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Le Pulledre, rosso firmato Luca Gardini e Francesco Iacono

13 Settembre 2013 Alessandro Torcoli
Non è raro imbattersi all'estero in etichette create con la complicità di un sommelier superstar. E non c'è dubbio che in Italia la star dei sommelier sia Luca Gardini: "Campione d'Italia" a 23 anni, "del mondo" a 29 nel circuito della Worldwide Sommelier Association, collaboratore tra gli altri della Gazzetta dello Sport e "showman" che sprizza entusiasmo nel raccontare la sua passione enoica. Oggi Luca Gardini ha quasi 32 anni (tra una settimana) e 2 figli, spirito ancora ventenne. In questa nuova sfida  è stato invitato a pensare e ad assemblare insieme a Francesco Iacono (responsabile di vigna e di cantina, nonché vicepresidente della Fratelli Muratori, cui fa capo la Tenuta Rubbia al Colle in Toscana) un vino d'alta qualità ma destinato a un consumatore "pop", semplice e non avvezzo a termini quali "verticalità" o "brett", ma molto incline a cliccare "mi piace" su facebook. Il risultato di tanti assaggi e pensieri è Le Pulledre 2010, presentato ieri all'hotel Bugari di Milano (accompagnato dall'ottima la cucina di Andrea Ferrero). Le Pulledre è un rosso toscano, un superblend che nasce dall'assemblaggio di 12 barrique scelte da Luca e Francesco nella tenuta di Rubbia al Colle di Suvereto in Val di Cornia.  E' una specie di "concept wine", da 3.300 bottiglie, creato, come hanno spiegato gli ideatori, senza rigidi vincoli di vitigno, all'insegna della "piacevolezza", parola chiave del progetto. Infatti è un blend molto eterogeneo di Cabernet (5 barrique), Petit Verdot (2 barrique), Syrah (2 barrique), Sangiovese (2 barrique) e Ciliegiolo (1 barrique). Si tratta a tutti gli effetti di una selezione personale degli autori, con l'unico minimo comun denominatore della tenuta d'origine e dei due poderi La Rubbia e Le Pulledre, da cui il nome. Nonostante l'attenta composizione del blend, che comprende infatti Sangiovese e Ciliegiolo per conferire maggiore toscanità al vino, abbiamo ravvisato una sorta di smarcatura dagli stilemi classici della regione, specialmente della Maremma: il vino non si mostra potente o ruvido, ma si esprime con setosità, finezza, equilibrio, e una freschezza che bilancia il pur evidente impatto alcolico (13,5% vol.). Non sbalordisce per persistenza, al palato, ma gratifica ampiamente con un finale asciutto e nitido che chiama al prossimo sorso. L'assemblaggio è avvenuto in una botte di rovere di 25 ettolitri, per 5 mesi, e l'imbottigliamento è stato eseguito nel dicembre del 2012, quindi Le Pulledre ha debuttato dopo un ulteriore affinamento di 9 mesi in bottiglia. In enoteca costerà tra i 35 e i 40 euro. Non è tanto. Ma oggi non è poco per un debuttante, anche se... firmato Gardini.  

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