Nei locali storici si beve un espresso forte e bruciato, da accompagnare al tipico pastel de nata. In espansione anche la scena dei locali che propongono gli specialty, meglio se con vista sul fiume Tago e sull’oceano
Tra le tante anime di Lisbona due emergono subito e per ora coabitano pacificamente, domani chissà. Quella “coloniale” e storica, dei negozi e dei bar con più di un secolo alle spalle, dei tram gialli sferraglianti, austera, imperiale ma un po’ délavé e malinconica, come vuole lo stereotipo dell’animo portoghese espresso nelle note del fado, che ancora riecheggia nei vicoli stretti della città vecchia. Poi c’è la Lisbona nuova, giovane, multiculturale, dei cocktail bar e dei club dove si balla fino alla mattina lungo il fiume Tago, degli expats arrivati qui per l’Erasmus e che ci sono rimasti e dei professionisti attirati dalla detassazione, dei graffiti e della gentrificazione. Due anime che ritroviamo nella bevanda nazionale e globale insieme: il caffè.
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