In Italia

In Italia

Annate storiche: Villa Diamante, ribaltamento delle abitudini

11 Dicembre 2012 Roger Sesto
Sorta sulle colline di Montefredane, per poi espandersi anche a Tufo, questa bella azienda nasce nel 1996, frutto della passione di Diamante Maria Renna e dell’enologo Antoine Gaita; l’idea era quella di esaltare le indubbie doti enoiche dell’Irpinia, conducendo le vigne in regime di agricoltura biologica, e vinificando con un approccio slow. «Il Fiano è sempre stata un’uva per la produzione di vini di pregio. Quando la Mastroberardino lo lavorava quasi in monopolio, soprattutto per la produzione di bianchi di pronta beva, era un uva rara e quindi molto remunerata». Così esordisce Gaita. BASSE RESE E VENDEMMIA TARDIVA - «La qualità dei nostri vini è andata perfezionandosi nel tempo. Da sempre abbiamo ricercato la concentrazione della materia prima, convinti che questa sia un’importante premessa per consentire alla molecole nobili del Fiano di offrire delle sensazioni olfattive intense e di gran pregio. Per fare questo, per prima cosa abbiamo ridotto la produzione a 60 quintali per ettaro; in seconda battuta si è deciso di raccogliere le uve tardivamente, non prima della metà di ottobre, terminando anche verso fine mese. In questo modo ottenevamo dei Fiano insolitamente caldi di alcol per l’epoca, ma soprattutto ricchi e concentrati». LONGEVITA' E INTENSITA' IN CANTINA - «Nel 1997», continua Antoine Gaita «abbiamo deciso di far maturare a lungo il vino sulle proprie fecce fini, consentendogli così di arricchirsi di quelle sostanze utili alla stabilità tartarica, ma soprattutto allo sviluppo di aromi terziari e alla grassezza e rotondità gustative. Abbiamo anche tentato di evitare le filtrazioni, ma alcuni problemi ci hanno indotto a rinunciare a questa scelta». In pratica sono stati completamente innovati i tradizionali protocolli vitienologici del Fiano. «Già! E ci prendevano per pazzi! Ma oggi chi vuole produrre del Fiano di qualità deve procedere, almeno parzialmente, su questa strada. Un percorso che conduce a un vino molto intenso, di eccezionale longevità, che a livello cromatico mostra di essere una sorta di sintesi fra Sauvignon e Chardonnay». IL FIANO VIGNA DELLA CONGREGAZIONE - «In Italia, i vini bianchi longevi sono ancora rari e non ancora entrati nella comune mentalità del consumatore; tra le annate di Fiano di Avellino Vigna della Congregazione, nostra etichetta di punta, che amo ricordare, va annoverata la 1998: ancora in uno stato di gran pregio, nonostante le difficoltà legate a quell’epoca. Tra parentesi, per risolvere il problema della colatura delle bottiglie dopo parecchi anni d’invecchiamento in posizione orizzontale, ci siamo dovuti rivolgere ai francesi, maestri nel campo dei vini bianchi di lungo invecchiamento», ha concluso Antoine Gaita.

In Italia

Doc Monreale, la nuova vita del “vigneto di Palermo”

Il disciplinare, in vigore dal gennaio 2024, valorizza gli autoctoni storici Catarratto […]

Leggi tutto

Il ritorno di Fonzone all’Enoluogo. Alla scoperta dei molti volti del Fiano

In soli 20 anni, la Cantina irpina ha conquistato il pubblico e […]

Leggi tutto

Ottavia Vistarino lancia la Réserve des Amis e il Wine Club per gli amici-estimatori

Dalla Casa del Pinot nero in Oltrepò Pavese un nuovo progetto “per […]

Leggi tutto

Addio al principe Alessandrojacopo Boncompagni Ludovisi Altemps, produttore appassionato della Tenuta di Fiorano

L’imprenditore, titolare della proprietà a ridosso dell’Appia Antica dove è nato uno […]

Leggi tutto

Cantina San Michele Appiano: Appius 2021 è figlio di un’annata difficile, ma dal gran potenziale

Presentata la 12^ edizione della celebre cuvée pensata da Hans Terzer e […]

Leggi tutto

Benvenuta Aminta, la nuova tenuta di Andrea Cecchi a Montalcino

Hanno debuttato a Milano i primi due vini, Rosso e Brunello di […]

Leggi tutto

Citra: Caroso 50°, autentica espressione d’Abruzzo

La cooperativa che riunisce 3.000 famiglie di viticoltori del territorio festeggia il […]

Leggi tutto

Tutto quello che c’è da sapere sul Kerner (incluso il legame sempre più stretto con l’Alto Adige)

Nasce dall’incrocio genetico tra Schiava grossa e Riesling, effettuato in Germania nel […]

Leggi tutto
X

Hai dimenticato la Password?

Registrati