Senza confini Senza confini Andrea Gabbrielli

Il vino e gli inglesi. Quanti errori!

Il vino e gli inglesi. Quanti errori!

Si è soliti pensare che la consuetudine dei sudditi britannici con Bordeaux, Borgogna e Champagne, dei quali sono grandi importatori, li renderebbe particolarmente esperti di vino rispetto ad altri popoli e Paesi. Questa credenza è stata ancora una volta messa in discussione da una ricerca condotta dalla catena Spar su un campione di 2.000 consumatori. Infatti nel mese di agosto 2011 sono stati interrogati per capire quale fosse il loro atteggiamento sia nella scelta che nell’acquisto di una bottiglia. Il 70% degli interpellati ha detto di essere preoccupato a causa della scarsa conoscenza della materia. Fra questi “in ansia”, il 55% ha dichiarato di servirsi di consigli di altri mentre il 28% ha detto di limitare la scelta ai soli marchi conosciuti. L’indagine ha anche rivelato che sono numerose anche le idee preconcette tra cui il 54% degli intervistati è convinto che la frutta (fragole, lamponi, mirtilli, ecc.) utilizzate per descrivere il vino, sia stata realmente impiegata nella produzione del vino. Il 48% invece è convinto che il vino sia tagliato con l’acqua. Il 43%  crede che più vecchia è l’annata e migliore è il vino oppure che il vino tappato con il sughero sia preferibile a quello con il tappo a vite (32%). Secondo il 15% poi, lo screw cap (tappo a vite) si apre normalmente con il cavatappi. Il 32% è del parere che Bordeaux, Chablis, Champagne, Porto e Jerez siano nomi di altrettanti vitigni. Infine, il 71% vorrebbe saperne di più sul mondo del vino dimostrando che la domanda di informazione è sempre forte.

Conclusione, le conoscenze sono a dir poco sommarie se non palesemente errate. Ma siamo sicuri che lo stesso sondaggio rivolto a consumatori di altri paesi (Francia, Spagna, Italia, ecc.) avrebbe raccolto risposte molto diverse da quelle inglesi? Di sicuro c’è ancora molto da spiegare.

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© Riproduzione riservata - 20/09/2011

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