In Italia

In Italia

“The great white wine of Castelli di Jesi”, il terroir del Verdicchio va in tournée

24 Luglio 2024 Elena Erlicher
“The great white wine of Castelli di Jesi”,  il terroir del Verdicchio va in tournée
Rebecca Ridoli (per Pievalta), Ampelio Bucci (Villa Bucci), Gianluca Mirizzi (Montecappone), Gianluca Garofoli, Lorenzo Marotti Campi, Michele Bernetti (Umani Ronchi), presidente di Imt, Riccardo Baldi (La Staffa), Ondine de La Feld (Tenuta di Tavignano), Niccolò Ventura (per Santa Barbara), Valerio Canestrari (Fattoria Coroncino), Maurizio Ceci (Vignamato), Tommaso Chiacchiarini (Sartarelli), Fulvia Tombolini, Francesco Ceci (Vignamato), Carlo Paoloni (Tombolini), Federico Pecchia (per CasalFarneto), Giordano Mattioli (Poderi Mattioli)

In occasione della modifica di disciplinare che vede la tipologia Castelli di Jesi Classico Superiore “promossa” a Docg, 15 produttori marchigiani hanno lanciato la prima tappa di una serie di appuntamenti itineranti per valorizzare il territorio e la sua storia

Probabilmente già a partire dalla prossima vendemmia, «la tipologia Superiore entrerà nella Docg Castelli di Jesi, che finora comprendeva solo la Riserva, andando così a ridisegnare la piramide qualitativa della zona», ha dichiarato il produttore Massimo Bernetti come presidente dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). «Con una produzione di 2,5 milioni di bottiglie l’anno, il Superiore andrà così a “rimpolpare” la Docg, che contava sulle 200.000 bottiglie annue della Riserva, dandole anche un maggior peso quantitativo. Tutto questo – che si traduce in una scelta essenzialmente vendemmiale e di resa – da un lato, per dare maggior coerenza e uniformità comunicativa e promozionale e, dall’altro, per focalizzarci sul territorio, non parlando più di vitigno (Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc), ma dei 25 Castelli valorizzando la nostra storia».

L’iniziativa promozionale

Di qui nasce l’iniziativa “The great white wine of Castelli di Jesi” – prima milanese, lo scorso 27 maggio, e poi romana e itinerante nel mondo, con una tournée che dovrebbe toccare le capitali del vino – dove 15 produttori consorziati hanno dato voce ciascuno al proprio terroir (Castello) attraverso questi grandi bianchi Docg. I vini sono stati suddivisi da Cristina Mercuri, wine educator e moderatrice dell’evento, in base all’annata in tre fasi: quella dello slancio dalla 2019 alla 2021, della ricchezza dalla 2012 alla 2018, della grazia dalla 2008 alla 2011. Non tutte le annate erano presenti e a ogni vino abbiamo attribuito un aggettivo che ne esprimesse l’indole.

La degustazione dei Castelli di Jesi Classico Riserva Docg

Castelli di Jesi
I 15 Castelli di Jesi Classico Riserva Docg degustati

Tombolini – Castelfiora 2021

comune Staffolo

aggettivo lineare

Le uve arrivano dalla collina con influenza delle brezze marine. Parzialmente affinato in otri di ceramica, è floreale, agrumato, delicato e sottile.

Sartarelli – Milletta 2020

comune Poggio San Marcello

aggettivo complesso

Da un’area più interna, non effettua passaggio in legno. Ha un naso fruttato maturo di susina e un palato ampio e generoso.

Marotti Campi – Salmariano 2017

comune Morro d’Alba

aggettivo allungato

Da suoli più argillosi, che godono dell’influenza mitigatrice del mare. Infatti sembra molto più giovane di quel che è, nonostante l’annata arida e asciutta. Rosmarino e tocco finale flinty.

Vignamato – Ambrosia 2016

comune San Paolo di Jesi

aggettivo completo

Da un’area costiera piccola e protetta, da singolo vigneto. Fermentazione e affinamento in cemento. Colore evoluto, bouquet di frutta candita, fumè, iodio, tabacco, sorso avvolgente, fine e sapido.

CasalFarneto – Crisio 2018

comune Serra de’ Conti

aggettivo solido

Clima continentale mitigato dal fiume che attraversa la zona. Tre vendemmie e uso del legno che conferisce volume e stratificazione.

Villa Bucci 2008

comuni Montecarotto e Serra de’ Conti

aggettivo esemplare

Sembra giovane ma non lo è. Definito, preciso e polposo con lungo finale tostato; sa di camomilla, affumicato e tabacco.

Santa Barbara – Tardivo ma non Tardo 2016

comune Montecarotto

aggettivo promettente

Solo acciaio per un vino frutto di un’annata che pare sempre una ragazzina. Erba tagliata, floreale, pietra focaia; elegante, di grande equilibrio, vibrante d’acidità.

La Staffa – Selva di Sotto 2015

comune Staffolo

aggettivo resiliente

Le uve arrivano da un vigneto a 500 metri. Generosità e opulenza data dall’annata calda, ma con un’acidità tagliente.

Poderi Mattioli – Lauro 2018

comune Serra de’ Conti

aggettivo generoso

Solo acciaio. Nasce da una vendemmia difficile (tra piogge e caldo). Intenso e maturo, dal frutto un po’ generoso.

Tenuta di Tavignano – Misco 2013

comune Cingoli

aggettivo felice

Siamo a sud-est della denominazione, da singolo vigneto impiantato nel 1992 con cloni selezionati. Profumi di fiori di campo, fruttati dolci e di nocciola; sorso elegante e fruttato con finale asciutto.

Montecappone – Utopia 2011

comune Staffolo

aggettivo leggiadro

Il terreno sabbioso lo ingentilisce. Naso riservato e austero, con note di pompelmo e cera d’api; bocca gentile, sottile e delicata.

Pievalta – San Paolo 2016

comune San Paolo di Jesi

aggettivo contemporaneo

Solo acciaio per uno stile volutamente lineare ed essenziale. Bouquet sottile, agrumato di pompelmo e frutta secca; al palato acidità spiccata e frutto delicato.

Garofoli – Gioacchino Garofoli 2010

comune Montecarotto

aggettivo opulento

Il mix di argilla e sabbia dei suoli conferisce opulenza. Colore intenso, sa di cedro, frutta candita, cera e incenso, per un palato saporito e succoso di susina gialla, con lungo finale di tabacco.

Fattoria Coroncino – Stracacio 2017

comune Cupramontana

aggettivo ostinato

Rese molto basse (20 q/ha), annata calda, macerazione e fermentazione spontanea conferiscono complessità al naso (succo di albicocca) e volume al palato (frutta matura, pepe, balsamico).

Umani Ronchi – Plenio 2008

comune Cupramontana

aggettivo impeccabile

Da suoli argillosi; fermentazione al 40% in legno. Colore dorato, profumi floreali (arancio), agrumati e di pietra focaia; sorso fruttato, intenso e lungo (tostato).

In Italia

Alla Gorgona 10 anni dopo, dove il vino profuma di riscatto

Sull’isola-penitenziario dell’arcipelago Toscano (che è “colonia penale agricola” dal 1869) abbiamo assaggiato […]

Leggi tutto

WOW! The Italian Wine Competition 2025: le 239 medaglie d’oro

Vi sveliamo in anteprima i campioni assoluti dell’ottava edizione del nostro contest […]

Leggi tutto

La prova del tempo della Riserva Lunelli in verticale dal 2004 ad oggi

Lo chef de cave Cyril René Brun e il presidente di Ferrari […]

Leggi tutto

L’enotecnico non è più figlio di un dio minore

Il 6 giugno è stata pubblicata la legge che riconosce l’anno di […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente: (2): la parola agli operatori intervenuti a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia, abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto

Con GA.RY Tedeschi esce dalla sua comfort zone

La Cantina della Valpolicella lancia sul mercato per la prima volta un […]

Leggi tutto

Il Lambrusco (ri)scommette sulla leggerezza

Dopo Matera e Parigi, il terzo World Lambrusco Day organizzato dal Consorzio […]

Leggi tutto

Un’alleanza “ribelle” nella galassia del Prosecco

Sono contestatori gentili, che hanno istituito un Comitato e organizzato un convegno […]

Leggi tutto

Strategie per affrontare il presente (1): le considerazioni di alcuni produttori a VinoVip al Forte

Durante la terza edizione del summit in Versilia abbiamo intervistato una decina […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati