Caffè: con il design c’è più gusto
La macchina casalinga si è trasformata in un oggetto di culto, progettato con materiali innovativi. Le funzionalità high tech permettono di sorseggiare un espresso che non ha nulla da invidiare a quello del bar, anzi.
Nei Paesi più avanzati sul fronte della Third Wave – quelli in cui il caffè non è una commodity “sorseggia e fuggi” ma una materia prima ricca e complessa, da selezionare con attenzione e alternare con competenza proprio come un vino – la macchina per farsi un caffè espresso a casa è diventata un oggetto di culto che in una cucina di alta gamma non può mancare. Così, se noi ancora traffichiamo con moka, caffettiera napoletana o, molto più spesso, dispositivo per capsule o cialde, il coffee lover benestante ha acquisito attrezzatura e abilità per realizzare espressi e cappuccini a casa come, o meglio, che al bar.
La tendenza, meno di una nicchia in Italia, è molto vivace all’estero. Tanto che i produttori di macchine hanno ormai inserito le versioni “mini a un gruppo” nella gamma delle proposte. Ma quale è la più bella del reame, e a quale macchina rivolgersi? Dipende dalle esigenze. Perché oltre alla funzionalità, che utilizza la più avanzata tecnologia del bar, anche l’occhio, o il design, vuole la sua parte. Ne abbiamo selezionate alcune per voi.
Per i principianti tra vintage e pois
Se state muovendo i primi passi da “barista” (termine italiano adottato da tutte le lingue del mondo) occorrerà partire dai mille euro per una macchina con prestazioni “da bar”. In questa fascia le opportunità sono varie, come anche i design che si armonizzeranno con lo stile della vostra casa. Gli amanti del vintage, ad esempio, possono rivolgersi alla Professional Rame Gold di La Pavoni, con la quale provare l’emozione di estrarre un caffè espresso con una macchina a leva. Un’icona italiana che rimanda alla liturgia del caffè napoletano.
Un design più contemporaneo invece contraddistingue la Appartamento di Rocket Espresso, giovane azienda del Milanese che realizza le sue macchine a mano. L’entry level ha una deliziosa fiancata a pois. L’ultima limited edition è color lilla. Estetica più classica invece per Sage, che con Barista Touch Impress ha ideato una tecnologia per il principiante, con istruzioni che lo seguono passo dopo passo sul display.
Per chi cerca i colpi d’effetto
Nella vostra casa non può mancare il pezzo giusto al posto giusto, quel tocco di classe che si fa notare dagli amici più attenti. Per essere veramente à la page non vi serve la chaise longue di Le Corbusier, la sedia di Eames o il divano di Cassina. Lo stesso effetto, e anche di più, può essere raggiunto con una macchina che non passerà inosservata. Alla categoria appartiene Anza – Ssense, l’unica macchina per caffè in béton brut, ovvero cemento a vista, con manopola e portafiltro in porcellana bianca. Essendo il materiale lavorato a mano, ogni esemplare è un pezzo unico.
La Marzocco, storica azienda di Scarperia, nel Mugello, ha fatto la storia della cultura Third Wave e nei coffee shop di tutto il mondo spesso la macchina da caffè è proprio di questa marca. Per gli appassionati è un sogno poter sfoggiare sulla propria “isola” la Micra, la prima serie progettata per uso esclusivamente casalingo. Ispirata alle linee professionali, ha doppia caldaia, stabilità della temperatura, portafiltro convertibile, vapore potente e un serbatoio interno. E, il che non guasta, è disponibile in sette colori.
Tecnologie pro da appartamento
Il caffè è come il vino: può raggiungere livelli altissimi. Però la materia prima anche più pregiata non arriva in bottiglia – la cui unica accortezza sarà quella della corretta conservazione – ma necessita di un’ulteriore lavorazione. Se siete tra coloro che stanno esplorando le nuove frontiere del caffè, come le fermentazioni in barrique, lo shock termico o le nuove origini o tipologie, allora vi serve una macchina da professionista in grado di estrarre al meglio i caffè più pregiati.
Come E1 Prima di Victoria Arduino, bella ed ecologica grazie a un sistema di riscaldamento istantaneo con un meccanismo di isolamento che riduce dispersione di calore e consumo energetico. Look futurista un po’ da astronave e prestazioni altissime per la Slayer Single Group. Disponibile in 24 colori, ha valvole ad ago per il controllo della portata e doppia caldaia per evitare cali di pressione o perdite di temperatura che influiscono negativamente sull’estrazione.
Tutto cominciò con i fratelli Castiglioni
Era il 1962 quando i fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni disegnarono un oggetto che presto diventò iconico entrando in migliaia di bar italiani e imprimendosi nel paesaggio urbano dell’epoca: la essenziale, spigolosa e funzionale ma elegante Pitagora di Cimbali (nella foto), non a caso insignita con il Compasso d’oro, massimo riconoscimento di design. Da quel momento molti grandi designer si sono cimentati con l’estetica unica della macchina da caffè.
Gli anni Ottanta sono segnati, ad esempio, dalla Faema Tronic di Ettore Sottsass e Aldo Cibic con dosatura programmabile. Mentre Giugiaro Design ha firmato la E71 di Faema nel 2015, e il modello E71E si è aggiudicato il Red Dot Award nel 2019. Premio iF Design 2021 invece per la Dalla Corte Zero Classic. La Eagle One di Victoria Arduino, design Carlo Viglino, è stata selezionata per l’ADI Design Index 2020.
Una storia lungi dall’essere terminata, come dimostrano le ultime candidate al Compasso d’oro 2024: LaCimbali M200 di Valerio Cometti + V12Design e la Faemina di Italdesign.
Foto di apertura: La futurista Slayer Single Group, che ricorda un po’ un’astronave, ha valvole ad ago e doppia caldaia
Tag: Aldo Cibic, barista, caffè espresso, Carlo Viglino, design, Ettore Sottsass, Fratelli Castiglioni, Giugiaro Design, Italdesign, Third coffee Wave© Riproduzione riservata - 09/06/2024