Dal 2020 la nuova classificazione dei Cru Bourgeios

Dal 2020 la nuova classificazione dei Cru Bourgeios

Più che nuova classificazione dei Cru Bourgeois, quello in atto nel Médoc è un recupero della tradizione. Il cambiamento (che non avverrà prima del 2020) è stato stabilito nel dicembre scorso dalle assemblee generali straordinarie degli aderenti al relativo Consorzio. La nuova classificazione dei Cru Bourgeois ripristina l’articolazione su tre livelli – Cru Bourgeois, Cru Bourgeois Supérieur e Cru Bourgeois Exceptionnel – stabilendone un aggiornamento quinquennale.

Coinvolti i rossi di otto appellations

Come già in passato, potranno usufruire di questa nuova classificazione i vini rossi di otto appellations della regione: Médoc, Haut-Médoc, Listrac, Moulis, Margaux, Saint-Julien, Pauillac e Saint-Estèphe. «Si tratta di un ritorno alle origini per i Cru Bourgeois del Médoc, abituati da secoli ad essere classificati secondo una gerarchia di merito», è il commento di Frédérique Dutheillet de Lamothe, direttrice dell’Alliance des Crus Bourgeois du Médoc.

Il cambiamento nel 2010

In effetti, fino al 2007 i tre livelli già figuravano sulle etichette delle bottiglie, secondo una classificazione prevista per essere aggiornata ogni dieci anni. Tuttavia, a seguito delle contestazioni da parte di numerosi produttori i cui vini erano stati declassati, e dopo un periodo di turbolenza all’interno del movimento, fu deciso dagli stessi viticoltori (nel 2010), onde evitare nuove contestazioni, di delegare il Bureau Veritas ad attribuire, annualmente e per ogni millesimo, la sola menzione “Cru Bourgeois”.

La nuova classificazione dei Cru Bourgeois

La turbolenza in seno al movimento è evidentemente continuata in questi ultimi anni, se i viticoltori hanno avvertito la necessità di ritornare alle vecchie classificazioni. E dopo cinque anni di lavoro, in accordo finalmente tra viticoltori ed enti pubblici locali, è stato deciso di varare un progetto di classificazione quinquennale (2010-2025). Nel rispetto di una serie di criteri, che si possono così riassumere:

  • qualità del vino giudicato da una giuria indipendente a seguito di degustazioni bendate su più millesimi
  • valutazione dei punteggi positivi di ciascuna cantina
  • rispetto dell’ambiente
  • controlli del prodotto durante la durata della classificazione in presenza dei consumatori
  • tracciabilità e autenticazione di ciascuna bottiglia

Un’opportunità per creare

«Nel 2010 avevamo salvato la menzione “Cru Bourgeois”», ha spiegato ancora Dutheillet de Lamothe. «Invece adesso abbiamo l’opportunità di rilanciare qualcosa che può ricreare una sana competizione all’interno della famiglia dei Cru Bourgeois», conclude la direttrice dell’Alliance, evidenziando la bontà di questo accordo.

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© Riproduzione riservata - 29/01/2018

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