza e complessità. Al naso esprime note di spezie e piccoli frutti rossi quali mora, mirtillo, ribes nero e lampone. In bocca è avvolgente, caldo, equilibrato, di buona acidità. Chiude con sensazioni di cacao, frutta secca e marmellata, che confermano appieno le note olfattive».
Questo articolo è tratto da Civiltà del bere 5/2018. Se sei un abbonato digitale, puoi leggere e scaricare la rivista effettuando il login. Altrimenti puoi abbonarti o acquistare la rivista su store.civiltadelbere.com (l'ultimo numero è anche in edicola). Per info: store@civiltadelbere.com

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